Nel corso degli anni 70 si assiste ad una metamorfosi dei diritti linguistici, volti a privilegiare il principio di territorialità, con la rivitalizzazione del prestigio e dell’ utilità della Lingua Francese nel campo economico.
Alcuni momenti importanti di questo processo possiamo riassumerli in tal modo:
A) La scuola: Addirittura si interdice a frequentare scuole pubbliche inglesi ad allofoni, restringendone l’accesso ai soli bambini i cui genitori abbiano ricevuto in Québec l’istruzione primaria in inglese, a quelli già iscritti alla scuola inglese e ai loro fratelli. In tal modo si viene a proibire la scuola inglese a tre categorie di persone: agli immigrati, a prescindere dal luogo di provenienza; agli stessi francofoni del Québec; e agli altri canadesi.
Con questa legge si incide fortemente sul diritto dei genitori di scegliere autonomamente la scuola ritenuta idonea per i propri figli. Con ciò, inoltre, i pericoli che scaturiscono in aree con scuole separate secondo gli appartenenti a diversi gruppi linguistici sono: pericolo di perpetuarsi delle diversità e irrigidimento delle barriere comunicative; necessità di preservare la propria identità culturale.
B) L’economia: I prodotti venduti in Québec devono portare almeno la descrizione in francese. Le insegne, non solo quelle pubblicitarie, i cartelli stradali, devono essere in francese; così stop diventa Arrêt, hot dog> Chiens Chauds. Le imprese con più di 50 operai debbono impegnarsi a realizzare un programma di francesizzazione. Per accedere all’impiego è obbligatoria la conoscenza della lingua francese. Gli appartenenti agli ordini professionali devono possedere una conoscenza della lingua francese adeguata all’esercizio della loro professione.
E’ chiaro che questa legge è stata vissuta molto male innanzi tutto dagli anglofoni, costretti d’un tratto ad imparare alcune nozioni, non fosse che per capire i cartelli stradali. Per non parlare degli immigrati allofoni, per i quali parlare una lingua diversa dall’inglese nell’America del Nord significa morire economicamente: le espressioni inglesi sono tradotte mot à mot, es:
La clausola Quebec della legge 101, conferisce alle minoranze francofone al di fuori del Québec e alle minoranze anglofone del Québec il diritto all’insegnamento nella propria lingua:
Partout dans la province où le nombre des enfants des citoyens qui ont ce droit est suffisant pour justifier à leur endroit la prestation, sur les fonds publics, de l’instruction dans la langue de la minorité.(art.23.1.a)
L’art.23.2 stabilisce il criterio di unità linguistica familiare, secondo il quale i cittadini canadesi
…dont un enfant a reçu ou reçoit son instruction, au niveau primaire ou secondaire, en français ou en anglais au Canada, ont le droit de faire instruire tous leurs enfants, au niveaux primaire et secondaire, dans la langue de cette instruction.
Intanto, sempre nel 1982, viene siglato il Constitution Act, col quale si riconosce l’autonomia del Canada emancipato dall’Inghilterra.
Nel Maggio 1982 nasce Alliance Québec: associazione volta alla difesa dei diritti degli anglofoni. La comunità anglofona chiede garanzie per i servizi sociali e scuola, ma soprattutto vuole tornare alla libera scelta e all’uguaglianza tra le due lingue, non con statuto giuridico differente.
Il governo centrale del Canada promulga la Loi constitutionnelle del 1982, ma questa legge sarà firmata tra governo federale e tutti gli altri 9 ministri provinciali senza quello del Québec. Essa era una sorta di rivincita alla legge 101. Di questa legge fa parte la Charte canadienne des droits et libertés, che cambia radicalmente la situazione politica del Canada e stabilisce che il Québec non può imporre ai cittadini delle altre province una lingua di insegnamento diversa dalla loro.
1. Lingua, Cultura e Istituzioni dei Paesi Francofoni
3. Evoluzioni politiche e sociali
4. Il Québec dalla Grande Noirceur alla Rivoluzione tranquilla
5. Riforme socio-politiche e culturali
7. Sviluppo economico e rinnovamento culturale del Québec
8. Francese del Québec e Francese di Francia
9. "L'Anglicisme, voilà l'ennemi"
10. Diritti linguistici sul bilinguismo e il biculturalismo
11. La ricerca di una soluzione