Equini e ruminanti
Assunzione di acqua: immergono la rima buccale leggermente beante ed imprimendo movimenti antero-posteriori alla lingua portano i liquidi alla bocca.
Prensione di alimenti solidi
Carnivori
Bevande lingua ripiegata a cucchiaio;
alimento con incisivi e canini.
Alterazioni della prensione possono conseguire a varie condizioni patologiche:
La saliva è il prodotto di secrezione delle principali ghiandole salivari.
La saliva è un liquido incolore, leggermente opalescente costituito da:
La secrezione è continua ed è sotto il controllo del sistema nervoso autonomo.
stimolazione del parasimpatico:
stimolazione del simpatico:
La saliva svolge importanti funzioni:
Atto mediante il quale il bolo alimentare, più o meno masticato e insalivato, passa dalla bocca, attraverso faringe ed esofago, direttamente nello stomaco nei monogastrici o nel rumine, nei poligastrici.
Questo atto comincia come fenomeno volontario ma diventa, successivamente, riflesso durante la sua prosecuzione.
Movimenti della bocca e della lingua:
I movimenti che caratterizzano la deglutizione, hanno lo scopo di escludere le possibili comunicazioni fra cavità orale, nasofaringe e trachea.
Il velo palatino occlude le coane, la laringe viene sollevata verso la base della lingua e si ha lo spostamento dell’epiglottide, in modo che l’alimento non imbocchi la via laringo-tracheale, a ciò si accompagna l’inibizione riflessa della respirazione.
Il bolo alimentare viene compresso tra lingua e palato duro.
Si ha un aumento di pressione notevole nel retrobocca e l’apertura della giunzione faringo-esofagea favorisce il passaggio di alimento nell’esofago.
Reflusso di acqua ed alimento in assenza di contrazione muscolare addominale e di movimenti antiperistalici esofagei, la fuoruscita di materiale alimentare avviene solo per gravità.
L’alimento viene riassunto quando non ha subito un contatto prolungato con i succhi gastrici (in caso di rigurgito di alimento proveniente dallo stomaco dopo una sosta breve).
Tra le cause più frequenti di rigurgito va considerato il megaesofago (dilatazione circonferenziale dell’esofago).
Megaesofago
Lo stomaco accoglie il cibo dopo il pasto e lo sottopone ad una prima serie di processi demolitivi enzimatici (digestione gastrica).
Successivamente convoglia gradualmente il materiale parzialmente digerito nel duodeno, attraverso lo sfintere pilorico.
I processi digestivi che si realizzano nello stomaco sono sostenuti dagli enzimi secreti dalle ghiandole presenti nella mucosa del fondo di questo viscere.
La secrezione gastrica è regolata da:
La secrezione gastrica costituisce una risposta riflessa alla introduzione di alimenti nella bocca che può variare di intensità e durata in funzione della natura degli alimenti ingeriti. Nel cavallo, ruminanti e maiale la secrezione è continua per la costante presenza di alimento nello stomaco nell’intervallo tra pasti
La secrezione gastrica si divide in tre fasi:
I principali costituenti della secrezione gastrica sono: Acido cloridrico, Enzimi proteolitici, Muco.
Svuotamento delle sostanze liquide e solide contenute nello stomaco, talvolta dal duodeno, mediante movimenti antiperistaltici e la contrazione dei muscoli addominali e del diaframma.
Comune a quasi tutte le specie animali, tranne solipedi e ruminanti.
Insorge per stimolazione di origine:
Centrale (encefalica): Idrocefalo, neoplasie, Colpo di sole, Commozione ed edema
Periferica:
Gli impulsi attraverso le fibre sensitive del nervo vago e dei nervi simpatici giungono al centro del vomito, dove partono le fibre efferenti che stimolano e coordinano una sequenza di eventi:
L’esito di questi eventi è l’espulsione del contenuto gastrico all’esterno.
Piccolo intestino
Il chimo giunto nel duodeno viene mescolato con secrezioni pancreatiche secrezioni mucose bile.
Si ha quindi la trasformazione in piccole molecole che possono essere riassorbite attraverso la mucosa intestinale.
Motilità dell’intestino tenue
facilitazione di processi digestivi e di assorbimento azione propulsiva.
I movimenti intestinali sono di tre tipi:
Grosso intestino
Nei carnivori: si verifica l’assorbimento di acqua, elettroliti, vitamine, acidi grassi e altre sostanze eventualmente sfuggite all’assorbimento nel tenue.
Negli erbivori monogastrici (cavallo e coniglio) e negli onnivori (maiale): serbatoio di fermentazione microbica
Aatto riflesso con il quale si espelle il materiale indigerito ed i prodotti di escrezione.
L’atto della defecazione avviene attraverso la contrazione delle pareti intestinali e la modificazione del tono dei due sfinteri anali (interno ed esterno).
Al riempimento del retto fa seguito il rilasciamento dello sfintere interno, mentre quello esterno è mantenuto in contrazione tonica. Il successivo rilasciamento volontario dello sfintere esterno favorisce l’espulsione delle feci.
L’innervazione dello sfintere anale
Flusso salivare
Entità
Talvolta si ha un aumento di produzione di saliva per affezioni delle ghiandole salivari.
Aspetto della saliva:
Simmetria e Mobilità
Asimmetria
Paralisi del facciale: scarsa mobilità del labbro dal lato interessato che si presenta pendulo. Lussazione temporo-mandibolare: riduzione della capacità di apertura e chiusura della bocca.
Immobilità
Incapacità alla chiusura della bocca. Paralisi bilaterale del trigemino (neuroprassia): affezione transitoria segnalata perlopiù in cani di grossa taglia che hanno l’abitudine di stringere tra i denti oggetto duri come rami o sassi. Frattura dei rami orizzontali della mandibola. Incapacità all’apertura della bocca. Miosite eosinoflica nel cane: interessa i muscoli masseteri e temporali determinandone, nella fase cronica, atrofia muscolare intensa e difficoltà all’apertura della bocca. Anchilosi temporomandibolare post traumatica nel gatto.
Aspetto delle labbra e della cavità
Presenza di soluzioni di continuo: Palatoschisi, Cheiloschisi, Fistola oro-nasale, Fratture mandibolari o mascellari esposte, Mal delle barre degli equini.
Presenza di neoformazioni (neoplastiche e non): Carcinomi, Epulidi, Ranula, ematomi.
Alterazioni dentali:
Aspetto della lingua
Si valuta la mobilità, la simmetria, la posizione. Una riduzione di motilità, associata a deviazione laterale si può avere in caso di paralisi del nervo ipoglosso (XII).
Aspetto della lingua
Si osserva la presenza di lesioni: tumefazioni, soluzioni di continuo, cicatrici, lesioni con ampia perdita di sostanza.
Le tumefazioni possono essere di origine neoplastica (carcinomi) o di altra origine (cisti salivari).
Le lesioni con ampia perdita di sostanza possono essere post-necrotiche, nel cane tale condizione può conseguire al contatto accidentale con le larve di processionaria (Thaumatopoea pityocampao), all’ingestione di sostanze corrosive.
Larve di processionaria. Fonte: Wikipedia
Quando sono presenti edemi o tumefazioni si valutano la consistenza ed i rapporti con tessuti circostanti.
Ispezione
Palpazione
Ausili diagnostici
L’esame del faringe è indicato in caso di presenza del sintomo della disfagia (Disturbo della deglutizione). Le affezioni più frequenti in grado di produrre tale sintomo sono:
L’ispezione del faringe richiede sovente la sedazione se non l’anestesia generale nel cane e nel gatto, nel cavallo è eseguita mediante endoscopio a fibre ottiche inserito attraverso le cavità nasali.
Cane met.: tumefazione latero-cervicale da cisti salivare a partenza dalla ghiandola sottomandibolare.
Palpazione esterna
La proiezione esterna del faringe è dietro la branca montante del mascellare inferiore.
Si possono riscontrare tumefazioni in conseguenza di:
Palpazione interna (bovino e cavallo)
Dopo anestesia tronculare:
A carico della doccia giugulare sinistra possono essere evidenziate:
Si valuta la consistenza delle tumefazioni (possibile solo per l’esofago cervicale):
Sondaggio: introduzione della sonda attraverso la narice nel cavallo. Il sondaggio è eseguito per via orale nel cane e nel gatto (vedi avanti)
Endoscopia: mediante l’impiego di endoscopio flessibile, si segue la stessa via di introduzione della sonda.
Esame radiografico (nei carnivori domestici): semplice o diretto oppure con mezzo di contrasto: solitamente si impiega pasta di bario (se non si temono perforazioni d’organo).
Cane met a 12 con sintomatologia di rigurgito. Esame rx dell'esofago diretto (a sx) e con mezzo di contrasto (a dx):presenza di massa occupante spazio in esofago: carcinoma della mucosa..
Ispezione del fianco a sinistra: possibile l’osservazione del movimento di parete prodotto dai cicli di contrazione primari e secondari
Palapazione sul fianco di sinistra:
Ascultazione sul fianco di sinistra. Si avvertono i suoni deteriminati dalla motilità ruminale:
Riduzione di intensità o assenza per dislocazione abomasale sinistra, reticoloperitonite traumatica, indigestione, affezioni metaboliche ed endotossiemiche.
Non è accessibile all’ ispezione ed alla palpazione. La percussione e l’ascoltazione hanno importanza diagnostica non sempre rilevante.
a)Percussione: lato sinistro, ventralmente, dietro l’area polmonare, 6°-8° costa; suono ottuso; aumento dell’area; aderenze (reticoloperitonite traumatica); suono timpanico; forma acuta di reticoloperitonite traumatica.
b) Auscultazione: lato sinistro, estremo ventrale della 6°-7° costa; rumori gorgoglianti e di scroscio; gemito sincrono con la contrazione dell’organo; reticoloperitonite traumatica.
c) Prove del dolore.
d) Ausili diagnostici.
Evidenziano la presenza di algesia a livello del peritoneo parietale in corrispondenza del reticolo in corso di reticoloperitonote traumatica:
Prova del garrese
Comprimendo le apofisi spinose delle vertebre dorsali e sollevando in plica la cute sovrastante.
Positività: il soggetto inarca la schiena (riflesso fisiologico del garresse) e contemporaneamente emette un gemito, il dolore è provocato dallo scivolamento di visceri addominali (reticolo – diaframma) che, in caso di reticoloperitonite, presentano aderenze.
Prova del bastone
Si appoggia un bastone sulla la parte ventrale della regione xifoidea e si imprime una trazione verso l’alto, per poi lasciarlo bruscamente.
Positività: il soggetto emette un gemito. Anche in questo caso il dolore è provocato dal movimento prodotto su visceri affetti da processi aderenziali
Percussione pesante
Viene effettuata una percussione con martelletto pesante (con apice gommato) sulle aree di proiezione del reticolo, si percuote per confronto anche le aree circostanti.
Positività: il soggetto emette un gemito.
Prova di Kalchschmidt (o di zona)
La cute sovrastante la 7°-8° vertebra dorsale viene pizzicata leggermente oppute viene esercitata una lieve trazione sui peli dell’area evitando di determinare il riflesso del garrese.
L’area cutanea stimolata, definita anche area del reticolo o di Head, è innervata dallo stesso metamero sensibilizzato dell’area addominale coinvolta dal processo infiammatorio
Positività: il soggetto va in apnea durante la prova.
Deambulazione in salita ed in discesa
Si incita il soggetto a camminare su una superficie in pendenza. Questa prova determina sollecitazioni in trazione o compressione sulle eventuali aderenze tra reticolo e diaframma.
Positività: il soggetto si rifiuta o è riluttante a camminare.
Metalloscopia: eseguita con uno strumento rilevatore di metalli posto sulla superficie cutanea. Questa prova ha valore diagnostico se in concordanza con le prove del dolore.
Endopalpazione del reticolo: eseguita mediante ruminotomia esplorativa. Il passaggio della mano sulla parete del reticolo consente l’individuazione di un ispessimento di parete, del corpo estraneo infisso oppure, in alcune circostanze, può essere individuato un ascesso della parete.
Data la sua posizione non e’ facilmente accessibile.
Si pratica con:
Palpazione profonda
Area di proiezione: lato destro, ventro-lateralmente all’altezza della 7°-9° costa. Algia nella distensione acuta e nella costipazione. Contraccolpo nella distensione acuta e nella costipazione.
Percussione
Sull’area di proiezione con martelletto pesante. Suono ottuso (difficile da evidenziare).Si può avere un aumento dell’area di ottusità in caso di dilatazione e costipazione dell’organo.
Ascultazione
In condizioni normali si possono avvertire rumori crepitanti. Tali rumori non sono sempre apprezzabili e distinguibili dai rumori degli altri prestomaci.
Nella dilatazione acuta e nella costipazione può scomparire il normale crepitio.
Puntura esplorativa
Con ago-cannula (15-18 cm) nel 9° spazio intercostale all’altezza dell’articolazione della spalla. Una volta inserito sull’ago si notano movimenti irregolari di rotazione che riflettono la normale motilità dell’organo.
In corso di dilatazione acuta e costipazione si può avere immobilità dell’ago.
Ispezione
E’ possibile solo in condizioni patologiche e nei vitelli. Si può avere un aumento di volume dell’ipocondrio destro in casi di
L’aumento di volume dell’ipocondrio sinistro, a volte con aumento della curvature delle coste a sinistra, si può osservare per dislocazione a sinistra.
Palpazione
E’ possibile solo nei vitelli e nei bovini anziani con parete flaccida e in corso di dislocazione. In corso di dislocazione la parete dell’organo diventa tesa ed emisferica.
Possibile dolore alla palpazione profonda nell’area di proiezione in caso di abomasite grave o ulcerativa.
Percussione
In condizioni normali i limiti non percettibili alla percussione.
In caso di dislocazione sinistra si può avere un’area di risonanza timpanica di estensione variabile dal limite polmonare fino all’arco costale e anche oltre
In caso di dislocazione destra l’area timpanica è disposta dietro l’area epatica.
Ascoltazione
In condizioni normali nulla di rilevante.
In caso di dislocazione a sinistra non grave, procedendo con l’ascoltazione in senso postero-anteriore (dalla fossa del fianco fino anteriormente all’arco costale) si sentono: i normali rumori ruminali posteriormente, poi un’area di silenzio più anteriormente. Continuando l’ascoltazione anteriormente si sentono i rumori dell’abomaso dislocato caratterizzati da tintinnio metallico come goccia lasciata cadere in un vaso riempito di acqua a metà.
Ascoltazione con ballottamento:
Percussione-ascoltazione: suoni metallici in corrispondenza dell’area di proiezione abomasale ripiena di gas.
Esplorazione rettale
L’abomaso diventa palpabile in condizioni patologiche.
In caso di stadi gravi della dislocazione a destra può riempire l’intera metà destra della cavità addominale, fino al bacino. Si avverte come un pallone teso nel quadrante dorsale destro della cavità addominale.
Solo in alcuni casi di dislocazione a sinistra può essere palpato come un pallone posto dorsalmente e caudalmente nella fossa del fianco a sinistra.
Con ago-cannula di 4-8 cm:
Esplorazione rettale
Supplemento di indagine con finalità chiarificatrici rispetto all’esame dell’addome (ispezione, percussione/ascoltazione). Individuazione delle strutture coinvolte in relazione alla sede che queste occupano.
Contenimento in travaglio: possibile in soggetti di età superiore all’anno, non possibile in soggetti di 6-8 mesi. Avanzamento della mano con molta attenzione a non provocare lesioni, assecondare i movimenti di peristalsi.
Reperti normali: elementi ossei della pelvi (intorno al retto).
Dorsalmente a sinistra: polo caudale del rene sinistro.
Sotto al rene: sacco dorsale del rumine, più ventralmente (sotto il canale longitudinale) sacco ventrale.
A destra in condizioni normali: sensazione di vuoto.
Talvolta si può percepire qualche ansa in contrazione peristaltica.
Esplorazione rettale
Reperti patologici
In caso di dislocazione abomasale a sinistra il rumine risulta spostato a destra.
Per dilatazione del cieco (o torsione) si può avere l’aumento di volume con il fondo cieco dell’organo che si dispone davanti alla pelvi.
L’abomaso diventa palpabile a destra in caso di occlusione.
Invaginamento (intuscepto) intestinale si palpa una massa carnosa tondeggiante.
Ispezione
Si valutano delle modificazioni di volume dell’addome che si esprimono attraverso modificazioni del profilo; ci si pone dietro il soggetto per valutare accuratamente il profilo.
Cause di aumento di volume:
Cause di riduzione di volume: affezioni croniche debilitanti
Si considerano eventuali tumefazioni sulla parete addominale (ernie a contenuto intestinale): ernia ombelicale, ernia inguinale, ernie parietali.
Ispezione della regione anale e perineale.
Possibile sede di patologie soprattutto nei cani maschi.
Ernia perineale.
Patologie dei seni e delle ghiandole paranali.
Palpazione
L’addome, a scopo didattico, per la palpazione, può essere diviso in tre sottoregioni (anteriore, medio, posteriore)
Anteriore:
Palpazione
Addome anteriore
Palpazione
Addome Medio: anse intestinali. Possibile evidenziare alterazioni a carico delle anse in corso di patologie:
Palpazione
Addome Posteriore: anse del colon discendente e retto, linfonodi iliaci.
E’ possibile percepire le anse ripiene di feci soprattutto per il retto.
Linfonodi normalmente non palpabili, diventano palpabili in caso di affezioni neoplastiche o, più raramente, infiammatorie.
Succussione: per la valutazione della presenza di liquidi.
Positiva se la quantità di liquidi è rilevante
Si colpisce la parete addominale da un lato, mentre l’altra mano è poggiata dal lato opposto ed avverte l’onda liquida.
Esplorazione rettale: si palpa
Paracentesi: introduzione di un ago attraverso la parete addominale finalizzata al prelievo di liquido in peritoneo.
In caso di addome acuto, peritonite o raccolta rilevata alla succussione.
Si utilizza un ago (catetere venoso) da 16 o 18 g che viene infisso 2-3 cm posteriormente alla cicatrice ombelicale con il soggetto in decubito laterale o in stazione quadrupedale a seconda che sia in sedazione o sveglio.
Sondaggio esofago/gastrico: consiste nell’inserimento di una sonda per via orale, attraverso l’esofago e fino allo stomaco. La finalità e lo svuotamento dello stomaco.
Endoscopia: introduzione dell’endoscopio per via orale per la valutazione del primo tratto dell’apparato digerente: esofago, stomaco e duodeno.
Esame radiografico
Diretto: l’esame radiografico dell’addome consente di confermare la presenza di masse, corpi estranei (radiopachi), alcune paratopie intestinali, dilatazione torsione gastrica.
L’esame contrastografico, eseguito solitamente con pasto con bario, permette di eseguire valutazioni sul transito intestinale. Inoltre, con questa metodica, possono essere individuate stenosi, corpi estranei non radiopachi, alterazioni di parete gastrica o intestinale (ulcere, neoplasie).
Esame ecografico dell’addome
Utile complemento diagnostico all’esame radiografico.
Talvolta indispensabile per la caratterizzazione di alcune paratopie (intuscepto) e per la individuazione delle modificazioni delle anse intestinali prodotte da corpi estranei lineari.
Cane: es. ecografico di ansa intestinale con corpo estraneo lineare. Le frecce seguono il filo ed il disegno ecografico ripropone l'”impacchettamento” dell'ansa sul filo. In basso a destra il reperto intra-operatorio dello stesso soggetto.
Ispezione
Distensione dell’addome:
Algia: valutazione del dolore addominale (coliche).
Provocato da: distensione di pareti di visceri, tensioni sul mesentere, ischemia d’organo (volvolo, intuscepto), incremento di peristalsi. Segni:
Palpazione
Non di grande utilità.
Si esegue il ballottamento per la presenza di liquidi ma raramente utile.
Ascultazione
Difficile dare un valore assoluto al reperto ascultatorio addominale.
L’addome è diviso in quattro quadranti due dorsali (destro e sinistro) e due ventrali
La maggior parte dei suoni provengono dal grosso intestino per movimenti di liquidi e gas in esito a peristalsi.
Riduzione di rumori (borborigmi): ipoperistalsi.
Segno attendibile se riscontrato in valutazioni seriali successive.
Esplorazione rettale
Esame importante da eseguire con estrema delicatezza. Impiego di lubrificanti e comunque non si deve eccedere con le manovre.
Possibile palpare le strutture del terzo posteriore dell’addome.
Attenzione
Rimozioni di feci dal retto: l’assenza di feci potrebbe verificarsi in caso di ileo (ostruzione). Feci piccole dure e mucosa poco umida: disidratazione
Strutture palpabili:
Esplorazione rettale
Reperti significativi
Esami complementari: esame ecografico
Nel cavallo l’ecografia transcutanea può essere impiegata per lo studio di organi contigui alla parete addominale, mentre lo studio transrettale trova impiego nella diagnostica delle affezioni di organi quali la vescica, il rene sinistro, organi dell’apparato genitale femminile.
Si elencano di seguito le più frequenti patologie di interesse chirurgico dell’apparato digerente degli animali domestici, ordinate in base alla sede anatomica coinvolta.
Patologie del cavo orale, del faringe e delle ghiandole salivari annesse
Palatoschisi o fistola oronasale: è una comunicazione anomala tra la cavità orale e quella nasale che può interessare il palato molle o duro, l’osso incisivo e/o il labbro. Poiché il palato primitivo è costituito dall’osso incisivo e dal labbro, quando tale difetto coinvolge queste due strutture si parla di palatoschisi primaria, nel caso di coinvolgimento del palato (molle e duro) si parla di palatoschisi secondaria. L’origine di questa patologia può essere congenita o traumatica. Nelle forme congenite i soggetti presentano fin da subito difficoltà nell’alimentarsi (fuoriuscita di latte dalle narici), si accrescono più lentamente, spesso mostrano anche segni di difficoltà respiratoria (polmonite ab ingestis). Nelle forme traumatiche sono frequenti le riniti croniche con scolo nasale sieroso o muco-purulento sviluppatesi a poca distanza da traumi facciali, patologie dentarie o interventi chirurgici al cavo orale (neoplasie). Clinicamente nei pazienti collaborativi è possibile identificare la fistola oronasale mediante esplorazione del cavo orale, in alcuni casi è utile la sedazione.
Neoplasie: la cavità orale rappresenta il quarto sito di maggiore incidenza delle neoplasie maligne nei piccoli animali. Queste possono sviluppare a partire dalla mucosa orale e gengivale, dalla lingua, dal periodonzio, dal tesuto odontogenico, dalla mandibola e dalla mascella, dalle tonsille e dalle labbra. Successivamente dalla sede di sviluppo si accrescono nello spazio circostante fino ad invadere i tessuti limitrofi. Nei cani i tumori orali più frequenti sono i melanomi maligni e i fibrosarcomi, mentre nei gatti il più comune è il carcinoma squamocellulare.
I proprietari, in genere, notano le neoplasie orali quando sono già di dimensioni notevoli. Il motivo più frequente della visita è la valutazione di masse visibili quando l’animale apre la bocca, sanguinamento orale, difficoltà ad alimentarsi e/o alitosi. L’identificazione della neoplasia può essere relativamente semplice nel caso di localizzazioni rostrali; le neoplasie tonsillari o della porzione aborale dell’orofaringe, invece, necessitano di sedazione.
Mucoceli salivari: sono raccolte di saliva, fuoriuscita da una ghiandola o da un dotto ghiandolare danneggiati, e sono circondate da tessuto di granulazione. I mucoceli sono anche detti sialoceli o cisti salivari e prendono il nome delle ghiandole salivari coinvolte (sottolinguale o ranula, intermandibolare, faringee). I segni clinici dipendono dalla localizzazione della patologia. La ranula provoca spesso difficoltà nella prensione degli alimenti sanguinamento orale ed un gonfiore alla base della lingua, i mucoceli intermandibolari producono una tumefazione non dolente e fluttuante localizzata nello spazio mandibolare o nella regione cervicale superiore, ventralmente, i mucoceli faringei, invece, si accompagnano spesso a difficoltà respiratoria e/o disfagia. La diagnosi è su base clinica e strumentale (ago aspirato, ecografia) e la terapia consiste nella marsupializzazione (ranula) o asportazione totale della ghiandola e della cisti salivare.
Patologie dell’esofago
Corpi estranei esofagei: sono oggetti di varia natura (ami da pesca, tappi, frutti interi, ossa etc) che possono bloccarsi in esofago inducendo una occlusione parziale o totale del suo lume. Possono osservarsi in tutte le specie domestiche, nei cani, tuttavia, sono più frequenti, a causa della voracità con cui, generalmente, essi si nutrono. Per questo stesso motivo, spesso i corpi estranei si riscontrano negli animali giovani. La visita può essere richiesta sia perché i proprietari hanno personalmente assistito all’ingestione, sia perché sono presenti i segni clinici dell’occlusione-subocclusione esofagea (scialorrea, conati di vomito, rigurgito). Se i corpi estranei comprimono le prime vie aeree gli animali possono manifestare dispnea, in alcuni casi oggetti acuminati possono perforare l’esofago fino a coinvolgere la trachea per cui i segni respiratori possono essere predominanti. Le occlusioni-subocclusioni di vecchia data possono accompagnarsi ad emaciazione per via della inanizione. I corpi estranei voluminosi e localizzati nel tratto cervicale possono essere direttamente visualizzati e palpati (soprattutto nei grossi animali). Nei bovini i corpi estranei occludenti, non consentendo l’eruttazione, si accompagnano a meteorismo gassoso acuto. La diagnosi definitiva si avvale di esami radiografici con o senza contrasto, ecografia ed endoscopia.
Patologie dell’esofago
Megaesofago: è la dilatazione dell’intera circonferenza esofagea dovuta spesso a stenosi localizzate in vari punti lungo il decorso dell’organo
(persistenza del IV arco aortico dx, acalasia cardiale, stenosi cicatriziali post traumatiche). Nei cani è possibile osservare un megaesofago in assenza di stenosi in corso di miastenia gravis. In dipendenza della sede della stenosi il megaesofago può coinvolgere tutto l’esofago (acalasia cardiale, miastenia gravis) o soltanto la porzione più craniale (persistenza del IV arco aortico). Il sintomo clinico tipico di questa patologia è il rigurgito subito dopo l’assunzione degli alimenti. Il rigurgito compare allo svezzamento nei cuccioli con persistenza del quarto arco aortico o acalasia cardiale, mentre può comparire in qualsiasi momento della vita nei soggetti che presentano megaesofaco da stenosi post traumatica o da miastenia gravis. Nelle forme congenite oltre al rigurgito si osserva ritardo della crescita e malnutrizione, nelle forme acquisite croniche l’animale può essere portato a visita in condizioni di notevole deperimento dovuto alla incapacità di assumere gli alimenti. La diagnosi definitiva e differenziale di megaesofago può essere fatta su base radiografica ricorrendo alla esofagografia.
Diverticoli esofagei: sono dilatazioni sacciformi (tasche) che interessano parte della parete esofagea. Sono lesioni rare e coinvolgono più spesso la porzione distale dell’esofago cervicale e di quello toracico (epifrenici). Possono essere congeniti o acquisiti; i primi sembra derivino da eccessiva debolezza della parete esofagea, i secondi sono distinti in diverticoli da pulsione (ernie della mucosa attraverso gli strati muscolari dell’esofago) che si realizzano, in genere, a seguito di eccessiva pressione endoluminale associata a peristalsi regionale anomala; diverticoli da trazione (estesi a tutto lo spessore della parete esofagea) che sono legati ad aderenze prodotte da lesioni extraluminali. I diverticoli di piccole dimensioni possono decorrere asintomatici. I più voluminosi generalmente provocano esofagiti croniche, replezione esofagea e nei casi più gravi possono andare incontro a rottura con conseguente mediastinite o formazione di fistole esofago-tracheo-bronchiali. I segni clinici in base alla gravità della patologia comprendono: rigurgito, anoressia intermittente, febbre, dimagrimento, dolore toracico e/o addominale e dispnea. Per la diagnosi definitiva è importante la esofagografia.
Neoplasie: sono rare le più comuni comprendono i sarcomi, i carcinomi squamocellulari ed i leiomiomi. In genere quando si arriva ad una diagnosi di certezza le neoplasie sono già ad uno stadio avanzato poiché nelle fasi iniziali possono decorrere in modo del tutto asintomatico. I sarcomi esofagei sono stati spesso associati alle infestazioni di spirocerca lupi che è un nematode in grado di indurre la formazione di granulomi da cui poi originerebbero le neoplasie. L’esofago può essere coinvolto anche da tumori della tiroide, del timo, della base del cuore e del polmone. Inizialmente le neoplasie esofagee si accompagnano ai sintomi della subocclusione (rigurgito, dimagrimento, disoressia) quando le neoplasie si accrescono possono rendersi visibili all’ispezione nel tratto cervicale e possono dare sintomi di occlusione totale dell’esofago (anoressia, scialorrea, cachessia etc.) nel tratto toracico l’espansione delle neoplasie può provocare dispnea. Le radiografie dirette e con contrasto sono utili per la diagnosi.
Patologie dei prestomaci e dello stomaco
Corpi estranei gastrici:sono oggetti (ossa, plastica, fili da cucito, ami, palline, garze) che una volta ingeriti non sono in grado di essere digeriti dallo stomaco e permangono nel suo lume o, talvolta, si mobilizzano e passano nell’intestino. Usualmente provocano vomito per ostruzione del deflusso gastrico, dilatazione gastrica e/o irritazione della mucosa, che a sua volta può indurre dolore, disoressia etc. come per i corpi estranei esofagei, i soggetti giovani e voraci sono i più colpiti. La causa principale di presentazione a visita è rappresentata dal vomito frequente, dall’abbattimento e dalla disoressia-anoressia dei soggetti. Non di rado, soprattutto nel cane, i corpi estranei gastrici sono asintomatici e vengono diagnosticati come reperto casuale in corso di altre indagini cliniche. I corpi lineari, più frequenti nei gatti, sono i più pericolosi e spesso si ancorano sotto la lingua o al piloro causando, a volte, plicature intestinali. Clinicamente gli animali appaiono debilitati, disidratati e depressi, alla palpazione è molto difficile reperire il corpo estraneo; se c’è stata perforazione gastrica sono chiari i segni dell’addome acuto. È importante ispezionare sempre la base della lingua per valutare se il corpo estraneo si sia ancorato in tal sede. La diagnosi definitiva può essere radiografica in caso di oggetti radiopachi o ecografica; la loro rimozione può avvenire attraverso endoscopia o gastrotomia.
Patologie dei prestomaci e dello stomaco
Dilatazione-torsione gastrica: si intende l’aumento di volume gastrico associato a rotazione del’organo lungo il suo asse mesenterico. La dilatazione semplice, invece, indica il solo aumento di volume dello stomaco dovuto ad accumulo di gas o di materiale schiumoso. Si tratta di una patologia ad insorgenza acuta con percentuali di mortalità molto elevate negli animali trattati ( 30-45%). Le cause determinanti la dilazione-torsione non sono del tutto chiare; si pensa che l’esercizio fisico dopo ingestione di grandi quantità di cibo e/o acqua contribuisca in gran misura al determinismo di questa condizione. Esiste anche una predisposizione anatomica confermata dalla maggiore incidenza della torsione gastrica nei cani che presentano torace stretto e cupola diaframmatica profonda ( dobermann, setter irlandese, alano, PT etc.). La rotazione dello stomaco in corso di torsione avviene, generalmente in senso orario (riferita alla prospettiva del chirurgo con animale in decubito dorsale); i gradi di rotazione intorno all’asse mesenterico possono variare da 90° e 360°, ma mediamente vanno dai 220° ai 270°. La milza di solito segue lo stomaco in corso di rotazione subendo anch’essa una torsione. I proprietari riferiscono che hanno notato una progressiva e rapida distensione dell’addome dell’animale associata a conati di vomito non produttivi, agitazione seguita poi da progressivo abbattimento. Clinicamente all’ispezione è evidente un aumento dei diametri trasversali dell’addome. La percussione dell’addome disteso produce una sonorità timpanica. I soggetti mostrano segni di shock e dispnea proporzionali all’entità della dilatazione ed al tempo trascorso dall’evento patologico. La radiografia consente una diagnosi differenziale tra dilatazione semplice e torsione. L’intervento chirurgico deve essere condotto nei tempi più brevi possibili; la prognosi va sempre riservata.
Neoplasie: gli adenocarcinomi, i leiomiomi e i leiomiosarcomi ed i linfomi sono le neoplasie più frequenti a carico dello stomaco. Possono sviluppare in varie sedi dell’organo, sebbene più spesso si localizzano nell’antro pilorico. Sono colpiti prevalentemente i soggetti di età compresa tra i 7 e i 10 anni e sembra che i maschi siano più coinvolti delle femmine. Il segno clinico predominante in corso di neoplasia gastrica è l’anoressia, che può accompagnarsi anche a vomito cronico, dimagrimento, letargia, ematemesi, melena. Molti animali sono asintomatici fino a quando il tumore non raggiunge dimensioni tali da causare ostruzione del normale deflusso gastrico. I segni clinici non sono specifici, ma i sintomi riferiti dai proprietari suggeriscono indagini collaterali (ecografia, endoscopia) in grado di chiarire la diagnosi.
Meteorismo ruminale: si tratta di un abnorme accumulo di gas o materiale schiumoso all’interno del lume ruminale; esistono tre tipi di meteorismo, gassoso acuto, schiumoso acuto e ricorrente. In tutti i casi si verifica un arresto o una riduzione dei naturali meccanismi di allontanamento dei gas dal rumine (discinesie della muscolatura ruminale) cui fa seguito l’accumulo dei gas o della schiuma prodotti dalle fermentazioni intense batteriche. Talvolta l’assunzione di foraggio brinato o ricco di sostanza saponificanti può avviare questo processo. Il meteorismo acuto gassoso può derivare anche da occlusione esofagea prodotta da corpi estranei.
Clinicamente gli animali presentano positività della fossa del fianco sinistro, per dilatazione del rumine e sonorità timpanica alla percussione dell’aia di proiezione ruminale, inoltre, nelle forme avanzate il soggetto può manifestare difficoltà respiratorie, dovute alla compressione del diaframma da parte del rumine aumentato di volume, e i segni clinici dello shock. Nelle forme a decorso acuto bisogna rapidamente intervenire mediante ruminocentesi o ruminotomia d’urgenza. Le forme ricorrenti consentono di effettuare interventi di ruminotomia programmati.
Reticolo – peritonite traumatica: è una patologia abbastanza diffusa nei bovini dovuta all’ingestione di corpi acuminati in genere di metallo utilizzati a volte per legare le balle di fieno. Tali oggetti per gravità si depositano sul fondo del reticolo e a seguito degli imponenti movimenti contrattili di quest’organo in corso di ruminazione tendono ad infiggersi nella mucosa dell’organo fino a perforarne la parete inducendo una peritonite localizzata nella sede di infissione del corpo estraneo. La progressione di quest’ultimo può coinvolgere anche il diaframma fino ad arrivare al sacco pericardico provocando una reticolo pericardite traumatica. Poiché nel bovino la componente di fibrina negli essudati infiammatori è considerevole la peritonite che si sviluppa è saccata e spesso i sintomi associati a questa patologia possono essere molto lievi ed aspecifici. Non è raro il riscontro di reticolo – peritoniti traumatiche in animali macellati.
Patologie dell’intestino
Corpi estranei: sono oggetti che, una volta ingeriti, possono provocare occlusione parziale o completa del lume intestinale. L’apertura orofaringea è l’orifizio più ampio del corpo, per cui è possibile che oggetti molto voluminosi possano essere deglutiti per poi arrestarsi nel lume intestinale. La subocclusione che ne può derivare consente un transito parziale solo dei gas e dei liquidi, mentre le occlusioni totali arrestano completamente la progressione degli ingesta nel lume intestinale. I segni clinici associati a quest’ultima condizione sono di gran lunga più importanti soprattutto se l’occlusione riguarda il piccolo intestino. I cani e i gatti, soprattutto da cuccioli, sono spesso interessati dai corpi estranei intestinali per la voracità e la tendenza a giocare con gli oggetti più svariati. I proprietari portano a visita il loro animale perché vomita, non si alimenta più ed è molto abbattuto, raramente hanno osservato in diretta l’ingestione del corpo estraneo. I segni clinici variano molto in rapporto al tempo trascorso dall’inizio dell’occlusione ed al tratto intestinale coinvolto. Gli animali con ostruzioni prossimali possono essere molto disidratati, presentare vomito e diarrea fecaloide ed incoercibile fino ad uno stato di shock conclamato. Alla palpazione addominale oltre al dolore è possibile identificare, in alcuni casi, il corpo estraneo. La radiografia conferma la presenza di corpi estranei radiopachi, l’ecografia è molto utile nella diagnosi di corpi estranei lineari poiché consente di identificare le caratteristiche anse corrugate.
Patologie dell’intestino
Enterolitiasi: sono delle concrezioni di sali minerali frammisti a materiale alimentare indigerito (fibra) che si formano all’interno del lume intestinale. Principalmente colpiti sono i grossi animali, cavallo in particolare. sono stati riportati casi di enterolitiasi in soggetti dai 3 ai 30 anni di età. Nel cavallo possono provocare occlusione o subocclusione intestinale con conseguente sindrome colica. I segni clinici non sono molto specifici, in alcuni casi le feci prodotte dall’animale possono essere rivestite da muco a causa dell’infiammazione intestinale, in casi più gravi, quando l’occlusione persiste da più giorni gli animali possono presentare reflusso naso-gastrico. Molto raramente si riesce a palpare per via rettale gli enteroliti. La diagnosi deve essere confermata mediante ecografia transrettale. Spesso è richiesta la chirurgia.
Intussuscezione: è l’invaginamento di un segmento intestinale (intussusceptum) nel lume di un segmento adiacente (intussuscipiens). Può colpire sia i cani che i gatti in tutte le età e spesso si associa ad enteriti che, provocando iperperistaltismo, favoriscono l’invaginamento delle anse intestinali. Per lo stesso motivo, anche i corpi estranei lineari possono accompagnarsi ad ituscepto. L’invaginamento può coinvolgere un tratto qualsiasi dell’intestino anche se sono più frequenti gli invaginamenti ileo-colici e digiuno-duodenali. Conseguenza principale dell’intuscepto è l’arresto del transito intestinale. I sintomi associati all’invaginamento intestinale sono gli stessi indicati nelle occlusioni da corpo estraneo. La ecografia intestinale consente l’identificazione delle immagini a bersaglio tipiche degli invaginamenti intestinali per cui consente una diagnosi di certezza. La chirurgia deve essere condotta in emergenza.
Neoplasie: possono originare da ciascuno strato della parete intestinale o dalle ghiandole annesse all’intestino o ancora dai tessuti linfatici. Nel cane sono più frequenti i tumori del colon e del retto, mentre nel gatto quelli del tenue (linfoma alimentare). La maggior parte delle neoplasie intestinali è di natura maligna. Si manifestano, di solito, in animali anziani. I segni clinici sono inizialmente aspecifici (letargia, anoressia, dimagrimento) e possono progredire fino al vomito frequente e alla diarrea. Possono anche comparire i segni di occlusione intestinale quando le neoplasie raggiungono dimensioni considerevoli.
La diffusione metastatica della neoplasia può accompagnarsi a segni clinici a carico di altri apparati. Gli esami radiografici, ecografici ed endoscopici (nel caso di tumori al colon-retto) completano la diagnosi.
Patologie del retto
Prolasso: consiste nella fuoruscita dell’ultimo tratto del retto, previa inversione, dall’ano. Si manifesta sia nel cane che nel gatto, e può comparire a qualsiasi età, sebbene sia più frequente nei soggetti giovani. Nella maggior parte dei casi i prolassi rettali sono conseguenza di protratti stati di tenesmo. Alla visita clinica le condizioni generali del paziente possono variare considerevolmente in rapporto alla causa scatenante del tenesmo (fistole perianali, ernia perianale, stipsi, diarrea etc). La procidenza della mucosa rettale è chiaramente visibile all’ispezione e può variare da pochi millimetri ad alcuni centimetri. È importante differenziare il prolasso rettale dell’invaginamento cieco-colico mediante palpazione dei margini del prolasso, introducendo un dito tra lo sfintere anale e la mucosa prolassata. A meno che non sia presente necrosi della mucosa o un grave disturbo di circolo la mucosa prolassata deve essere riposizionata nel retto e deve essere risolta la causa scatenante il prolasso. In caso contrario va rimossa mediante chirurgia.
Empiema dei sacchi paranali: consiste nell’accumulo abnorme di secreto secondario ad infiammazioni, infezioni oppure ostruzioni duttali. Si può verificare in cani e gatti di qualsiasi età, sesso e razza. I proprietari portano a visita gli animali perché manifestano prurito anale (lambimento continuo, inseguimento della coda), cattivo odore, difficoltà o dolore durante la defecazione, a volte ematochezia, febbre ed alterazioni del comportamento (sfregamento dell’ano al suolo con appoggio sulle tuberosità ischiatiche e divaricazione degli arti posteriori). All’esame clinico i sacchi anali possono presentarsi gonfi e dolenti, nei casi più gravi possono fistollizzare e gemere un secreto purulento maleodorante. La spremitura per via transrettale dei sacchi può risultare impossibile in corso di empiema, nel caso contrario fuoriuscirà un secreto di colore giallastro denso ed estremamente maleodorante. I casi di fistolizzazione dei sacchi,in genere, necessitano della chirurgia come i casi in cui non si riesce ad ottenere alcun risultato dalla terapia medica.
Fistole delle ghiandole perianali: sono tragitti suppurativi ulcerati o profondi a partenza dalle ghiandole circumanali ed a decorso progressivo. L’eziologia non è chiara, sembra che infezioni alla cute della regione anale e condizioni autoimmuni siano principalmente responsabili dell’insorgenza di questa patologia. Sono più frequenti nei PT, ma una certa incidenza è stata osservata anche nei setter irlandesi, possono comunque riscontrarsi in qualsiasi razza. Nel gatto sono estremamente rare. Questa patologia esordisce generalmente intorno ai 5 anni di età. La visita clinica è richiesta dai proprietari perché gli animali hanno difficoltà a defecare, emanano cattivo odore e spesso assumono comportamenti aggressivi per l’intenso dolore prodotto dalle fistole. All’ispezione, dopo sollevamento della coda e detersione dell’area perineale le ulcere si rendono facilmente visibile. Spesso è necessaria una leggera sedazione dell’animale, poiché la visita deve essere completata dall’esplorazione rettale (per escludere stenosi o fistole endorettali) che provoca particolare dolore in questi pazienti.
Inginocchiamento del retto: si verifica principalmente in corso di ernia perineale ossia di cedimento del diaframma pelvico che consente al retto e, talvolta, al contenuto pelvico di localizzarsi nel tessuto sottocutaneo perineale. L’ernia perineale si verifica, in genere nei cani maschi, anziani ed interi con una certa predisposizione di alcune razze (Pechinese, Pastore tedesco, Corgi, Boxer etc..)
Il motivo della visita è in genere la difficoltà nella defecazione associata spesso ad un rigonfiamento della regione perineale latero-ventralmente all’ano. Quando l’ernia perineale coinvolge il retto la tumefazione presenta una consistenza pastosa dovuta all’accumulo delle feci nel retto inginocchiato. In alcuni casi possono portarsi nell’ernia la vescica e la prostata. La esplorazione rettale consente non solo l’identificazione della deviazione rettale ma anche del cedimento del diaframma pelvico. Le condizioni generali degli animali possono variare considerevolmente in rapporto all’organo erniato (l’ernia vescicale si accompagna ad anuria) e al tempo intercorso tra i primi sintomi della patologia e la visita clinica. L’ecografia dell’ernia consente di definire con chiarezza il suo contenuto, la chirurgia con erniorraffia è l’unico trattamento risolutivo.
1. Concetti Generali di Semeiotica Chirurgica, segnalamento ed anamnesi
4. Semeiologia delle tumefazioni
5. Esame clinico dell'apparato locomotore dei piccoli animali - prima parte
6. Esame clinico dell'apparato locomotore dei piccoli animali - seconda parte
7. Esame clinico dell'apparato locomotore nel cavallo
8. Esame neurologico (piccoli animali) - parte prima
9. Esame neurologico (piccoli animali) - parte seconda
10. Esame neurologico dei grossi animali
11. Esame dell'apparato visivo
12. Esame strumentale dell'apparato visivo. Neuroftalmologia
Malattie del bovino. G. Rosenberger, Essegivi Ed Piacenza, 1975
L'esame clinico nel bovino. G. Rosenberger, Essegivi Ed Piacenza, 1979
Manuale di procedimenti clinici nel cane e nel gatto. S. E. Crow; S. O. Walshaw, UTET Ed ,1990
Equine medicine and surgery. Vol I-II. P. T. Colchan; I.G. Mayhew; A. M. Merrett; J. N. Moore, Mosby Ed, 1999
Trattato di chirurgia dei piccoli animali. III ed. Slatter D., vol I-II-III, Antonio Delfino editore, 2005
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