L’attivazione del Complemento può avvenire attraverso tre vie:
Inizia con il legame del primo componente, C1q, direttamente alla parete del microbo o indirettamente al dominio Fc delle Ig. Il legame di C1q alla parete batterica innesca la cascata enzimatica proteolitica, che porta alla formazione della C3 convertasi. Questa taglierà il componente C3 in due frammenti, C3a e C3b.
Il C1q è una collectina (proteina con domini simil collageno e domini lectinici). E’ costituito da sei subunità identiche.
Ciascuna subunità è formata da uno stelo a struttura collageno-simile e da una testa globulare lectinica in grado di legare carboidrati della parete microbica.
Inizia con l’attivazione del primo componente, la lectina legante il mannosio (MBL), presente specificamente sulla parete del microbo. MBL è anch’essa una collectina. Il legame di MBL alla parete batterica innesca la cascata enzimatica proteolitica, che porta alla formazione della C3 convertasi.
Inizia con l’idrolisi spontanea di C3 in circolo, che richiama i fattori B e D formando la C3 convertasi della via alternativa. Questa taglierà il componente C3 in due frammenti, C3a e C3b C3b.
Dopo la formazione della C3 convertasi, le tre vie (classica, alternativa, lectinica), procedono in modo identico.
Si formerà quindi la C5 convertasi, capace di tagliare il componente C5 in due frammenti, C5a (piccolo) e e C5b (grande)
La C3 e la C5 convertasi generano ciascuna due frammenti, a (frammento piccolo) e b (frammento grande).
C3a, C5a hanno attività:
C3b, C5b hanno attività:
Formazione del complesso di attacco alla membrana. Immagine modificata da “Immunobiology” di Janeway et al.
Hanno essenzialmente due funzioni:
CR1: Lega C3b e C4b, promuovendone la degradazione. E’ importante per la rimozione degli immunocomplessi dal circolo, ed è espresso sulla superficie dei globuli rossi.
CR2/CD21: Fa parte del corecettore dei linfociti B (Cd19/CD81/CD21). Legando il C3b, potenzia la stimolazione dei linfociti B da parte dell’antigene. Può legare anche altri frammenti di C3, quali iC3b, C3d.
CR3/Cd11b/CD18, CR4/CD11c: Sono recettori integrinici in grado di favorire la fagocitosi. CR3 può legare anche iC3b.
L’attivazione inappropriata del complemento viene evitata da una serie di fattori di membrana o solubili che inibiscono diverse fasi della cascata di attivazione:
La via classica viene regolata dall’inibitore della C1 esterasi (C1 esterase INHibitor, C1INH), il quale si lega stechiometricamente (1:1) al C1r e al C1s, per inattivare in maniera stabile queste proteine. La sua assenza è responsabile dell’edema angioneurotico ereditario.
Il fattore J è una glicoproteina cationica che inibisce anch’essa l’attività del C1.
La proteina legante il C4 (C4 Binding Protein, C4BP) disassembla il complesso C4b,C2a, consentendo al fattore I di inattivare il C4b.
Il complesso C3b,Bb della via alternativa viene regolato da diversi fattori.
La properdina ne ritarda la degradazione, prolungandone l’emivita da circa 4 min a 40 min.
Le sostanze acceleratrici della degradazione (p. es. il fattore H o fattore di accelerazione della degradazione [Decay Accelerating Factor, DAF]) competono con il fattore B per il legame con il C3b (p. es. per formare C3b,H), accorciando l’emivita del complesso C3b,Bb e causando la sua dissociazione in C3b e Bb.
Il fattore I agisce sul C3b,H per degradare il C3b (portando alla formazione di iC3b, C3c, C3d, C3f e C3dg).
Di tipo I:
Di tipo II:
I recettori per gli interferoni. Immagine modificata da “Immunity” di DeFranco et al., Casa Editrice Oxford University Press.
Gli interferoni di tipo I inibiscono la replicazione virale. Immagine modificata da “Immunity” di DeFranco et al., Casa Editrice Oxford University Press.
Gli interferoni di tipo I contribuiscono all'attivazione delle cellule NK. Immagine modificata da “Immunity” di DeFranco et al., Casa Editrice Oxford University Press.
Gli interferoni di tipo I vengono prodotti nei primi giorni post-infezione. Immagine modificata da “Immunobiology” di Janeway et al.
L’ attivazione delle cellule NK dipende da recettori attivatori ed inibitori. Quando prevale la stimolazione dei recettori attivatori o è insufficiente quella dei recettori inibitori, la cellula NK si attiva e uccide il bersaglio.
Quando recettori attivatori ed inibitori sono attivati nella stessa misura, la cellula NK non si attiva e non uccide il bersaglio.
I recettori delle cellule NK possono possedere dominio Ig-like (simil-immunoglobulinici) o domini lectinici. Essi sono recettori invarianti caratterizzati però da un certo grado di poligenia e polimorfismo.
4. Gli involucri della cellula procariotica
5. Le membrane della cellula procariotica
7. I Miceti
8. Il sistema immunitario: finalità, organizzazione e componenti
9. Immunità innata: cellule e meccanismi coinvolti
10. Immunità Innata: Il sistema del Complemento
11. Il riconoscimento dell'antigene da parte dei linfociti T e B
12. La generazione della diversità nei recettori delle cellule B e T
13. La presentazione dell'antigene ai linfociti T
14. La trasduzione del segnale nel sistema immunitario
16. Immunità umorale
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