E’ una condizione linfoproliferativa neoplastica primaria degli organi linfoidi.
Ha un’incidenza dell’ 80 % rispetto al totale delle neoplasie del sistema emopoietico e del 7 % sul totale dei tumori del cane.
Risultano più colpiti i soggetti di età compresa tra i:
*Raramente vengono colpiti i cuccioli al di sotto di 1 anno di età
Non c’è una predisposizione di sesso.
Il rischio di insorgenza è maggiore in soggetti interi rispetto ai castrati.
Le razze canine con una maggiore predisposizione:
(“razze a minore rischio”Bassotto, Beagle e Volpino della Pomerania)
Rappresenta il 90% dei tumori linfoidi (1/3 di tutte le neoplasie feline).
L’incidenza del linfoma nel gatto è maggiore rispetto a qualsiasi altro animale.
Riconosce un’eziologia virale.
Il virus della leucemia felina FeLV è conosciuto essere la causa della maggior parte dei tumori emopoietici nel gatto.
Il 70% dei linfomi felini insorge in soggetti infetti da FeLV.
Forma multicentrica
Caratteristiche generali
Linfoadenomegalia.
I linfonodi presentano un diametro notevolmente superiore rispetto alla norma, non sono dolenti né adesi.
La forma multicentrica può essere accompagnata da segni clinici:
La forma multicentrica è rara nel gatto.
Forma neoplastica degli elementi linfoidi associati alla mucosa gastroenterica (stomaco, intestino o linfonodi mesenterici).
Sintomatologia:
Nel gatto le forma alimentare è più comune se ne riconoscono tre diverse entità (linfoma associato a MALT; linfoma a cellule T; linfoma grossi linfociti granulari).
Clinicamente si associa spesso a vomito ed anoressia.
La sede più comune è il piccolo intestino e lo stomaco.
La forma mediastinica o timica si caratterizza per una proliferazione infiltrante di cellule linfoidi nel timo cervicale e/o toracico.
Come incidenza è la terza forma del cane.
Segni clinici sono legati alla compressione da parte degli organi neoplastici sulle strutture respiratorie e vena cava craniale.
Nel gatto la forma ha una maggiore prevalenza nei soggetti giovani che nel 70-90% dei casi sono FeLV-positivi.
Il linfoma può insorgere in tutte le sedi corporee. Dunque, tutte quelle forme di linfoma che hanno una presentazione diversa rispetto a quanto descritto sono chiamate extranodale (ca. il 5%).
Linfoma cutaneo:
E’ generalmente caratterizzato da lesioni multifocali con varie manifestazioni: noduli sottocutanei o dermoepidermici.
La forma non epiteliotropa corrisponde ad un linfoma a cellule T (CD3+).
Quest’ultima forma è quella che più frequentemente si riscontra nel gatto.
Linfoma oculare:i segniclinici più frequenti sono uveite; cheratite ed ifema.
Linfoma nervoso: è molto raro nel cane. Segni clinici: epilessia, paralisi e deficit neurologici.
Linfoma intravascolare: è una forma rara, descritta sia nel cane che nel gatto caratterizzata dalla proliferazione di linfociti neoplastici all’interno del lume vasale.
Linfoma nasale: è più frequente nel gatto. Gli animali colpiti manifestano scolo nasale ed altri segni riferibili ad infiammazione vie respiratorie superiori.
Altre forme di linfoma: l. poliostotico, l. epatosplenico, l. vescicale etc. etc.
Algoritmo diagnostico
Agoaspirato ed osservazione preparato. Il linfoma si caratterizza per la presenza di una popolazione monomorfa di elementi linfoidi con segni di immaturità.
Esame istopatologico: L’istopatologia deve essere sempre eseguita su un intero linfonodo e successivamente và chiarito l’immunofenotipo (B o T) o con immunoistochimica o citometria a flusso e sottotipo morfologico. L’immunofenotipo si può anche ottenere da cellule in sospensione ottenute mediante agoaspirato.
Ottenuta la diagnosi si deve stadiare il paziente:
Molte sono state le classificazioni istologiche del linfoma con lo scopo di correlare i parametri cito-istologici con quelli biologici.
Non esiste una classificazione specifica in M.V. quindi si utilizzano gli stessi criteri classificativi attualmente in uso in patologia umana.
Sistemi classificativi dei linfomi
Classificazione di Kiel
Esiste un certo disaccordo.
Correlazione tra istotipo e risposta alla chemioterapia.
Risultati negativi (Greenlee et al., 1990; Parodi et al., 1988.)
Secondo Teske et al (1994) il tempo di sopravvivenza risulta significativamente correlato alla classificazione di Kiel.
I pazienti con i linfoma ad alto grado di malignità quando trattati generalmente sopravvivono più a lungo ed hanno un tempo di remissione maggiore.
Inoltre Teske ha dimostrato l’esistenza di una correlazione significativa tra la classificazione istologica di Kiel e la risposta alla chemioterapia registrando l’89% di risposta completa tra i pazienti con linfoma ad alto grado e il 65% tra i pazienti con linfoma a basso grado.
Classificazione National Cancer Institute Working Formulation
Studi condotti da Tseke hanno rilevato che la distinzione per gradi di malignità proposta è significativamente correlata al tempo di sopravviveza.
I pazienti con linfoma ad alto grado di malignità istologica hanno presentato una prognosi peggiore in termini di sopravvivenza: superati i 500 giorni le probabilità di sopravvivenza erano superiori al 75% nei casi di linfoma a basso grado mentre nei casi a grado medio ed alto era inferiore al 75% e al 50% rispettivamente.
Quindi:
Il duplice grado di malignità della
Cioè l’appartenenza alla linea di differenziazione B o T importante per la classificazione istologica e per il valore prognostico.
A volte però gli esiti di queste reazioni possono essere contraddittori e difficilmente interpretabili, ed in questi casi si parla di linfoma a cellule non B/non T.
Gli studi sulla immunofenotipizzazione del linfoma del cane hanno appurato che la forma a cellule B è più frequente di quella a cellule T.
L’OMS (WHO) e la Veterinary Cancer Society hanno ideato una classificazione T.N.M.:
Ciascuno stadio viene suddiviso in due sottostadi contrassegnati dalle lettere a e b indicanti:
a) senza manifestazioni sistemiche;
b) con manifestazioni sistemiche.
Stadiazione clinica per il linfoma felino (Milner et al., 2005)
Il linfoma è una delle neoplasie più chemioresponsive e per le quali esistono diversi protocolli che prevedono l’uso di un singolo farmaco oppure di più farmaci. Tuttavia, spesso compare chemioresitenza e dunque si ripresenta la malattia.
Per i diversi protocolli terapeutici si rimanda ad un testo specialistico di oncologia veterinaria.
Fattori prognostici più significativi
1. Oncologia veterinaria – Introduzione
6. Linfoma
8. Carcinoma della vescica urinaria
11. Tumori mammari
12. Neoplasie della regione perineale
13. Mastocitoma
Marconato-Del Piero: Oncologia medica dei piccoli animali - Poletto editore.
Romanelli: Oncologia del cane e del gatto- Elsevier Masson.
European Society Of Veterinary Oncology