La prima guerra mondiale cambiò profondamente l’assetto geopolitico del Mediterraneo. Scomparvero per sempre antichi imperi. Quello zarista fu travolto dalla rivoluzione bolscevica del 1917. Gli imperi germanico, austriaco e turco furono sconfitti sul campo dalle Grandi potenze occidentali che, con cupidigia, si spartirono il ricco bottino di guerra.
Fu però una spartizione ineguale a vantaggio di Gran Bretagna e Francia. Di conseguenza in alcuni Paesi (fra cui anche l’Italia), che durante il conflitto avevano contribuito alla vittoria finale, cominciò gradualmente a diffondersi un certo malessere e, soprattutto, una profonda sfiducia per il nuovo ordine internazionale generato dalla guerra.
All’indomani dalla vittoria, le diplomazie dell’Alleanza occidentale predisposero i vari Trattati di pace, di fatto poi imposti con la forza ai Paesi vinti, ove furono subito percepiti come eccessivamente severi e punitivi. Sembrò quindi giusto opporsi con tutti i mezzi a quegli iniqui trattati per cercare di modificarli. Ma, tenuto conto dei rilevanti interessi dei Paesi vincitori e delle accese spinte revisioniste dei Paesi vinti, non era né semplice né facile mettere in cantiere modifiche condivise.
L’assetto del mediterraneo orientale fu stabilito con il Trattato di Sèvres (1920) imposto dai vincitori al rassegnato ed acquiescente Governo dell’ultimo sultano di Istanbul, disposto a tutto pur di salvare la dinastia. Il Trattato di Sèvres prevedeva, tra l’altro, la perdita di tutti i territori arabi dell’Impero ottomano, la temporanea cessione della provincia di Smirne alla Grecia (che l’aveva già occupata), nonché la spartizione dell’Anatolia in zone di influenza economica riservate ai Paesi europei.
Contro questo umiliante ed iniquo Trattato, si levò la violenta protesta del più prestigioso capo militare turco, Mustapha Kemal, deciso a difendere con la forza l’orgoglio e la dignità della sua Patria offesa dal sultano e umiliata dagli stranieri.
Armi in pugno Kemal, dopo avere sconfitto i greci e deposto l’ultimo sultano, ottenne un nuovo Trattato di pace ( firmato poi a Losanna il 24 luglio 1923) che, pur confermando la perdita delle province arabe, restituiva la piena integrità territoriale alla nuova Turchia repubblicana.
Sotto la guida illuminata di Kemal detto Ataturk ( padre dei turchi) la Repubblica turca conobbe un lungo periodo di stabilità, durante il quel ebbe altresì inizio un graduale e condiviso processo di modernizzazione.
Più complessa fu la sistemazione delle ex province ottomane del Medio Oriente che, in base alle fraudolenti promesse inglesi avrebbero dovuto costituire il grande Regno Arabo destinato alla nobile famiglia degli Hascemiti, che si era ribellata al sultano ed aveva combattuto al fianco degli Alleati, contribuendo alla vittoria finale.
Invece, Inghilterra e Francia onorarono soltanto gli accordi segreti Sykes-Picot (vedi lezione n.3) e, pertanto, si spartirono il Medio Oriente con la “complicità” della Società delle Nazioni ( la più importante organizzazione internazionale del tempo). Dopo vari negoziati fu infatti stabilito che la Francia ottenesse il mandato ( un raffinato istituto concepito dai giuristi per permettere di affidare alcuni Stati ritenuti non ancora maturi per l’indipendenza alla interessata tutela di alcune Potenze vincitrici della guerra) sulla Siria e sul Libano e l’Inghilterra sulla Palestina e sulla antica Mesopotamia che raggruppava le tre Province di Mosul, Baghdad e Bassora, cui fu dato il nome di Iraq.
I francesi decisero di governare direttamente e separatamente i loro mandati di Siria e Libano. L’atteggiamento colonialista assunto dalla Francia nell’amministrazione di questi territori, creò non pochi problemi con le forze politiche locali, soprattutto con quelle di più marcato orientamento nazionalista, che lottavano per l’indipendenza e per la libertà.
Nei territori sottoposti al loro mandato, gli inglesi, per recuperare il rapporto con gli Hascemiti, cui erano state fatte tante vane promesse, offrirono a Faysal la corona dell’Iraq e a suo fratello Abdallah quella della Transgiordania: un “nuovo” Stato ottenuto staccando un’ampia porzione dal Mandato palestinese.
Il Mandato palestinese fu amministrato direttamente dalle Autorità britanniche, che consentirono l’immigrazione ebraica. Un’ immigrazione inizialmente limitata che, però, negli Anni Trenta, con l’inizio delle persecuzioni razziali in Europa, si fece via via più consistente.
1. Parte prima: Il Mediterraneo nel XX secolo
2. Il mediterraneo alla vigilia della prima guerra mondiale
3. Il mediterraneo e la prima guerra mondiale
4. Il Mediterraneo fra le due guerre mondiali
5. Il Mediterraneo nel secondo dopoguerra
6. La “Liberazione” del Mediterraneo
7. La Battaglia di Algeri e la Crisi di Suez
8. La politica mediterranea della Repubblica italiana
9. Il difficile cammino della pace nell'Oriente mediterraneo
10. Dalla Conferenza di Barcellona alla Unione per il Mediterraneo
11. Parte seconda: La Primavera araba e il nuovo scenario mediterraneo 2013
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