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Giuseppe Campanile » 17.Gli equini


Classificazione ed evoluzione del cavallo

Classificazione del cavallo:

Monogastrici

Ordine: ungulati

Sottordine: perossidattili

Famiglia: equidi

Genere: equus

Specie: caballus

Evoluzione del cavallo. Fonte: Il portale del cavallo.

Evoluzione del cavallo. Fonte: Il portale del cavallo.


Classificazione ed evoluzione del cavallo (segue)

Eohippus: aveva dimensioni di un cane, zampe con 5 dita ciascuna munita di unghia cornee. 15 milioni di anni dopo il piede era provvisto di 4 dita nell’anteriore e 3 nel posteriore. Peso 5,5 kg, mantello maculato, lunghezza 36 cm. Denti simili al maiale.

Mesohippus: più grossi, con zampe più lunghe, dentatura atta a brucare, 3 dita per piede.

Miohippus: la foresta lascia spazio alle pianure e alle steppe, il cavallo sviluppa denti adatti, collo lungo, amplia il campo visivo distanziando gli occhi, allunga le zampe e passa da 3 a un dito rivestito di zoccolo per aumento della velocità.

Pliohippus: primo cavallo con gli zoccoli, prototipo del vero Equus caballus di circa 1 milione di anni fa. Il genere equus si diffonde dall’America in Asia ed Europa attraverso un ponte di terra scomparso circa 10.000 anni fa (stretto di Bering). I primi a migrare hanno dato origine a zebre e asini selvatici. Dal pliohippus si origineranno il «Gruppo meridionale» (cavallo della steppa e cavallo protoarabo) ed il «Gruppo settentrionale» (pony primievi e cavalli della tundra).

Classificazione ed evoluzione del cavallo (segue)

3 tipi primitivi di cavalli: Equus selvaticus: cavallo delle paludi dell’Europa settentrionale, progenitore delle razze da tiro; Equus przewalskii Poliakov: cavallo selvatico asiatico, ritrovato in Mongolia, ancora sopravvive negli zoo; Equus przewalski gmelinii antonius: Tarpan, dell’Europa orientale e delle steppe dell’Ucraina, da cui deriverebbero i tipi dolicomorfi. Si sono evoluti 4 tipi:

  1. Tipo-pony 1: simile al pony Exmoor (Europa orientale) resistente all’umidità e a condizioni severe;
  2. Tipo-pony 2: più alto, corporatura grossolana e testa massiccia (Eurasia settentrionale) molto resistente al freddo (simile al Pony delle Highlands);
  3. Tipo-cavallo 1: alto 145 cm corpo allungato, collo e orecchie lunghe (Asia centrale), simile all’Akhal-Tekè;
  4. Tipo-cavallo 2: più piccolo e raffinato, profilo concavo, coda attaccata alta (Asia occidentale) simile al pony del Caspio e progenitore dell’arabo.
Przewalski. Fonte: Enciclopedino.

Przewalski. Fonte: Enciclopedino.

Tarpan. Fonte: Agraria.

Tarpan. Fonte: Agraria.


Utilizzo del cavallo

In origine trasporto, agricoltura, industria e guerra. Oggi cavalli da sport. Antiche razze da carrozza e da guerra hanno ricevuto nuovo sangue per diventare più adatte all’impiego nell’equitazione sportiva e amatoriale.

Cavalli da sport

Due categorie definite «sangue ardente» e «sangue caldo» (riferendosi non a differenze nella temperatura del sangue ma a differenze di genealogia e di temperamento). Vi sono solo due razze sangue ardente, l’Arabo e il Purosangue, progenitrici di quasi tutti i sangue caldo.

Cavalli da lavoro

Definiti «sangue freddo», utilizzati ancora in paesi con economia poco industrializzata per alcuni tipi di trasporto. L’impiego maggiore è nelle fiere e nelle manifestazioni ippiche. Di dimensioni esagerate tendono a essere pigri e poco reattivi. Sembra si siano sviluppati sia dai Cavalli della Tundra che dai Cavalli della Steppa (avevano la tendenza a crescere di dimensioni, in ambienti paludosi con abbondante disponibilità di foraggio e clima da freddo a temperato).

Classificazione costituzionale ed attitudinale

  • Tipo DINAMICO VELOCE (dolicomorfo, dolico-mesomorfo): Purosangue inglese, Trottatore, Lipizzano, Salernitano, Persano, Maremmano.
  • Tipo DINAMICO RESISTENTE (mesodolicomorfo, mesomorfo, mesobrachimorfo): Arabo, Andaluso, Murgese, Avelignese o Haflinger, Quarter Horse, Appaloosa, Palomino.
  • Tipo DINAMICO POTENTE (brachi-mesomorfo, brachimorfo): Bardigiano, Ardennese, Percheron, Bretone, Razza agricola italiana da tiro pesante rapido (T.P.R.).

Esistono diversi sistemi di allevamento scelti in base alla finalità produttiva: stato brado popolazioni indigene (maremmani, murgesi, sanfratellani); stato semibrado o con sfruttamento stagionale del pascolo (soggetti per la produzione di carne); misto contemporanea disponibilità di ricoveri e paddock (stalloni, fattrici e puledri); stallino (soggetti da lavoro, tiro, attacco, macello).

Le finalità dell’allevamento del cavallo possiamo distinguerle come segue:

  • sella (sport, turismo, tiro leggero);
  • corsa: purosangue e trottatore;
  • carne e lavoro (sfruttamento delle aree marginali).

Allevamento del cavallo da sella

Può essere marginale o collaterale all’attività dell’az. agraria, impegna meno capitali rispetto all’allevamento del cavallo da corsa. Utilizza sottoprodotti aziendali + alimenti concentrati semplici, mangimi composti ed integratori specifici per le diverse fasi di allevamento.

Caratteristiche dell’allevamento

  • Monta: naturale o F.A.
  • Svezzamento: 6 mesi (alimentazione differenziata dal 3° mese solo per cavalli di pregio)
  • Inizio doma: 30 mesi
  • A 3 anni: gare di salto in libertà.
  • A 4 anni: circuito di prove di preparazione.
  • A 5-6 anni: «circuito classico» di concorsi ippici nazionali di salto ostacoli.
Prova di Endurance. Fonte: Equitando.

Prova di Endurance. Fonte: Equitando.

Prova western. Fonte: Il portale del cavallo.

Prova western. Fonte: Il portale del cavallo.


Allevamento del cavallo da sella (segue)

Approvazione degli stalloni «Sella Italiano» come riproduttori: «performance test».

I passaggi del Performance Test prevedono:

  • richiesta, da parte degli allevatori, entro l’anno di nascita del puledro, di partecipazione al piano di selezione;
  • valutazione puledri di 1 anno: eliminazione dei soggetti per evidenti difetti o per disconoscimento degli ascendenti;
  • valutazione puledri di 2 anni: misurazione e valutazione delle andature (analisi del trotto);
  • valutazione puledri di 3 anni : valutazione morfologica lineare e salto in libertà;
  • pre-test (a 42 mesi di età) : raduno nazionale finale e valutazione contemporanea di tutti i soggetti per morfologia ed andature su barriere;
  • performance test: test dei 100 giorni con valutazione finale (carattere, capacità atletiche, condizioni sanitarie) dei riproduttori.
Equitazione. Fonte: Equitando.

Equitazione. Fonte: Equitando.

Dressage. Fonte: Horseason.

Dressage. Fonte: Horseason.


Allevamento del cavallo da sella (segue)

Rassegna delle fattrici

Giudici U.N.I.R.E.

  • Valutazione di tipo morfologico
  • Iscrizione al Libro delle Fattrici

Libro Genealogico del «Cavallo da Sella Italiano» 3 Sezioni:

  • Purosangue arabo ed orientale (show+endurance);
  • Anglo Arabi (sport equestri, corse in piano e in ostacoli);
  • Sella Italiano (sport equestri: salto ostacoli, dressage e completo).

Allevamento del cavallo da corsa

Utilizza le tecnologie più avanzate. Necessita di strutture specializzate. Richiede una attenta selezione genetica (scelta dei riproduttori). L’alimentazione deve essere bilanciata, con utilizzo dei prodotti delle industrie mangimistiche.

Caratteristiche dell’allevamento

  • Monta: naturale o fecondazione artificiale.
  • Sorveglianza al parto (disinfezione cordone ombelicale, somministrazione siero antitetanico).
  • Svezzamento precoce: 4 mesi. Alimentazione differenziata per il puledro dal 2-3° mese di età (creep-feeding).
  • Inizio doma a 15 mesi.
  • Vendita alle aste a 18 mesi.
  • Inizio allenamento a 20-24 mesi.
  • Debutto in corsa nella tarda primavera-autunno.
Trotto. Fonte: Il portale del cavallo.

Trotto. Fonte: Il portale del cavallo.

Galoppo. Fonte: Il portale del cavallo.

Galoppo. Fonte: Il portale del cavallo.


Allevamento del cavallo da corsa (segue)

Trotto

Inizio doma: 18 mesi. Prova di qualifica: su pista di 1600 mt in 2.12.0 (1 Km = 1.22.5). Debutto in pista: luglio (2 anni). Distanza da percorrere: 1600-2000-2400 mt in senso antiorario (alla dritta). Record mondiale: 1.09.1 (Varenne). Frequenza di corsa: 3-4 volte al mese. Carriera sportiva: termina a 7 anni per le femmine ed a 10 anni per i maschi.

Allevamento del cavallo da corsa (segue)

Galoppo

Inizio doma: 18 mesi. Prova di addestramento alle gabbie Debutto in pista: maggio (2 anni). Distanza da percorrere: Sprinters o flyers o velocisti = 1000-1300 mt; Milers = 1300-1600 mt; Mezzofondisti = 1700-2000 mt; Classici = 2000-2400 mt; Stayers o fondisti = dai 2400 mt in poi. Frequenza di corsa: 3-4 volte al mese. Carriera sportiva: buon rendimento fino a 6 anni

Allevamento del cavallo da corsa (segue)

Vendita alle aste da Settembre

  • Asta selezionata: figli di fattrici vincitrici di almeno 100.000 euro; figli di fattrici con tempo 1.16 (o migliore); figli di fattrici con prodotti 1.16 (o migliore); figli di fattrici (max 12 anni) con madre 1.15.
  • Asta qualificata: 1.18.5-1.16.
  • Asta libera.

Requisiti stallone trottatore per monta pubblica (naturale o inseminazione artificiale)

Soggetti vincitori di 1 corsa di gruppo 1 o tre risultati quali: secondo o terzo in gruppo 1 o vincitore di gruppo 2. Esclusi dalla riproduzione se hanno prodotti di almeno 5 anni ed il 30 % dei prodotti iscritti non si è classificato almeno una volta tra i premiati


Allevamento del cavallo da corsa (segue)

Requisiti stallone Purosangue Inglese per monta pubblica (naturale)

Soggetti che nella carriera di corse abbiano raggiunto un punteggio di 105. Soggetti con punteggio 95 e figli di stallone padre di almeno 5 vincitori di gruppo I, II, III o di fattrice vincitrice dei suddetti gruppi. Esclusi se dopo 7 anni non hanno almeno un figlio con 105 o 3 con 95.

Requisiti stallone Purosangue Inglese con attitudine al salto per monta pubblica (naturale)

Vincitori di almeno un gran premio internazionale ostacoli

Allevamento del cavallo da carne

Attitudine naturale del cavallo alla produzione di carne:

  • capacità di valorizzare i pascoli più poveri;
  • buona resa di macellazione
  • ottima qualità di carcassa e carne.

Dati sui consumi

  • Consumo medio nella Comunità Europea: 0.4 kg/anno.
  • Consumo in Italia: 1.3 kg/anno (1.6% del consumo individuale di carne totale per anno stimato in 82 kg).
  • Consumo familiare: il 56% delle famiglie non ha mai consumato carne equina mentre solo l’11% ne fa uso regolare (ameno 1 volta a settimana).

Allevamento del cavallo da carne (segue)

Offerta di carne equina

La carne equina può provenire da:

  • allevamenti diretti alla produzione di carne;
  • allevamenti con finalità diverse;
  • carcasse e animali importati vivi e sottoposti ad una fase di ingrasso in stalla.

Le importazioni avvengono prevalentemente da Polonia, USA, Canada, Argentina. La produzione di carne equina ridotta del 9,6% (dal 1960 al 1990). L’autoapprovvigionamento è di circa il 20%. I motivi sono da ricercare in:

  • carenza di pascoli;
  • impiego delle sole aree marginali;
  • competitività dell’offerta estera.

Allevamento del cavallo da carne (segue)

Spesso alloggio in ricoveri precedentemente destinati ad altri usi. Presenza dello stallone da 8 fattrici.

Produzione del «lattone» (6-7 mesi; peso 350-420 Kg)

  • Nascita: 9-12 % peso della madre
  • Non perde peso nei primi gg di vita. Nel I mese raddoppia il peso
  • Alimentazione: latte materno integrato dal 3° mese con concentrato (orzo, mais, crusca)
  • Incremento ponderale: 1° mese 1,33 kg/die; 2° mese 1,3 Kg/die; 3° mese 1 kg/die; 900 g/die prima dello svezzamento
  • Svezzamento: 45 % del peso da adulto
  • Peso medio macellazione: 350-420 Kg
  • Carcassa: 200-250 Kg
  • Resa massima della carcassa : 70 %

Allevamento del cavallo da carne (segue)

Produzione del «puledro» (10-12 mesi)

  • Prevale in aree cerealicole
  • Alimentazione: anche insilato di mais. 3,5-5,5 Kg/die di concentrato a base di mais, soia, integratore mineral-vitaminico per 3 mesi
  • Peso alla macellazione: 450-500 Kg

Allevamento del cavallo da carne (segue)

Composizione della carcassa

Il tessuto adiposo presenta la maggiore variabilità. Nel tempo aumenta prima il tessuto adiposo cavitario, poi quello sottocutaneo, poco l’intermuscolare. Differente distribuzione del tessuto adiposo tra bovino e cavallo. Differente distribuzione delle tipologie di tessuto tra tipi morfologici diversi.

Caratteristiche della carne equina

  • Povera in grassi rispetto al bovino;
  • miglior rapporto saturi/insaturi (30-35% / 60-65%);
  • contenuto in colesterolo 40-60 mg/100 gr;
  • ricca in glicogeno: gusto dolciastro;
  • rigor mortis ritardato;
  • lenta discesa del pH;
  • rapidità del processo maturativo per > presenza di catepsine.

Allevamento del cavallo da carne (segue)

Caratteristiche della carne equina

Presenza di azoto e di sangue: facilità di deterioramento. Accorciamento dei tempi di frollatura: maggiori rischi di contaminazione batterica; ridotta attitudine al congelamento casalingo. Contenuto minerale: basse quantità di sodio; elevate quantità di Fe (4,70 mg vs 1,9 mg/100 gr della bovina, 1 mg/100 gr suino) soddisfa il 25% dei fabbisogni quotidiani della donna. Il contenuto in Fe fa variare il colore tra età, tipo genetico e sesso. Buoni contenuti vitaminici soprattutto del complesso B: 100 gr di carne coprono il 25% del fabbisogno di PP e B6 ed il 300% per la B12. L’elevato contenuto in mioglobina e la presenza di attività ossidativa residua determinano una rapida trasformazione di mioglobina in metamioglobina con riduzione della vita commerciale della derrata, Evitare il consumo di reni e fegato per la presenza di residui di Pb e Cd.


Asini e muli

Asini

Classificazione:

Ordine: ungulati

Sottordine: perossidattili

Famiglia: equidi

Genere: equus

Specie: asinus

Origine africana. Consistenza: inizio XX secolo in Italia circa 1 milione, II posto dopo la Spagna. Decremento del 40 %. Tradizione al Meridione. Valorizzazione dell’asino: latte, onoterapia, turismo…


Asini e muli (segue)

Muli

  • Asino (2n=62) x cavalla (2n=64).
  • STERILE.
  • Altezza ideale stallone: 135-140 cm.
  • Tipo ideale fattrice: mesomorfo.

Aspetti riproduttivi dell’allevamento equino

Gestione della fattrice e dello stallone

Stagione di monta: Febbraio-Luglio. Strutture: stazione di monta; centro di Inseminazione Strumentale; centro di produzione seme; recapito. Vantaggi dell’inseminazione strumentale

  • sanitario
  • riduzione dei costi di gestione della fattrice;
  • messa in riproduzione di fattrici non idonee alla monta;
  • > possibilità di sfruttamento del seme (aumento fattrici/stallone);
  • diminuzione del numero di salti;
  • possibilità di valutazione del materiale seminale;
  • possibilità di importare ed esportare dosi;
  • possibilità di crioconservare il seme;
  • accelerato miglioramento genetico (aumento produzione stalloni migliori).

Aspetti riproduttivi dell’allevamento equino (segue)

Dopo il prelievo del seme:

  • misurazione della quantità di eiaculato;
  • misurazione della concentrazione di spermatozoi (numero di spermatozoi/ml);
  • diluizione con mestrui (latte scremato+destrosio+……);
  • valutazione della motilità totale e di quella progressiva;
  • dose minima per impiego di seme fresco: 500.000.000 di spermatozoi;
  • dose minima per impiego di seme refrigerato: 1 miliardo di spermatozoi;
  • gestione differente nel caso del congelamento.
Prelievo del seme. Fonte: Breeding

Prelievo del seme. Fonte: Breeding


Aspetti riproduttivi dell’allevamento equino (segue)

Specie poliestrale stagionale (melatonina)

Anaestro stagionale: impiego di luce artificiale per favorire la ripresa dell’attività ovarica (16 ore di luce da dicembre o 1 ora durante la notte dopo 10 ore di buio)

Periodo di transizione: ridotta fertilità

Monitoraggio ecografico

Durata del ciclo estrale: 21 giorni

Durata dell’estro: 6-7 giorni

Follicolo preovulatorio: dai 35 mm di diametro

Aspetti riproduttivi dell’allevamento equino (segue)

Diagnosi precoce di gravidanza (ecografica): 14 GG dall’ovulazione; messa in evidenza dell’embrione: 21 gg; battito cardiaco: 25 gg; sessaggio fetale: 60-70 gg; durata della gravidanza: 11 mesi (310-370 gg)

Previsione del momento del parto

  • sviluppo della mammella
  • caratteristiche del secreto mammario (24-48 ore prima il contenuto di calcio > 10 mM/lt)
  • allarmi parto elettronici
  • telecamere nei box da parto

Aspetti riproduttivi dell’allevamento equino (segue)

Il secondamento deve avvenire entro 2 ore dal parto. Osservazione della placenta importante per:

  • valutarne la totale espulsione
  • la presenza di anomalie (es. placentite) può suggerire un maggior monitoraggio del puledro nei primi giorni di vita ed eventuali misure preventive.

Produzione di colostro

Prodotto durante l’ultimo mese di gestazione; unica fonte di immunoglobuline per il puledro; assunzione da parte del puledro entro le primissime ore di vita (2-3 ore dal parto) poinchè le IgG ed IgM diminuiscono dopo il parto (dopo 6 ore dalla prima suzione la concentrazione di IgG è dimezzata); IgA aumentano dopo il parto. E’ possibile valutare il titolo anticorpale del colostro (kit con test di agglutinazione):

  • Basso: < 2.500 mg/d;
  • Medio: 2.500-5.000 mg/d
  • Alto: >5.000 mg/dl

Valutazione del peso specifico (>1.060). La concentrazione di IgG nel siero del puledro può essere valutata tra le 6 e le 10 ore di vita (4-8 mg/ml)

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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