Non sussiste obbligo di denuncia!!!!!!!!
D.P.R. 320/1954 Regolamento di polizia veterinaria – art. 5: Obbligo di segnalazione
L’adozione di eventuali provvedimenti viene rinviata all’emanazione di ordinanze da parte del Ministero della Sanità (a tutt’oggi il Ministero non ha adottato alcuna normativa in merito a tale affezione); in alcuni comuni sono state emanate ordinanze sindacali.
Regione Campania – Giunta Regionale – Seduta del 13 dicembre 2002 – Deliberazione n. 6133 – Area Generale di Coordinamento Assistenza Sanitaria
“Linee guida per il controllo della leishmaniosi canina”
Regione Campania
Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno
Facoltà di Medicina Veterinaria di Napoli
Servizi Veterinari A.A.S.S.L.L. Regione Campania
Oggetto
Gli interventi previsti dalle presenti linee guida sono rivolti:
Obbligo di sottoporre i cani residenti nelle aree endemiche a visita clinica e a prelievo ematico per la diagnosi di Leishmaniosi (gratuitamente presso ASL o a pagamento presso i privati) → rilascio di certificazione da conservare per 1 anno.
I campioni ottenuti devono essere sottoposti ad esami ufficiali presso l’IZSM, accompagnati da una scheda (allegato A della legge), compilata dal veterinario ASL o libero professionista.
Allegato A
Scheda per l’invio di campioni all’IZS del Mezzogiorno
Oligosintomatici
Sintomatici
Marcatamente sintomatici
Asintomatici
Area geografica in cui si registra una elevata prevalenza di Leishmaniosi canina e casi ricorrenti di Leishmaniosi Viscerale Umana
Sono aree endemiche nell’ambito della Regione Campania: i territori delle Province di Napoli (comprese le isole di Ischia, Capri e Procida), di Caserta e di Salerno, con esclusione dei Comuni che si trovano ad una altitudine superiore a 900 m sul livello del mare.
Esami ufficiali
Sono considerati “esami ufficiali” gli esami sierologici, citologici e colturali eseguiti, secondo le metodiche standardizzati, presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno
Titolo sierologico
Si definisce “titolo sierologico all’esame I.F.A.T.” il valore di estinzione ottenuto su diluizioni scalari di siero canino esaminate con metodica standardizzata I.F.A.T. (Immunofluorescence Assay Test) effettuata con antigene fresco prodotto in laboratorio
Definizione di cane “sospetto di leishmaniosi o dubbio”
Tali soggetti dovranno essere ricontrollati (esame clinico e sierologico) dopo 30 gg. Qualora il titolo sierologico di 1:40 venga riconfermato ed i soggetti risultino sintomatici o marcatamente sintomatici all’esame clinico, saranno sottoposti ad esami parassitologici (citologici e/o colturali).
Ago aspirato linfonodale
Esame di facile esecuzione; dopo aver isolato un linfonodo esplorabile, (prescapolare o popliteo), si procede con tosatura e disinfezione della zona e quindi con una siringa sterile si esegue l’aspirazione. Successivamente il materiale affluito nel cono della siringa viene strisciato su un vetrino e colorato con May-Gruenwald-Giemsa.
Ago aspirato midollare
E’ possibile agire anche a livello delle prime sternebre: dopo la tosatura e disinfezione della regione si esegue l’aspirazione del midollo con una siringa sterile. Il materiale affluito nel cono della siringa viene strisciato su un vetrino e colorato con May-Gruenwald-Giemsa.
Il metodo permette di evidenziare la presenza di amastigoti all’interno di macrofagi o in sede extracellulare.
Il materiale ottenuto dagli aghi aspirati linfonodali o midollari o da altre sedi (lesioni cutanee, fluidi biologici, ecc.) può essere strisciato su vetrini e colorato con i più comuni coloranti per impiegati in citologia; successivamente avviene l’osservazione al microscopio.
Si basa sullo sviluppo in coltura di promastigoti vitali.
Il materiale ottenuto dagli aghi aspirati linfonodali o midollari può essere utilizzato per gli esami colturali, utilizzando appositi terreni di coltura.
Segnalazione dei casi di leishmaniosi canina
Segnalazione dei casi accertati o sospetti per iscritto ai servizi veterinari competenti per territorio
Sono tenuti alla segnalazione:
Provvedimenti per i cani affetti da leishmaniosi
Trattamento terapeutico specifico obbligatorio a carico del proprietario o detentore del cane a qualsiasi titolo, con tempi e modalità definiti dal veterinario curante.
Allo scopo di ridurre ulteriormente la carica parassitaria, nei cani affetti da leishmaniosi, che risultassero asintomatici dopo uno o più trattamenti terapeutici, si rende comunque obbligatorio annualmente almeno un ciclo di terapia durante la stagione di maggiore incidenza dei flebotomi. La durata ed il tipo di trattamento terapeutico sono definiti dal veterinario curante.
I proprietari o detentori di cani “affetti da leishmaniosi” sono tenuti a trasmettere quadrimestralmente al Servizio Veterinario competente per territorio un certificato relativo all’esito della terapia, redatto dal veterinario curante. Qualora sussistano condizioni che, a parere del veterinario curante, impediscano il trattamento dei cani “affetti da leishmaniosi” gli stessi dovranno essere sottoposti alla soppressione eutanasica, previo consenso scritto del proprietario. E’ obbligatoria l’adozione di tutte le misure precauzionali idonee ad evitare la diffusione della malattia, indicate nell’ordinanza sindacale (Allegato B).
Allegato B
Misure di prevenzione
E’ fatto obbligo ai proprietari o detentori di dei cani “affetti da leishmaniosi”:
E’ fatto obbligo ai titolari di rifugi sanitari, canili sanitari o altri tipi di concentramento di cani presenti in aree endemiche di leishmaniosi di:
I costi sono a carico del proprietario o detentore.
Riduzione del contatto vettore-serbatoio
Collari protettivi a base di deltametrina.
Studi di laboratorio su tali collari hanno evidenziato nei confronti del flebotomo un elevato effetto insetticida e repellente (fino al 97%) per un lungo periodo (fino a 34 settimane) (Killick-Kendrick et al., 1997).
Prove su campo: solo dati preliminari (Mizzoni et al., 2000)
Molecola di Deltametrina. Fonte:Fitogest
L’Autorità Sanitaria Locale, tenuta ad emettere l’apposita ordinanza, provvederà in caso di adempienze da parte dei detentori o proprietari di cani a perseguire i trasgressori ai sensi dell’articolo 650 C.P.
Aspetti normativi ulteriori nella regione Campania
Ordinanza sindacale n. 394 21/04/04 “Obbligo ai proprietari e/o detentori di cani, a qualsiasi titolo, di sottoporre annualmente i propri animali a visita clinica ed a prelievo ematico per la diagnosi di leishmaniosi, gratuitamente presso le strutture dei competenti servizi veterinari della ASL Na1 o a pagamento presso le strutture veterinarie private”
Aspetti normativi nazionali
Istituto superiore di sanità. Linee guida per il controllo del serbatoio canino della leishmaniosi viscerale zoonotica in Italia
Rapporti ISTISAN 04/12
Il rapporto è accessibile online dal sito del suddetto Istituto
1. Sorveglianza attiva dell’infezione canina nel territorio
1.1 Dove effettuare la sorveglianza
Territori panendemici. Tutti i territori costieri e collinari del versante tirrenico, jonico, e del centro-sud Adriatico dell’Italia continentale (Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Molise ed Abbruzzo) e delle isole maggiori e minori, con l’esclusione dei quartieri centrali di grandi centri urbani
Territori endemo-sporadici. Regioni costiere e collinari del medio versante Adriatico (Marche ed Emilia Romagna orientale) e quelle collinari dell’Umbria
Territori con recenti casi autoctoni. Numerosi Territori dell’Emilia Romagna occidentale, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli
1.2 Quando effettuare la sorveglianza
Segnalazione attiva. Vari studi indicano che il periodo di prepatenza che segue un’infezione acquisita in una determinata stagione di trasmissione mostra una durata media di 5-8 mesi.
Segnalazione passiva, di casi accertati di infezione (veterinari liberi professionisti)
1.3 Come effettuare la sorveglianza
Implementazione delle operazioni di sorveglianza attiva.
1.3 Come effettuare la sorveglianza
Metodologie
a) Esame sierologico
Notevole praticità;
Stato di infettività strettamente associato alla presenza di anticorpi specifici;
Grado di infettività direttamente proporzionale al titolo anticorpale;
b) Polymerase Chain Reaction (PCR)
Efficacia diagnostica molto elevata;
Attuata solo in un limitato numero di laboratori;
Non presenta tuttora sufficienti criteri di standardizzazione per uno screening di massa;
Non vi è evidenza sostanziale di una correlazione diretta tra PCR-positività ed infettività per il vettore.
Screening mediante IFI
Screening mediante metodiche molecolari
2. Terapia dei soggetti infetti
2.1. Quando effettuare la terapia
Con l’esclusione del ciclo di terapia a seguito della prima diagnosi, i successivi cicli di terapia dovranno essere intrapresi durante i mesi immediatamente precedenti la trasmissione (maggio-giugno)
2.2 Come effettuare la terapia
Dovranno essere escluse formulazioni a base di amfotericina B, farmaco di prima scelta nell’uomo, allo scopo di evitare la selezione di ceppi farmacoresistenti del parassita !!!!!!!!!!
Associazione migliore in termini di:
Antimoniato di N-metil glucammina (100 mg/kg in due somministrazioni, s.c. per 30-60 gg) + Allopurinolo (10-30 mg/kg/die da 30-60 gg fino a 8 mesi).
3. Misure antivettoriali per il controllo della trasmissione
3.1. Quali soggetti trattare
Protezione individuale del cane non infetto
Contenimento del potenziale infettante del cane infetto
3.2. Quando applicare le misure antivettoriali
Nel periodo di maggiore attività dei flebotomi
3.3. Come trattare
1. Il commercio degli animali: disposizioni legislative
2. La perizia medico-legale e l'esame necroscopico peritale
3. Protezione dei vitelli a carne bianca: DL.vo 01/09/98 n. 331 e DL.vo 30/12/92 n. 533
4. Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo: Legge 14/8/91 n. 281
5. Il canile come presidio zooantropologico: aspetti legislativi e prospettive future
6. Novità circa i reati contro gli animali: Legge 20/07/2004 n. 189
7. Il cane pericoloso: Ordinanza Ministeriale 3 marzo 2009 del Sottosegretario di Stato Martini
8. Esche avvelenate: OM 18-12-2008 e OM 19-3-2009
9. La rabbia: aspetti medico-legali e disposizioni normative
10. La leishmaniosi canina: aspetti normativi ed aspetti medico-legali
11. Condizioni legali per l'esercizio professionale del medico veterinario e Deontologia
12. Il Farmaco veterinario: prescrizione, detenzione ed impiego
Regolamento di polizia veterinaria D.P.R. 320/1954
Linee guida per il controllo della leishmaniosi canina - Delibera Regionale n.6133 del 13/12/2002;
Linee guida per il controllo del serbatoio canino della leishmaniosi viscerale zoonotica in Italia – Istituto Superiore di Sanità, Rapporti ISTISAN 04/12