Un secondo tipo di momenti che assume particolare rilievo è costituito dai i cd momenti di ordine r rispetto al valore medio definiti come valore medio della potenza r-esima della vc scarto:
se X è continua
.
se X è discreta
Essi vengono denotati con .
In tale caso e
, pertanto l’interesse per tali momenti sorge a partire da r=2.
Per r=2, si ha il momento secondo rispetto al valore medio:
se X è continua
.
se X è discreta
Tale momento prende il nome di varianza, VAR(X) la sua radice quadrata:
prende il nome di scarto quadratico medio.
La varianza gode delle seguenti proprietà:
Infine da un punto di vista computazionale è importante il seguente risultato:
Ovvero, la varianza può essere decomposta nella somma del momento secondo rispetto all’origine meno il quadrato del momento primo (valore atteso).
Si consideri vc e X discreta “numero di teste in 3 lanci di una moneta“, di cui abbiamo calcolato in precedenza il valore atteso .
La varianza invece risulta essere:
Con la formula abbreviata:
Data una vc X che possiede valore atteso e varianza
, ovvero tali che
e
, è possibile definire la vc standardizzata:
I momenti di ordine r di tale vc definiti come il valore medio di potenze r-esime della vc standardizzata, prendono il nome di momenti di ordine r standardizzati e completano lo studio sui momenti delle vc.
Formalmente, i momenti di ordine r standardizzati sono definiti come
se X è continua
se X è discreta
Per r={0,1,2} tali momenti sono nulli pertanto l’interesse per essi sorge a partire da r=3.
Per r=3 si ha il momento terzo standardizzato che prende il nome di Asimmetria della vc X .
Per r=4 invece si ha il momento quarto standardizzato Prende il nome di Kurtosi e denota la “pesantezza delle code della distribuzione”.
I momenti fondamentali ai fini dello studi delle vc sono:
1) Il momento primo rispetto all’origine valore atteso
2) Il momento secondo rispetto al valor medio – varianza
3) il momento terzo standardizzato – Asimmetria
4) il momento quarto standardizzato = – Kurtosi
Tali momenti vengono detti “momenti caratteristici”.
Siccome non tutte le vc posseggono i momenti, ovvero non li posseggono finiti, è opportuno interrogarsi sulla condizioni di esistenza dei momenti stessi.
In generale, il valore medio di g(X) esiste se esiste finito il valore medio di |g(X)| (una serie integrale converge se converge in modulo).
Quindi, se la funzione g(.) è la funzione identità, si avrà che la variabile casuale X possiede il valore atteso
ovvero E(X)<+∝ se esiste E|X|<+∝.
Più in generale il momento r-esimo esiste se esiste finito il corrispondente momento assoluto di ordine r.
Un risultato molto importante circa le condizioni di esistenza dei momenti è costituito dal seguente teorema:
Se una vc X possiede il momento assoluto di ordine s possiede tutti i momenti di ordine inferiore c
quindi, se una vc possiede possiede anche il valore atteso
.
In generale:
1. Introduzione al corso: cenni storici, definizioni alternative, ...
2. Postulati e teoremi del calcolo delle probabilità, probabilit...
3. Esercizi ricapitolativi di calcolo delle probabilità
4. Elementi di calcolo combinatorio
5. Teoria delle variabili casuali
6. Funzione di ripartizione e momenti delle variabili casuali
7. Momenti delle variabili casuali
8. Disuguaglianza di Cebicev, funzione generatrice dei momenti
10. Legami tra variabili casuali
11. Trasformazioni di vc, successioni e criteri di convergenza
12. Modelli per vc discrete: vc uniforme discreta e vc di Bernoulli
13. Modelli per vc discrete: la vc binomiale
14. Modelli per vc discrete: la vc di Poisson
15. Modelli per vc continue: le vc uniforme continua
16. Modelli per vc continue: la vc Beta e la vc Esponenziale Negati...
17. Modelli per vc continue: la vc Esponenziale Negativa e la vc Ga...
18. Modelli per vc continue: la vc Normale
19. La vc Normale Standardizzata
20. Variabili casuali connesse alla Normale
21. Uso delle tavole statistiche relative alle vc connesse alla Nor...