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Gabriella Fabbricino » 6.Il problema della lingua


Les insolences du frère Untel

Alla fine del 1960, appare un libro intitolato Les insolences du frère Untel, scritto da Un Tel, ironicamente: venduto in centomila esemplari, il testo costituisce un po’ il simbolo della rivoluzione tranquilla. Padre Untel, insegnante in una scuola della provincia del Québec, denuncia il décalage tra lingua della scuola e lingua della strada: le Joual. Questo termine joual, già negli anni 30, indicava in modo derisorio il locutore che, o per mancanza di scolarizzazione o per tradizione o per gusto, utilizzava joual al posto di cheval. Dunque questa espressione serviva a designare, denunciare e fare la caricatura di un linguaggiio storpiato: le nom est fort bien choisi. Il y a proportion entre la chose et le nom qui la désigne.


Les insolences du frère Untel

Le mot est odieux et la chose est odieuse. Le mot joual est une espèce de description de ce que c’est que le parler joual: parler joual, c’est precisement dire joual au lieu de cheval. C’est parler comme on peut supposer que les chevaux parleraient s’ils n’avaient pas déjà opté pour le silence et le sourire de Fernandel. Nos élèves parlent joual, écrivent joual et ne veulent pas parler ni écrire autrement. Le joual est leur langue. Les choses se sont détériorées à tel point qu’ils ne savent même plus déceler une faute qu’on leur pointe du bout du crayon en circulant entre les bureaux. “L’homme que je parle” – “nous allons se déshabiller” – etc… ne les hérisse pas. Cela leur semble même élégant.

E più avanti, sempre Frère Untel: Cette absence de langue qu’est le joual est un cas de notre inexistence, à nous, les Canadiens français. On n’étudiera jamais assez le langage. Le langage est le lieu de toutes les significations. Notre inaptitude à nous affirmer, notre refus de l’avenir, notre obsession du passé, tout cela se reflète dans le joual, qui est vraiment notre langue.

Les insolences du frère Untel

Attacca inoltre i tabou del Québec a cominciare dal sistema della pubblica istruzione, la pratica imposta dalla religione e l’assenza generale di formazione alla libertà di pensiero.

Se da una parte contesta l’uso sproporzionato della lingua inglese, dall’altro stimola la politica ad affrontare il problema, poiché si tratta di una questione non solo linguistica piuttosto di civiltà: è la società canadese che si sta decomponendo, a partire dalla lingua.

Questa pubblicazione sferza il governo a prendere atto della situazione reale e a cercare una soluzione politica al problema. Questa specie di socio dialetto della lingua francese, nato dalla cultura popolare quebecchese, poi, nel corso del xx sec. grazie ad autori ed artisti, otterrà un valore identitario per designare ogni forma di francese quebecchese parlato in Quebec o in Canada. Oggi poichè i livelli della lingua della popolazione si sono diversificati, il joual resta presente nella cultura del paese: ed è possibile osservarlo attraverso la musica, i racconti e le leggende, ma anche attraverso cinema, radio e televisione.

Les insolences du frère Untel

Benchè il periodo di Père Untel abbia avuto un effetto migliorativo nella mentalità le joual è stato considerato un sociodialetto, una specie di tara linguistica, quando non è stato equivocato come la sola lingua del Quebec, e si è delineato una sorta di disprezzo per esso, considerandolo lingua impura.

Per rivalsa contro questo atteggiamento un’imporatnte corrente letteraria lo considera strumento di espressione privilegiato. Un esempio è il drammaturgo Michel Tremblay, che ha scritto le sue opere esclusivamente in joual.

Alla pagina seguente una lettura sul Joual da un testo originale.

Le JOUAL

LE JOUAL di Paul Chamberland, Les Lettres nouvelles, N° spécial « Ecrivains du Canada », Paris, 1967

LE JOUAL di Paul Chamberland, Les Lettres nouvelles, N° spécial « Ecrivains du Canada », Paris, 1967


Doctorat honorifique au Jean Paul Desbiens

Montréal, le 16 octobre 2004 – L’Université du Québec à Montréal déecernera le 17 octobre un doctorat honorifique à Jean-Paul Desbiens, connu également sous le nom du Frère Untel, enseignant, écrivain, éditorialist et administrateur scolaire.

Par ce geste, l’Université veut souligner le rôle majeur joué par Jean-Paul Desbiens dans la trasformation du système d’éducation québécois. Cette haute distinction lui sera remise par Pierre Parent, vice-recteur aux Affairs publiques et au développement, sur reccomandation de la Faculté des sciences de l’éducation.

Doctorat honorifique décerné au Frère Untel, Jean-Paul Desbiens, Montréal, le 16 octobre 2004

Doctorat honorifique décerné au Frère Untel, Jean-Paul Desbiens, Montréal, le 16 octobre 2004


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