L’ENCI è un’associazione di allevatori a carattere tecnico-economico, ha lo scopo di tutelare le razze canine riconosciute pure, migliorandone ed incrementandone l’allevamento, nonché disciplinandone e favorendone l’impiego e la valorizzazione ai fini zootecnici, oltre che sportivi.
ENCI: Ente Nazionale della Cinofilia Italiana. Riconosciuto dallo Stato e fondato nel 1882 “Società per il miglioramento delle razze canine in Italia” Nasce il libro delle Origini ed il primo soggetto iscritto e’ un bracco Italiano di nome Falco, nato nel 1875. Nel 1897 l’Assemblea dei Soci ne ratifica lo Statuto ed aggiorna il regolamento per le iscrizioni al “Libro” e nel 1904 gli iscritti sono già 1033. In questi anni nascono le prime mostre zootecniche canine a Milano e Torino ove vengono presentati circa 400 cani. Vede la luce anche la rivista ufficiale del Kennel Club. L’Assemblea del 22 maggio 1926 decide di chiedere al Ministero dell’Economia Nazionale il riconoscimento ufficiale della personalità giuridica. Nel ‘29 anche il Governo dà inizio alla propria alta considerazione per la cinofilia organizzata assegnandole un contributo di Lire 5.000. A partire dal 1930 ottengono un riconoscimento come “Soci Collettivi” tutte quelle associazioni cinofile, sia generiche che specializzate nella tutela di singole razze.
Dopo la stasi bellica vengono approvati i primi regolamenti relativi a manifestazioni zootecniche e prove attitudinali. Nel frattempo gli iscritti al Libro Genealogico raggiungono le 8.636 unità e dal 1950 nasce la grande competizione sportiva internazionale per i cani inglesi da ferma. Primo censimento dei cani da ferma ed inglesi, effettuato in 13 Regioni, 1.063.267 soggetti. Nel 1960 vengono organizzate 43 esposizioni zootecniche e 66 prove di lavoro. Le iscrizioni al Libro Genealogico raggiungono i 14.803 soggetti. Dal 1970 le Nazioni federate alla Federazione Cinologica Internazionale con sede in Belgio, stabiliscono che i certificati genealogici emessi dalle diverse Nazioni portino un comune contrassegno. A tutt’oggi le Nazioni federate alla F.C.I. sono ben 70. Le iscrizioni ai Libri Genealogici Nazionali sono circa 160.000, le manifestazioni zootecniche oltre 2.000 di cui circa 1.200 prove di lavoro e oltre 400 esposizioni con la partecipazione annuale di oltre 100.000 cani. I Soci allevatori dell’ENCI sono circa 2.000 e i Soci Aggregati circa 100.000. Le oltre 100 Delegazioni ENCI coprono capillarmente tutto il territorio nazionale.
D.M. n. 20640 del 24 febbraio 2000: Statuto Sociale dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana L’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI) con sede in Milano, riconosciuto con R.D. 13 giugno 1940 n. 1051 e sottoposto alla vigilanza del Ministero per le Politiche Agricole. È un’associazione di allevatori a carattere tecnico-economico non a scopo di lucro. La durata dell’Ente è illimitata.
Scopi:
Soci dell’ENCI
Associazioni Specializzate: Associazioni legalmente costituite tra cinofili proprietari di soggetti iscritti al libro genealogico che si occupano, ai fini del miglioramento genetico delle popolazioni, dello studio, della valorizzazione dell’incremento e dell’utilizzo di una singola razza o di un gruppo di razze similari, affidando ad esse incarichi di ricerca e di verifica e concordando con esse particolari modalità di interventi, mirati al conseguimento dei programmi che l’Associazione persegue. Non può essere riconosciuta più di una Associazione Specializzata per razza o per gruppo di razze. Le Associazioni Specializzate sono inoltre chiamate a fornire supporti tecnici alla Commissione Tecnica Centrale prevista nel Disciplinare del libro genealogico.
Associazioni tecniche internazionali
Registri degli allevatori e dei proprietari
Al registro degli allevatori possono chiedere di essere iscritte le persone fisiche e giuridiche che, a qualsiasi titolo, allevino sul territorio nazionale cani di razza iscritti ai registri del libro genealogico e che siano proprietari di almeno due fattrici, ciascuna delle quali abbia prodotto almeno una cucciolata iscritta al libro genealogico e nata negli ultimi tre anni.
I registri: ROI (Registro Origini Italiano) e RSR (Registro Supplementare Riconosciuti).
I disciplinari del libro genealogico, comprendono ciascuno:
Sono iscritti nel registro della produzione ordinaria i soggetti figli di genitori iscritti al ROI e al RSR. L’iscrizione dei cani al ROI e al RSR può essere effettuata per cucciolata o per singolo soggetto. Iscrizione dei cani capostipiti all’RSR:
I soggetti di qualsiasi razza, italiana o non, discendenti da almeno tre generazioni , registrate nel RSR, ottengono il passaggio d’iscrizione nel ROI se conseguono il C.T. nella Classe RSR, oppure i “Molto Buono” , nell’ambito di un’esposizione riconosciuta dall’ENCI. I cani delle razze italiane, già iscritti all’RSR, se proclamati campioni italiani di bellezza acquistano il diritto di essere iscritti al ROI.
Codice etico allevatore di cani
Gli iscritti al Registro degli allevatori del libro genealogico del cane di razza rispettano un regolamento che disciplina le condizioni di allevamento: mantenere i propri cani nelle migliori condizioni di benessere e salute, con adeguate cure, pulizia, igiene, esercizio fisico e contatto con le persone. Rispettare la normativa vigente sul benessere degli animali.
Iscrizione per cucciolata: riguarda tutti i soggetti nati in Italia da un accoppiamento tra cani della stessa razza, iscritti ai registri del libro genealogico. Denuncia di monta e nascita. Entro 25 giorni dalla nascita il proprietario della fattrice ne dà comunicazione alla delegazione competente per territorio, utilizzando l’apposito modulo (MOD A) ed indicando la data della monta.
Identificazione dei cuccioli: entro 60 giorni dalla nascita i cuccioli devono essere identificati con microchip. I cuccioli non possono essere ceduti prima dei 60 giorni dalla nascita.
Denuncia di cucciolata: entro 90 giorni dalla nascita dei cuccioli, l’allevatore ne fa denuncia alla delegazione competente per territorio utilizzando l’apposito modulo (MOD B).
Controllo della parentela
L’UC, può verificare la corretta attribuzione di paternità e maternità di soggetti attraverso l’analisi del loro DNA presso un laboratorio riconosciuto (IZSM). La banca del materiale biologico è di esclusiva disponibilità dell’ENCI. La scelta del campione di materiale biologico può essere random o mirata, il prelievo del campione viene effettuato da medici veterinari o controllori autorizzati dalla delegazione. Il prelievo del DNA, è obbligatorio per:
Riproduttore selezionato è il soggetto iscritto al ROI che, valutato da un esperto giudice specialista di razza, presenti i seguenti requisiti:
Disciplinare per il controllo ufficiale della displasia dell’anca e della displasia del gomito dei cani iscritti al libro genealogico.
D.M. n° 20688 del 12.3.2002
Centrali di Lettura e lettori ufficiali autorizzati a certificare la displasia dell’anca e la displasia del gomito nei cani registrati nel libro genealogico. I medici veterinari, che intendono eseguire i controlli ufficiali per queste malattie sui cani di razza iscritti nel libro genealogico del cane di razza, devono essere iscritti ad un Ordine Provinciale e devono sottoscrivere un accordo con una delle Centrali di Lettura ufficiali accreditate dall’ENCI in cui dichiarano anche:
Classificazione FCI della displasia dell’anca
Grado A: nessun segno di displasia dell’anca (HD 0 / HD -). La testa del femore e l’acetabolo sono congruenti. Il bordo craniolaterale appare netto e leggermente arrotondato. Angolo Noberg 105°.
Grado B: articolazione dell’anca quasi normale (HD 1 / HD +/-). La testa del femore e l’acetabolo appaiono leggermente incongruenti. Angolo Norberg è di circa 105°.
Grado C: leggera displasia dell’anca (HD 2 / HD +). La testa del femore e l’acetabolo appaiono incongruenti, l’angolo secondo Norberg è di circa 100°.
Grado D: media displasia dell’anca (HD 3 / HD ++). Incongruità evidente tra la testa del femore e l’acetabolo con sublussazione. L’angolo secondo Norberg è superiore a 90°.
Grado E: grave displasia dell’anca (HD 4 / HD +++). Sono presenti modificazioni marcate di tipo displastico delle anche, come lussazione o sublussazione distinta, un angolo secondo Norberg inferiore a 90°.
Classificazione FCI – IEWG della displasia del gomito
Grado 0: gomito normale. Non si riscontrano alterazioni.
Grado I: artrosi leggera. È presente una formazione di osteofiti di ampiezza inferiore a 2mm; e/o appare un aumento di sclerosi dell’osso subcondrale nell’incavo trocleare dell’ulna.
Grado II: artrosi moderata. È presente una formazione di osteofiti di ampiezza tra 2 e 5 mm.
Grado III: artrosi grave. Formazione di osteofiti di ampiezza superiore a 5 mm; l’evidenza di un processo coronoideo mediale frammentato, di una OCD del condilo mediale o di una mancata unione del processo anconeo comportano il grado III° indipendentemente dal grado di artrosi presente; anche i cani sottoposti ad interventi chirurgici per patologie del gomito da sviluppo devono essere classificati come Grado III°, se l’intervento eseguito è dimostrabile.
Selezione
Impegnarsi ad approfondire le conoscenze sulla razza, sul suo standard morfologico, sui problemi sanitari e sulle caratteristiche comportamentali e funzionali, per raggiungere gli obiettivi di selezione. Selezionare con l’obiettivo di migliorare la qualità della razza. Non agire come prestanome per la registrazione di riproduttori o di cucciolate. Osservare la normativa e i regolamenti ‘ENCI e delle associazioni riconosciute. Far riprodurre solo cani iscritti ai libri genealogici italiani o esteri riconosciuti dalla F.C.I. Non vendere cani non iscritti al libro genealogico. Far riprodurre cani sani, cioè privi di malattie manifeste o impedimenti a una corretta funzionalità o portatori di patologie ereditarie rilevate. Far conoscere le diagnosi di patologie ereditarie prima dell’accoppiamento, ai proprietari dello stallone o fattrice. Non accoppiare femmine troppo giovani, non prima del secondo calore, o troppo anziane. Dopo i sette anni di età è opportuno ottenere un certificato veterinario di idoneità alla riproduzione. Per le razze in cui sono richiesti test comportamentali, rendere accessibili gli esiti delle valutazioni prima dell’accoppiamento. Rilevare e registrare in modo accurato i dati di allevamento.
Riproduzione
Nell’allevamento impiegare solo soggetti che possono riprodursi in modo naturale. Evitare l’impiego della I.A. per quei soggetti non in grado di accoppiarsi naturalmente. Evitare di far riprodurre cani con reazioni comportamentali deviate come paura esagerata o aggressività. E’ opportuno che una fattrice, per il suo benessere, non abbia più di cinque cucciolate nella sua vita.
Pubblicità e commercio
Non essere dedito a commercio di cani non allevati. Fornire informazioni veritiere e complete sui cani del proprio allevamento. Fare pubblicità del proprio allevamento e dei propri cani in modo onesto, e veritiero. Non offrire cani a vendite per corrispondenza o come premio in competizioni o lotterie. Non consegnare cuccioli prima dei 60 giorni di vita. Assicurarsi che l’acquirente si renda conto della responsabilità di detenere un cane e sia conscio delle caratteristiche morfologiche e comportamentali della razza. Informare preferibilmente per iscritto l’acquirente sulla genealogia, sull’alimentazione avuta, i trattamenti antiparassitari e immunizzanti effettuati, e fornire indicazioni e consigli per una corretta socializzazione.
La razza
Insieme di individui che presentano caratteri comuni che li distinguono da altri rappresentanti della loro specie e che sono geneticamente trasmissibili.
Standard
Insieme delle caratteristiche proprie di una razza. Ogni razza possiede il suo standard, stabilito dall’associazione del paese di origine della razza ed è la sola che può modificarne lo standard. Negli standard si devono considerare anche le prove attitudinali.
Gruppo: insieme di razze aventi in comune un certo numero di caratteri distintivi trasmissibili.
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12. Organizzazione e dimensionamento dell'allevamento suino
13. Reparti e attrezzature dell'allevamento suino
14. Management aziendale dell'allevamento suino
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