Vedremo ora alcune visualizzazioni grafiche di z-transform e relative collocazioni di poli e zeri nel piano z.
Per le visualizzazioni della X(z) che è una funzione complessa di una variabile complessa, possiamo utilizzare cplxmap o mesh. Queste ultime sono functions di Matlab e vanno utilizzate dopo aver assegnato una griglia ai valori della variabile complessa. Su tale griglia viene rappresentata la funzione X(z).
Per la visualizzazione della collocazione di poli e zeri nel piano complesso utilizziamo la function zplane e qui possiamo dare come input i due vettori contenenti i valori degli zeri e dei poli, oppure i coefficienti del numeratore e del denominatore della nostra X(z) razionale.
Vedi l’Help di matlab per ulteriori dettagli.
colormap(hsv(64))
z = cplxgrid(30);
cplxmap(z,abs(z.^-1))
title(‘X(z)=|z.^-1|')
colormap(hsv(64))
z = cplxgrid(30);
cplxmap(z,abs(2./(1-.5*z.^-2)))
title(‘X(z)=2./(1-.5*z.^-2)')
Diagramma poli zeri della funzione H(z) realizzato con zplane.
Visualizzazioni nel dominio z.
Ricordiamo la X(z)
Esercizio: visualizzare le seguenti X(z) e fornire la regione di convergenza.
Come detto precedentemente, è possibile trovare la soluzione delle equazioni alle differenze,relative a sistemi LTI, mediante trasformate.
Vediamo i due casi:
1. con trasformata di Fourier
2. con trasformata z
Supponiamo di voler trovare la risposta all’impulso del sistema LTI descritto dall’equazione alle differenze
Applicando la DTFT ad entrambi i lati ed utilizzando le proprietà della trasformata F. per l’impulso e per lo shift temporale abbiamo:
da qui è possibile ricavare la H(ejω) e poi attraverso l’inversa di H(ejω) risalire alla h[n].
Supponiamo di voler trovare la risposta all’impulso h[n] del sistema LTI descritto dall’equazione alle differenze seguente:
la risposta all’impulso è h[n]
Applicando la z-transform ad entrambi i lati ed utilizzando la trasformata di un impulso e la proprietà di shift temporale otteniamo:
da cui
per ottenere h[n] dobbiamo determinare la trasformata z inversa.
Osserviamo che
e che
.
Possiamo concludere che
Nel caso di equazioni alle differenze con condizioni iniziali occorre applicare la z-transform unilatera, che ricordiamo è:
(la sequenza si estende da -∞ a +∞).
Inoltre, ricordiamo che le due z-transform, quella monolatera e quella bilatera possono essere diverse per la stessa sequenza, se quest’ultima è bilatera.
Esempio
Data la sequenza x[n]=u[n+2],
gradino unitario che parte da n=-2,
la sua z-transform. bilatera è:
Con ROC |z| >1 , z ≠∞
la sua z-transform unilatera è invece:
con ROC |z|>1
Anche per il calcolo della z-transform di una sequenza ritardata c’è qualche differenza.
Es.: sequenza
e più in generale, per una sequenza ritardata di m campioni,
Vediamo ora, come esempio, la soluzione di un’equazione alle differenze con condizioni iniziali non zero.
Data l’equazione y[n]-.8y[n-1]=2x[n] con condizione iniziale y[-1]=1
Risolviamo quando x[n]=.5n u[n].
Calcoliamo la z-transform monolatera di entrambi i lati, abbiamo
Da cui
ROC |z|>.8
Il primo termine a destra dell’uguaglianza è diverso da zero, perché in questo caso la condizione iniziale è diversa da zero. Esso è la risposta a zero-input, infatti in tal caso la risposta dipende solo dalle condizioni iniziali.
Il secondo termine è la risposta del sistema quando la condizione iniziale è zero ed è denominata zero-state response.
Per ricavare la sequenza y[n] basta sviluppare la risposta zero-state in frazioni parziali, perché il primo termine della somma è facilmente riconducibile per ispezione alla relativa sequenza.
corrisponde al segnale nel dominio del tempo
Un esempio significativo di applicazione della z- transform monolatera alla soluzione di equazioni alle differenze omogenee con condizioni iniziali non nulle è dato dalla sequenza di Fibonacci :y[n]= y[n-1]+y[n-2] con y[-1]=1 e y[-2]=0.
La soluzione mediante z-transform consente di trovare una forma chiusa per il calcolo di y[n]).
Abbiamo definito la z-transform di una sequenza.
Abbiamo visto come la z-transform può convergere quando la DTFT non lo fa.
Abbiamo visto che la forma della ROC dipende dalle proprietà delle sequenze.
Molte osservazioni sono basate su z-transform di tipo razionale, come rapporto di polinomi in z.
Fatto rilevante 1: se la ROC contiene il cerchio unitario, allora la sequenza ammette trasformata di Fourier.
Fatto rilevante 2: se affermiamo che il sistema è stabile , cioè che la h[n] è assolutamente sommabile e pertanto ammette trasformata di Fourier, allora la ROC deve includere il cerchio unitario.
Fatto rilevante 3: causalità , se la h[n] è monolatera destra la ROC sarà esterna ad un qualche cerchio.
Fatto rilevante 4: per un sistema causale e stabile la ROC deve essere al di fuori di un cerchio che sia interno al cerchio unitario.
In altri termini per un SLTI causale e stabile la ROC è della forma |z|> a e |a|<1.
Abbiamo visto anche l’applicazione della z- transform per la soluzione di equazioni alle differenze.
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Manuale Matlab per la rappresentazione di funzioni complesse.
Cap 3 Proakis- Manolakis – Digital signal processing.
Programmi allegati per le visualizzazioni della H(z)