I lipidi sono classificati sulla base della loro struttura chimica; alcuni di essi hanno una grande importanza nel nostro metabolismo, come il colesterolo, la cui struttura è mostrata nella figura in alto, che è un costituente importante delle membrane biologiche ed è anche il composto di base per la sintesi degli ormoni steroidei e degli acidi biliari.
Anche i trigliceridi hanno un ruolo rilevante nel nostro organismo; i trigliceridi, come si vede nella figura in basso, sono costituiti da una molecola di glicerolo esterificata con tre acidi grassi uguali (trigliceride semplice) o diversi (trigliceride misto).
In questa lezione discuteremo del metabolismo delle lipoproteine, e degli indicatori di laboratorio che permettono di effettuare una valutazione di questo metabolismo.
I lipidi rappresentano il 20-40% delle calorie assunte con la dieta; i principali lipidi contenuti negli alimenti sono:
Per comprendere meglio il metabolismo di questi composti, è utile rivedere, su un testo di biochimica, la loro struttura. I lipidi assunti con la dieta, sono soggetti a due principali processi (già studiati nel corso di fisiologia):
A questo punto i lipidi sono assorbiti dall’enterocita.
L’enterocita quindi assorbe il colesterolo, e gli acidi grassi che, all’interno della cellula, ricostituiscono i trigliceridi.
I lipidi sono composti non idrosolubili, quindi, per poter essere immessi nel sangue e trasportati ai diversi organi e tessuti, devono essere in qualche modo resi idrosolubili. Per questo motivo, essi vengono circondati da un involucro di proteine (chiamate apoproteine) e formano una struttura (mostrata in figura) che prende il nome di lipoproteina.
La lipoproteina quindi è costituita da un involucro esterno proteico, ed un “core” centrale che contiene lipidi.
Nel nostro organismo vengono formate alcune classi di lipoproteine che sono classificate in base a:
Le principali classi di lipoproteine sono le seguenti:
Passando dai chilomicroni alle HDL, il rapporto tra contenuto di lipidi e contenuto di proteine diminuisce, e quindi la densità della lipoproteina progressivamente aumenta. Nelle prossime figure vedremo in dettaglio la composizione delle diverse lipoproteine.
Oltre ai lipidi, anche le apoproteine che costituiscono le diverse classi di lipoproteine sono differenti; queste apoproteine, oltre a svolgere la funzione di costituire un involucro intorno al “core” lipidico per rendere la molecola più idrosolubile, hanno anche alcune funzioni specifiche che discuteremo successivamente.
Le principali caratteristiche delle lipoproteine sono le seguenti:
La principale apoproteina di superficie è l’Apo B. Le IDL sono a loro volta i precursori delle LDL.
La funzione delle HDL è quella di “recuperare” colesterolo dai tessuti, come ad esempio dai vasi arteriosi. Per questo motivo vengono considerate lipoproteine “buone” poiché proteggono dallo sviluppo di aterosclerosi.
Il meccanismo di recupero è favorito dalla presenza dell’enzima LCAT (L-colesterolo aciltrasferasi), che aggiunge un gruppo acile al carbonio 3 del colesterolo, rendendo il colesterolo ancor più liposolubile, e favorendo quindi il suo ingresso nel core della HDL.
Come abbiamo accennato in precedenza, le diverse apoproteine presenti sulla superficie della lipoproteina non hanno soltanto la funzione di favorire la solubilizzazione dei lipidi e quindi il loro trasporto nel sangue, ma hanno anche numerose funzioni specifiche. Giusto a titolo di esempio ne citiamo alcune:
Volendo quindi schematizzare il metabolismo delle lipoproteine, possiamo dire che:
In realtà il metabolismo delle lipoproteine è molto più complesso, e vi sono una serie di lipoproteine intermedie che si formano durante il loro metabolismo; per chi desidera approfondire l’argomento è possibile far riferimento ad un buon testo di biochimica.
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