Vai alla Home Page About me Courseware Federica Living Library Federica Federica Podstudio Virtual Campus 3D La Corte in Rete
 
Il Corso Le lezioni del Corso La Cattedra
 
Materiali di approfondimento Risorse Web Il Podcast di questa lezione

Aniello Murano » 12.Misurazione della Complessità e introduzione alla classe P


Complessità di tempo

Definizione:
Sia M una MdT deterministica che si ferma su ogni possibile input.
La complessità di tempo (o tempo di esecuzione) di M è la funzione f : N → N, dove f(n) è il numero massimo di passi che M compie su un input di lunghezza n.
Se f(n) è la complessità di tempo di M, allora si dice che M lavora in tempo f(n), o che M è una macchina di tempo f(n).

Tempo di Esecuzione di un algoritmo

Il tempo di esecuzione di un algoritmo è spesso dato una espressione, talvolta complessa, che dipende dalla particolare implementazione realizzata e dal particolare modello usato, la cui diversa scelta si concretizza nell’avere fattori moltiplicativi costanti diversi nel calcolo della complessità.
Per questo (ed altri motivi), solitamente si preferisce stimare la complessità di tempo per valori molto grandi, trascurando i fattori costanti. Questa stima della complessità è chiamata analisi asintotica.
Se il tempo di esecuzione di un algoritmo è f(n) = 3n3+4n2 (dove n è la lunghezza dell’input), per valori di n molto grandi, il primo termine domina sul secondo. Inoltre, dovendo tralasciare i valori costanti, possiamo affermare che questo algoritmo cresce nell’ordine di n3 e indichiamo questo con la notazione del grande O, scrivendo f(n) = O(n3).
La notazione asintotica è stata ampiamente studiata in corsi propedeutici a questo corso e non verrà trattata qui in dettaglio.
Quello che è utile ricordare è che un algoritmo O(nc) è detto polinomiale, e un algoritmo 2O(n) è detto esponenziale.

Analisi di algoritmi

Analizziamo asintoticamente il seguente algoritmo M per decidere il linguaggio A={0k1k|k≥0}.

Su una stringa w in input, M si comporta come segue:

  1. Scandisce il contenuto del nastro e rifiuta se trova uno 0 a destra di un 1;
  2. Ripete se entrambi gli 0 e gli 1 rimangono sul nastro:
  3. Scandisce il contenuto del nastro, cancellando un singolo 0 e un singolo 1.
  4. Se gli 0 rimangono dopo tutti gli 1 che sono stati cancellati, o se gli 1 rimangono dopo che sono stati cancellati tutti gli 0 allora rifiuta. Altrimenti se sul nastro non rimangono né 1 e né 0 allora M accetta.

Analisi di algoritmi (segue)

Per analizzare M consideriamo ogni passo separatamente.
Al passo 1:

  • la macchina scandisce il nastro per verificare che l’input è nella forma 0*1*. Questa elaborazione viene fatta in n passi, dove n rappresenta la lunghezza dell’input.
  • Per far tornare la testina all’inizio del nastro, la macchina esegue altri n passi. Cosi i passi totali in questo primo step sono 2n.
  • Nella notazione O-grande diciamo che questo stage usa O(n) passi. Notiamo che nella descrizione della macchina non è menzionato il riposizionamento della testina. Usando una notazione asintotica, omettiamo alcuni dettagli nella descrizione della macchina che hanno l’effetto di al più un fattore costante nell’elaborazione.

Nei passi 2 e 3:

  • la macchina ripete la scansione del nastro e cancella uno 0 e un 1 ad ogni scansione.
  • Ogni scansione utilizza O(n) passi. Poiché ogni scansione cancella due simboli, il numero di scansioni è al massimo n/2. Cosi il tempo totale dei passi 2 e 3 è (n/2)O(n)=O(n2).

Al passo 4:

  • la macchina esegue una singola scansione per decidere se accettare o rifiutare. Il tempo di questo passo è al più O(n).

Dunque, il tempo totale di M1 su input di lunghezza n è O(n)+O(n2)+O(n). Cioè, O(n2).
Utilizziamo la stessa notazione per definire la classe di linguaggi per misurare il tempo.

Definizione di TIME(f(n))

Definizione:
Per una funzione f: N→ R+, si definisce classe di complessità di tempo, TIME(f(n)), l’insieme di tutti i linguaggi che sono decisi in tempo O(f(n)) da una Macchina di Turing.
Quindi rifacendoci alla definizione di notazione che abbiamo definito nell’esempio precedente possiamo dire che il linguaggio A ∈ TIME(n2) poichè M1 decide A in tempo O(n2) e TIME(n2) contiene tutti i linguaggi che possono essere decisi in tempo O(n2).
Esiste una macchina che asintoticamente decide A più velocemente?
Possiamo migliorare il tempo di elaborazione cancellando due 0 e due 1 ad ogni scansione in modo da ridurre il numero di scansioni di metà. Ma migliorare solo il tempo di elaborazione con un fattore di 2 non ha effetto asintoticamente sul tempo di elaborazione. La seguente macchina M2, usa un metodo differente per decidere A che risulta asintoticamente migliore. Mostriamo che A ∈ TIME(nlogn).

Funzionamento di M2

M2=”Su input w stringa:

  • Scandisce il contenuto del nastro e rifiuta se trova uno 0 a destra di un 1;
  • Ripete fin quando sono presenti sul nastro degli 0 o degli 1;
  • Scandisce il contenuto del nastro, verificando se il numero totale di 0 è pari o dispari. Se è dispari, rifiuta;
  • Scandisce nuovamente il contenuto del nastro cancellando tutti gli altri 0 a partire dal primo 0, e in seguito cancellando tutti gli altri 1 partendo dal primo 1.
  • Se non sono presenti ne 0 ne 1 sul nastro, accetta. Altrimenti rifiuta.”

Funzionamento di M2 (segue)

Prima di analizzare il funzionamento di M2, verifichiamo se A decide il linguaggio.
Ad ogni scansione effettuata al passo 4, il numero totale di 0 rimanenti è ridotto di metà e qualsiasi altra cosa rimasta viene scartata. In questo modo se partiamo con tredici 0, dopo la singola esecuzione del passo 4 rimangono solo sei 0. Questo stage ha lo stesso effetto sul numero di 1.
Ora esaminiamo la parità pari/dispari del numero di 0 e il numero di 1 ad ogni esecuzione dello stage 3. Supponiamo di partire sempre con tredici 0 e tredici 1. La prima esecuzione dello stage 3 trova un numero dispari di 0 e un numero dispari di 1. Dalla sottosequenza di esecuzioni, otteniamo un numero pari (6), poi un numero dispari (3), e in seguito un numero dispari (1). Non eseguiamo questo stage su 0 o su 1 perché la condizione di ripetizione del loop è specificata allo stage 2.
Per la sequenza di parità trovata (dispari, pari, dispari, dispari) se sostituiamo le parità con gli 0 e le disparità con gli 1 e quindi invertiamo la sequenza, otteniamo 1101, che è la rappresentazione binaria di 13, o del numero di 0 e di 1 che avevamo inizialmente. La sequenza di parità prende sempre il contrario della rappresentazione binaria.

Funzionamento di M2 (segue)

Quando lo stage 3 effettua la verifica per determinare che il numero totale di 0 e 1 rimanenti è pari, verifica la corrispondenza tra la parità di 0 e la parità di 1. Se tutte le parità corrispondono, la rappresentazione binaria del numero di 0 e di 1 corrisponde, quindi i due numeri sono uguali.
Per analizzare il tempo di elaborazione di M2, prima osserviamo che ogni stage è eseguito in tempo O(n). In seguito determiniamo il numero di volte che viene fatta un esecuzione. Lo stage 1 e 5 sono eseguiti una solo volta, quindi con un tempo totale di O(n). Lo stage 4, saltando la metà degli 0 e degli 1 esegue al massimo 1+log2n iterazioni di ripetizione del loop. Quindi il tempo totale dello stage 2,3,e 4 è (1+log2n)O(n) o anche O(nlogn).
In conclusione il tempo di elaborazione di M2 è:

O(n)+O(nlogn)=O(nlogn)

Complessità di tempo di MdT ad un solo nastro

Teorema
Sia M una MdT multinastro deterministica con tempo di esecuzione O(t(n)). La MdT a singolo nastro deterministica corrispondente ha un tempo di esecuzione O(t2(n)).

La prova si basa sulle costruzioni viste nelle lezioni precedenti. I dettagli sono lasciati per esercizio agli studenti.

Riassumiamo: Running time

Il “running time” o la complessità di tempo di una MdT M deterministica (che si ferma sempre) è la funzione f: N → N, dove f(n) è il massimo numero di operazioni che M esegue su ogni input di lunghezza n.

Se f(n) è il running time di M, allora si dice che M lavora in tempo f(n).

L’analisi asintotica di un algoritmo permette di valutarne la sua effettiva complessità pur tralasciando costanti e termini di basso ordine.

Sia t: N → N una funzione. La classe di complessità di tempo TIME(t(n)) è la collezione dei linguaggi decidibili in tempo 0(t(n)) da una MdT deterministica.

Una complessità nc per un algoritmo (con c>0) è chiamata polinomiale. In particolare con c=1 tale complessità è chiamata lineare.

Una complessità della forma 2O(nc) è chiamata esponenziale.
Ritorniamo sull’esempio del linguaggio L={0n 1n | n>0}
Abbiamo visto che una MdT M può accettare L scandendo avanti e indietro il nastro, accorciando l’input di una unità ad ogni inversione. In questo caso, le operazioni da compiere sono n + (n-1) + (n-2) + …. Dunque M ha tempo O(n2) e si può concludere che L è in TIME(n2).

Riassumiamo: Running time (segue)

La seguente macchina di Turing M1 impiega invece tempo O(n log n)

  • Dapprima verifica che la stringa è del tipo 0*1*
  • Poi elimina gli 0 e gli 1 in posizione alterna.
  • Ad ogni scorrimento del nastro si verifica poi che il numero di 0 e di 1 e sempre pari.

Si noti che ad ogni scorrimento del nastro, M1 dimezza il numero di 0 e di 1.
Dunque, L è in TIME(n log n) e questo migliora l’upper bound precedente
É possibile mostrare che questo risultato non può essere ulteriormente migliorato su una macchina di Turing deterministica a nastro singolo.
Si noti che una MdT M a due nastri può accettare L in tempo lineare
Si noti anche che nella teoria della calcolabilità, MdT con numero differente di nastri e MdT deterministiche e non deterministiche sono tutte equivalenti. Nella teoria della complessità questo non è vero.
Difatti, le MdT deterministiche possono richiedono tempo esponenziale rispetto a quelle nondeterministiche e la simulazione può richiedere tempo O(n log n).

Running Time di una MdT nondeterministica

Sia N una MdT nondeterministica che è un decisore. La complessità di tempo di N è una fuzione f: N->N dove f(n) è il massimo numero di passi che N usa su ogni ramo della sua computazione su input di lunghezza n come mostrato nella figura a lato.


MdT deterministiche vs MdT nondeterministiche

Teorema
Sia M una MdT nondeterministica con tempo di esecuzione O(t(n)). La MdT deterministica corrispondente ha un tempo di esecuzione 2O(t(n)).

La prova si basa sulle costruzioni viste nelle lezioni precedenti. I dettagli sono lasciati per esercizio agli studenti.

La classe P

P è la classe dei linguaggi che sono decisi in tempo polinomiale da una macchina di Turing deterministica a singolo nastro. In altre parole

P = Uk TIME(nk).

Osservazioni su P:

  • È importante notare che P è invariante per modelli di computazione che sono polinomialmente equivalenti a macchine di turing deterministiche a singolo nastro.
  • Per “polinomialmente equivalenti” intendiamo una equivalenza con al più una differenza polinomiale in running time.
  • Dunque, P è una classe matematica molto robusta, non influenzata dal particolare modello deterministico utilizzato.
  • Si può ben affermare che P corrisponde alla classe dei problemi che sono realisticamente risolvibili da un computer. Questo fa di P una classe molto importante da un punto di vista pratico.

Osservazioni su P

Quando ci interessiamo della polinomialità, gli algoritmi possono essere descritti ad alto livello senza riferirsi a particolari caratteristiche del modello utilizzato. In questo modo possiamo evitare dettagli tediosi sul natro o sul movimento della testina.
Possiamo descrivere gli algoritmi con stage numerate, dove in genere uno stage è analogo a un passo della macchina di Turing anche se implementare uno stage in genere richiede molti passi della TM.
Usando l’analisi asintotica possiamo trascurare queste differenze.
Per vedere che un algoritmo può essere eseguito in tempo polinomiale è sufficiente mostrare che:

  1. Esiste un limite superiore polinomiale (upper bound), usando generalmente la O-notazione, sul numero di stage che l’algoritmo usa mentre gira su un input di lunghezza n, e
  2. Ogni stage utilizza un numero polinomiale di passi su un ragionevole modello deterministico (per esempio la macchina di Turing)

La codifica degli oggetti deve essere “ragionevole”, per esempio codificare 12 con 111111111111 non è ragionevole perché questa codifica è esponenziale rispetto alla codifica binaria.
Tra le codifiche ragionevoli per i grafi c’è quella che usa la matrice di adiacenza. Visto che la matrice di adiacenza diferisce in modo polinomiale dal numero di nodi(O(N2)) si può vedere se l’algoritmo è polinomiale rispetto al numero dei nodi piuttosto che rispetto alla matrice.

Esempi di Problemi in P

Il problema di verificare se un grafo ammette un percorso appartiene alla classe P. [Esercizio per gli studenti].

Un altro problema in P è quello dei primi relativi. Due numeri sono primi relativi se il loro massimo comun divisore è 1.

Un algoritmo brute force per il problema dei primi relativi fornisce una complessità esponenziale (si controlla ogni singolo numero da 2 al minimo dei due numeri per vedere che non divide entrambi).

L’algoritmo di Euclide invece richiede tempo polinomiale.

L’algoritmo di Euclide

Sia RELPRIME{ : x e y sono primi relativi}

L’algoritmo di Euclide può essere calcolato dalla seguente macchina E: su input , con x e y numeri naturali in binario E si comporta come segue:

1. ripeti finche y == 0:
2. Assegna a x = x mod y.
3. scambia x e y.
4. restituisci x.”

Mostriamo adesso una macchina R in grado di risolvere RELPRlME in tempo polinomiale, usando E come subroutine.

R = “su input , con x e y naturali in binario:

1. Se necessario, scambia x e y in modo che risulti x>y.
2. esegui E su (x, y).
2. Se il risultato è 1, accetta. Altrimenti rifiuta.”

  • Contenuti protetti da Creative Commons
  • Feed RSS
  • Condividi su FriendFeed
  • Condividi su Facebook
  • Segnala su Twitter
  • Condividi su LinkedIn
Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

Fatal error: Call to undefined function federicaDebug() in /usr/local/apache/htdocs/html/footer.php on line 93