La Camera dei Rappresentanti si compone di 435 deputati che, allo scopo di sottolineare il rapporto fiduciario con il popolo, sono eletti ogni due anni a suffragio diretto con sistema maggioritario.
La Costituzione non stabilisce il numero dei seggi della Camera, lasciandone la determinazione al Congresso con due limiti da osservare:
Le circoscrizioni elettorali, dunque, sono determinate da ciascuno Stato ed il numero di Rappresentanti è stabilito per legge in proporzione alla popolazione residente in ogni Stato.
Video: Il numero dei Rappresentanti
I requisiti di eleggibilità sono tassativi e, per essere eletti alla Camera dei Rappresentanti, bisogna:
Una delle caratteristiche tipiche degli stati federali è la esistenza di un organo legislativo bicamerale, un ramo del quale rappresenta le comunità territoriali (Stati, Länder ecc) che lo compongono.
Rappresentando il governo degli Stati membri, i padri fondatori stabilirono che il Senato degli Stati Uniti fosse eletto dagli organi legislativi di ciascuno Stato.
Solo con l’entrata in vigore del XVII emendamento del 1913 il popolo è stato investito dell’elezione di questo ramo del Congresso.
In esso ogni Stato è rappresentato da due senatori: ogni Stato, infatti, è diviso in due circoscrizioni uninominali per eleggere un totale di 100 senatori.
A differenza di quanto accade per i Rappresentanti, il senato è organo permanente ma il mandato senatoriale è di sei anni e ogni due anni si vota per il rinnovo di un terzo di questa Camera.
I requisiti per l’elettorato passivo sono:
Sia i Senatori che i Rappresentanti vengono eletti con voto diretto dagli elettori dei rispettivi Stati.
L’elettorato attivo è riconosciuto al raggiungimento della maggiore età a tutti i cittadini che ne facciano richiesta tramite l’iscrizione nelle liste elettorali.
Video: Leaders in Congresso
Composizione del Congresso dal 1789 al 2007. Fonte: ldesign
Nel Congresso degli Stati Uniti, le commissioni permanenti sono organi legislativi permanenti istituite dal regolamento della Camera dei Rappresentanti e del Senato degli Stati Uniti.
Data la loro competenza legislativa, le commissioni permanenti esaminano proposte di legge e questioni di rilievo e fanno raccomandazioni per l’esame da parte delle loro rispettive camere e la loro natura permanente implica che esse esistano indipendentemente dalle sedute del Congresso.
Esse hanno la responsabilità di supervisionare e monitorare le agenzie, i programmi e le attività posti sotto la loro giurisdizione e, in alcuni casi, condizionano l’attività di altre commissioni intervenendo in un campo comune.
La maggior parte delle commissioni permanenti stabilisce l’ammontare dei finanziamenti e conferisce le autorizzazioni per attività di governo e per programmi nuovi o esistenti.
Alcune hanno altre funzioni, le commissioni bilancio, ad esempio, definiscono i livelli di spesa totale delle entrate e stabiliscono le linee guida per il lavoro di altre commissioni.
Il Legislative Reorganization Act del 1946 (ch. 753, 60 Stat. 812, 1946-08-02) ha notevolmente ridotto il numero delle commissioni la composizione di ciascuna delle quali è stabilita all’inizio della legislatura, di solito con l’adozione di una risoluzione formale.
A ciascuna commissione è assegnato proprio personale per svolgere le funzioni di indagine e di ricerca necessarie all’attività legislativa.
Le Commissioni possono essere composte da un minimo di 6 a un massimo di 50 membri e al loro interno si compongono di altre unità chiamate sottocommissioni.
Il Senato ha attualmente 17 commissioni permanenti, e 3 commissioni speciali.
La Camera dispone di 20 commissioni permanenti e un comitato ristretto.
Alla Camera vige la regola che un deputato non può far parte di più di due commissioni permanenti e quattro sottocommissioni contemporaneamente, anche se possono essere concesse deroghe per far parte di comitati supplementari, mentre al Senato un senatore non può essere membro di più di tre commissioni e cinque sottocommissioni.
L’assegnazione a ciascuna commissione spetta al Committee on Committees per i repubblicani e al Steering and Policy Committee per i democratici.
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AA.VV., Il Decentramento politico negli Stati dell'Unione Europea, II edizione aggiornata, Maggioli editore, 2001. Solo il capitolo sugli Stati Uniti d'America, pp. 251-316.
Massimo Teodori, Il Sistema Politico Americano, 1996.
Maria Elisabetta de Franciscis, L'Organizzazione della Presidenza negli Stati Uniti d'America per i Rapporti con il Congresso, in <1989> Rivista di Scienze Politiche, Anno II, n. 2/1992, pp. 307-324.