Il post-partum è una fase del ciclo molto delicata a causa di una serie di eventi fisiologici concomitanti:
In 6 settimane il tratto genitale torna capace di sopportare una nuova gravidanza.
Alta incidenza nelle bovine ad alta produzione lattea dell’EU di disordini del tratto genitale e tra queste le più frequenti sono la ritenzione delle membrane fetali, le metriti e le endometriti.
Intervallo parto-I FA → 50-60d
Intervallo parto-concepimento → 85-120d
Tasso gravidanze I FA → 53%
N° FA/gravidanza → 1.7
L’inefficienza riproduttiva può essere correlata a cause Manageriali o Riproduttive vere e proprie, queste ultime possono essere ovariche o uterine, le patologie uterine maggiormente presenti sono le Metriti in particolare post partum.
Tali patologie hanno un forte impatto economico legato alla ridotta efficienza riproduttiva (Knutti et al., 2000), all’alterazione dell’ambiente uterino che comporta interferenza nel trasporto e nella vitalità degli spermatozoi, morte embrionale e/o nascita vitelli morti/disvitali (Noakes, 1996).
Le conseguenze sono la riduzione dei tassi di gravidanza alla I FA (-30%) e l’allungamento days open nel 50% dei casi (+30d).
Alla riduzione dell’efficienza riproduttiva va aggiunta la spesa necessaria per i trattamenti e l’impatto sulla produzione lattea.
Le patologie uterine maggiormente rilevate in questa specie sono:
Manca una definiziaone univoca di Endometrite e di Metrite. L’interpretazione del termine dipende da:
ENDOMETRITE
processo infiammatorio/infettivo;
coinvolge solo l’endometrio;
non è accompagnato da sintomi sistemici;
presenza di batteri patogeni.
METRITE
coinvolge utero a tutto spessore;
presenza sintomi sistemici.
Endometrite Clinica:
Endometrite Subclinica:
INCIDENZA: 10-40% (16.9% su 1800 bovine) (Youngquist e Dawnshore, 1997).
EPIDEMIOLOGIA: bovine da latte (Youngquist e Dawnshore, 1997).
Si riconoscono fattori predisponenti (Alterazione meccanismi difensivi locali) e fattori Deteriminati
(Agenti infettivi specifici o aspecifici Batterici: Escherichia, Arcanobacterium, Fusobacterium Virali: Bovine herpesvirus 4 (BoHV4)).
Utero post partum fisiologicamente contaminato da batteri e l’instaurarsi dell’infezione e della malattia avviene solo per adesione, colonizzazione e penetrazione degli stessi agenti patogeni a causa di un alterato equilibrio tra le Difese immunitarie della Bovina e la Specie e numero Patogeni.
FATTORI PREDISPONENTI:
Tali fattori indurranno una alterazione dei meccanismi difensivi locali.
Tali fattori indurranno una alterazione dei meccanismi difensivi locali.
I Meccanismi Difensivi Locali sono garantiti da:
BARRIERE FISICHE NATURALI
Integrità morfo-funzionale di endometrio cervice e vulva.
CONTROLLO ORMONALE
Equilibrio tra gli steroidi ovarici estrogeni e progesterone e ruolo delle PGF2alfa e del cortisolo.
DIFESE IMMUNITARIE
Meccanismi immunitari locali specifici umorali e cellulo-mediati ed aspecifici.
Il parto e gli interventi ostetrici possono causare lesione a quelle che sono le barriere fisiche naturali, la lochiazione predispone l’invasione da parte di agenti patogeni dell’utero e solo un delicato equilibrio ormonale garantirà l’attivazione delle opportune difese immunitarie locali.
ESTROGENI
aumento apporto ematico (Hawk et al., 1960; Killingbeck e Lamming, 1963);
migrazione leucocitaria (Hawk et al., 1960; Killingbeck e Lamming, 1963);
produzione muco: barriera biofisica diluizione batteri;
eliminazione batteri;
riduce adesività batteri a endometrio;
favorisce opsonizzazione;
favorisce ingestione batteri.
PROGESTERONE
riduce permeabilità endometrio ai batteri (Gunnink, 1973);
inibizione fagocitosi PMN circolanti e uterini (Vandeplassche, 1981, 1984);
presenza di proteine con azione immunosoppressiva.
PGF2alfa
luteolisi altera dominanza P4;
chemiotassi neutrofilica (Hoedemaker et al., 1992);
up-regulation sistema immunitario (Knutti et al., 2000).
CORTISOLO immunosoppressione.
DIFESE UMORALI IgG e IgA aumentano in corso di endometrite;
DIFESE CELLULO-MEDIATE blastogenesi linfocitaria;
DIFESA ASPECIFICA FAGOCITOSI;
Responsabili PMN (80%), linfociti e monociti ematici, macrofagi tissutali;
PMN circolanti ed uterini;
Chemiotassi infiammazione difese ospite;
Ciclo estrale
PREPARTO
POSTPARTO
ENDOMETRITI: specifiche aspecifiche.
ENDOMETRITI ASPECIFICHE:
SINERGISMO
TEMPORALITA‘
ISPEZIONE genitali esterni presenza (e caratteri) dei flussi.
COLPOSCOPIA
PALPAZIONE transrettale utero e ovaie
ECOGRAFIA
ESAME BATTERIOLOGICO su tampone o biopsia (Messier et al., 1984; Noakes et al., 1989; Callahan e Horstman, 1993; Dolmen et al., 1995).
ESAME ISTOLOGICO su biopsia uterina (Metzner e Weiler, 1994; Lewis, 1997).
MARKER:
Trattare o no?
33% GUARIGIONE SPONTANEA (Steffan et al., 1984; Pugh et al., 1994; Sutton et al., 1996).
Quali animali trattare?
CARATTERI FLUSSI
DIMENSIONE CERVICE
STRUTTURE OVARICHE
Quali terapie scegliere?
TIPO E GRAVITA’ ENDOMETRITE TEMPO TRASCORSO DAL PARTO (Murray et al., 1990; Dohmen et al., 1995; Sheldon e Noakes, 1998).
Scopo del trattamento:
Endomentrite Acuta Puerperale
Endomentrite Cronica Puerperale
PIOMETRA: sistemico (PGF2α)
Scopi:
abbassare la carica batterica in utero;
azione debolmente irritativa;
endometrio.
Controindicazioni:
dubbia utilità;
interferenza su chemiotassi;
deprime attività fagocitaria.
Azioni
specifica attività antimicrobica (Seguin et al., 1974);
irritazione dell’endometrio (Seguin et al., 1974).
Controindicazioni
ostacolo risoluzione patologia (Knutti et al., 2000);
sopprime attività leucocitaria (Dhaliwal et al., 2001);
solo utero (Moore et al., 1984);
difficile ottenere concentrazioni terapeutiche (Moore et al., 1984; Cohen et al., 1996);
antibiotico-resistenza (Cohen et al., 1995; Cohen et al., 1996; Ziv et al., 1996) ;
scarso assorbimento endometrio PP (++ se patologico) (Righter et al., 1975; Miller et al., 1979; Masera et al., 1980);
residui nel latte (Bretzlaff, 1986; Hussain e Daniel, 1991; Gilbert e SCHWARK, 1992; Krahenbuhl, 1993; Lowder, 1993; Knutti, 1996; Kohler, 1996; Daìhaliwal et al., 2001).
OSSITETRACICLINA
formulazione: pessari; schiume; soluzioni acquose (15-100 mL);
dose: 4-8 mg/kg/die non 1-2 mg/kg;
efficacia: 60-70%;
(Masera et al., 1980; Miller et al., 1980; Moore et al., 1984; Sholten et al., 1992; Sheldon e Noakes, 1998; Brooks, 2000).
EDTA-trometamina + antibiotici
efficacia: 94%
(Farca et al., 1996).
CEFAPIRINA BENZATINA (metricure)
tempi: tra 27 e 33 d PP;
dose: 500 mg/capo/die;
efficacia: 87%, no residui nel latte
(Lohuis et al., 1995)
TETRACICLINA CLORIDRATO+ERITROMICINA PROPIONATO (lautecin)
dose: 2g+1g (Janowski).
Antisettici intrauterini
Soluzione LUGOL e iodio povidone (Seguin et al., 1974; Gupta et al., 1983; Carleton e Threfall, 1984; Gustafsson, 1984)
Soluzione clorexidina o iodio povidone 2% (betadine) (Roberts, 1986)
Ossitetraciclina sistemica → dose: 10 mg/kg/die/4d i.m. (Konigsson et al., 2001).
Ceftiofur cloridrato → dose: 2.2 mg/kg/die/5d i.m. (Risco e Hernandez, 2002).
Cefquinome (cobactam) → dose: 1 mg/kg/die/2d i.m (Amiridis et al., 2003).
a) periparto
b) stati infiammatori
c) stati infettivi (endotossiemia)
d) durante il ciclo estrale
↓
Alti livelli COX-2 endometrio → Incremento sintesi PGF2alfa
Endometrite
Indicazioni terapia
Flunixin meglumine
PGF2alfa e analoghi (Risco et al., 1994; Kristula e Bartholomew, 1998; Heuwieser et al., 2000; Knutti et al, 2000).
Estrogeni
Azioni: mimare condizioni estrali difensive;
Controindicazioni: aumento flusso ematico incrementa assorbimento tossine batteriche.
Indicazioni: contrastare controindicazioni terapie antimicrobiche intrauterine e sistemiche.
IMMUNOMODULATORI BIOLOGICI
dimero del lisozima (Dembinski et al., 1994)
estratti PMN + fattori stim gran-macrofagi (GM-CSF, linfochine)(?)(Hughes e Couto, 1988)
PROBIOTICI Lactobacillus, bifidobacterium, alcuni streptococchi (Yarushin, 1992; Opekunov et al., 1994; Ivanovskii, 1996; Tannock, 1999).
ENZIMI PROTEOLITICI lysosubtilin (Biziulevichius e Lukauskas, 1998)
1. Endocrinologia dei Cicli Estrali
2. Impianto, Placentazione e Gravidanza
3. Parto Puerperio e lattazione
4. Induzione e Sincronizzazione Estri
5. Ipofertilità nella bovina da latte
9. Endocrinologia della riproduzione: il maschio
10. Raccolta e valutazione materiale seminale