La rabdomiolisi da sforzo negli equini conosciuta anche come tying up, azoturia, malattia del Lunedì mattina, caduta improvvisa “setfast”, “blackwater” è clinicamente caratterizzata da insorgenza improvvisa con andatura rigida, riluttanza a muoversi, gonfiore dei gruppi muscolari interessati (in particolare il gluteo), sudorazione, e dolore.
La concentrazione sierica di CK e AST è spesso marcatamente aumentata. I segni possono apparire durante o dopo l’esercizio. I sintomi, nei cavalli gravemente affetti, possono comparire anche con esercizi minimi, come camminare fuori dalla stalla. La malattia è spesso associata ad una alimentazione ricca di cereali, e alla mancanza di esercizio fisico regolare.
Studi recenti hanno mostrato che i cavalli ammalati caratteristicamente hanno una miopatia sottostante, molto spesso una miopatia da accumulo di polisaccaridi.
C’è qualche evidenza che suggerisce che la rabdomiolisi da sforzo ricorrente nei purosangue è dovuta ad anomala omeostasi del calcio nel muscolo
Istologicamente si osserva necrosi delle fibre muscolari localizzate o diffuse, seguita da infiltrazione di macrofagi e rigenerazione. Sono principalmente colpite le fibre di tipo 2.
La diagnosi si basa sui segni clinici peculiari e prove clinicopatologiche che evidenziano la presenza di lesioni muscolari. Il trattamento di un episodio acuto comprende la somministrazione di farmaci non steroidei, acepromazina, e riposo.
A causa della mioglobina liberata dai muscoli danneggiati è indicata un’attenta valutazione della funzionalità renale per evidenziare la nefrosi pigmentaria mioglobinurica.
Il trattamento a lungo termine e la prevenzione sono rappresentati dalla correzione di eventuali carenze di elettroliti, minerali, o di vitamine e soprattutto da un cambiamento della dieta che deve essere ad alto contenuto di grassi e di fibra e a basso contenuto di amido e zucchero, come per i cavalli con miopatia da accumulo di polisaccaridi. I purosangue con rabdomiolisi da sforzo ricorrente, a causa di probabili sottostanti anomalie da calcio, rispondono bene a questo tipo di dieta.
Disfunzioni muscolari generalizzate o localizzate possono essere causate da disordini che colpiscono i motoneuroni o i nervi periferici.
Il danno dei nervi motori porta ad una atrofia muscolare localizzata e a disfunzione di quelle miofibre innervate da quei nervi.
Nei cavalli da tiro pesante, i nervi possono essere compressi da un collare non appropriato.
Nei cavalli privi di finimenti, il trauma è la causa più comune.
E’ una condizione ben documentata nei cavalli nella quale le lesioni degenerative del nervo laringeo ricorrente di sx portano ad atrofia da denervazione muscolare laringea unilaterale e disfunzione laringea.
I cavalli affetti spesso emettono un caratteristico rumore respiratorio durante l’ esercizio e da qui il nome di corneggio.
Le possibili cause di danno del nervo laringeo ricorrente sinistro sono molte, inclusa l’ estensione di infezioni delle tasche gutturali o di tumori in quell’ area, tossicità da piombo e trauma diretto.
Molti casi, comunque, sono considerati idiopatici.
Per il fatto che essa si verifichi solo in cavalli alti, con collo lungo e virtualmente mai nei pony, suggerisce che qualunque sia il meccanismo del danno, sono predisposti i nervi molto lunghi.
Un danno ai motoneuroni nel tronco cerebrale o nelle corna ventrali del midollo spinale determinerà un processo degenerativo a carico dei nervi periferici.
Nel cavallo, una mieloencefalite protozoaria dovuta a Sarcocystis neurona è una causa comune di atrofia da denervazione unilaterale, generalmente della muscolatura facciale o glutea.
I cavalli affetti spesso mostrano anche atassia e deficit propiocettivi indicativi di un danno al motoneurone superiore e disfunzione dell’attività propiocetttiva generale.
La malattia del motoneurone del cavallo dipende da un deficit grave e prolungato di vitamina E che causa degenerazione del motoneurone.
I segni clinici sono:
I cavalli gravemente colpiti sono in decubito e possono morire. In alcuni casi, un supplemento ad alte dosi di vit. E (10.000 IU o più al giorno) può arrestare la progressione e recuperare la massa muscolare.
In questo disordine sembra che la reinnervazione sia pressoché assente e i cavalli colpiti sono considerati disabili per la vita.
1. Introduzione allo studio della Miopatologia veterinaria
2. Struttura e caratteristiche del muscolo scheletrico normale
3. Diagnosi delle patologie neuromuscolari
5. Alterazioni specifiche delle fibre muscolari
6. Disordini congeniti ed ereditari del muscolo degli animali da reddito
8. Miopatie Batteriche e Parassitarie
9. Miopatie nutrizionali e tossiche
10. Miopatia da accumulo di polisaccaridi