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Giuseppe Borzacchiello » 11.Tumori mammari


Introduzione


Introduzione (segue)


Introduzione (segue)

Notevolmente più frequenti nella cagna, nella quale è accertata l’ormono- dipendenza e la genesi multicentrica di ogni nodulo neoplastico.
La somministrazione di estrogeni non aumenta l’incidenza di neoplasie, mentre la somministrazione di progestinici, soprattutto di lunga durata, aumenta l’incidenza di neoplasie, anche se in gran parte benigne.
La sterilizzazione riduce il rischio di sviluppare neoplasie maligne allo 0,05% se eseguita prima del primo estro.
Età di insorgenza: 7-14 anni (media 11,5).
Le forme benigne si sviluppano in età più giovane rispetto alle maligne.

Localizzazione tumorale:

  • nella cagna I – II – III – IV – V;
  • nella gatta I – IV – II – III.

Introduzione (segue)

Le sedi più frequenti di metastasi sono i linfonodi regionali, polmoni,ossa e fegato nella cagna.

Le sedi più frequenti di metastasi sono i linfonodi regionali, polmoni,ossa e fegato nella cagna.


Introduzione (segue)

Le sedi più frequenti di metastasi sono i polmoni, linfonodi regionali,pleure, ossa e fegato nella gatta.

Le sedi più frequenti di metastasi sono i polmoni, linfonodi regionali,pleure, ossa e fegato nella gatta.


Aspetti clinici

L’aspetto clinico delle neoplasie mammarie è variabile. I tumori possono presentarsi come masse di dimensioni variabili, di consistenza duro-elastica, talvolta ulcerati. Una sola mammella o più ghiandole possono essere interessate.
I noduli possono essere ben staccati ma anche adesi agli strati profondi.

Carcinoma infiammatorio: è una nomenclatura che può trarre in inganno In realtà è un’entità anatomo-clinica di una neoplasia molto aggressiva con rapida diffusione verso le altre mammelle. Si presenta come un’area non circoscritta, eritematosa e dolente. Talvolta si associa edema agli arti per la presenza di emboli neoplastici nei linfatici. Può metastatizzare direttamente alla cute.

Iperplasia fibroepiteliale : è una malattia della gatta spesso associata alla somministrazione di progestinici.
Clinicamente, l’animale presenta tutte le mammelle aumentate di volume, tumefatte, calde e spesso dolenti alla palpazione.

Diagnosi

Si procede inizialmente alla palpazione accurata di entrambe le fila mammarie e dei linfonodi regionali. Tutti i noduli vanno misurati!!!! In caso di linfoadenomegalia si consiglia di effettuare un agoaspirato.
La stadiazione prevede un emogramma, ed un esame radiografico del torace in 2 proiezioni (laterali destra e sinistra).
L’ecografia addominale può essere utile per diagnosticare eventuali metastasi ai linfonodi.
La diagnosi di una neoplasia mammaria può essere effettuata inizialmente mediante l’esame citologico, ma per una diagnosi definitiva è sempre indispensabile l’esame istologico in quanto permette:

  • classificazione;
  • prognosi.

Indagini aggiuntive:

  • Esame immunoistochimico

Citopatologia


Stadiazione


Stadiazione (segue)


Stadiazione (segue)


Cenni di terapia e prognosi

La chirurgia va eseguita al più presto dopo la diagnosi. In presenza di un nodulo seppure piccolo ma tumorale l’indicazione è chirurgica.

Non c’è un totale accordo tra gli autori sulla tecnica. Alcuni preferiscono una chirurgia non radicale limitata alla singola neoplasia. Secondo altri è sempre preferibile una mastectomia totale

Nella gatta è consigliata sempre la mastectomia radicale.

Ai fini diagnostici e prognostici l’esame istologico è fondamentale. Dunque, vanno inviati al laboratorio tutti i noduli asportati ed i linfonodi regionali.

La chemioterapia può essere di ausilio anche se in bibliografia ci sono pochi lavori al riguardo. Probabilmente la chemioterapia ha un ruolo in pazienti con neoplasia invasiva e metastasi linfonodali a distanza.

Fattori prognostici:

  • Gatto: la dimensione tumorale (T).
  • Cane: la dimensione tumorale (T), l’istotipo con relativo grado.

I materiali di supporto della lezione

Marconato- Del Piero: Oncologia medica dei piccoli animali - Poletto editore.

Romanelli: Oncologia del cane e del gatto- Elsevier Masson.

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