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Angelina Lombardi » 7.Sicurezza in un laboratorio chimico e metodi comportamentali


Università e sicurezza

Le Università, ai fini giuridici sono considerate a tutti gli effetti come luoghi di lavoro, in cui i lavoratori, siano essi personale docente e ricercatore, tecnico e amministrativo, e studenti, devono rispettare le norme di sicurezza relative alle attività che svolgono.

Per questo motivo, in tutte le Università, sono stati istituiti i Servizi di Prevenzione e Protezione, che hanno il compito di formare ed informare i lavoratori sulle norme di sicurezza, producendo materiale dettagliato al fine di divulgare quanto necessario per migliorare lo sviluppo del sistema di prevenzione specifico delle attività di un Ateneo. Le informazioni divulgate riguardano sia i soggetti chiamati ad intervenire e le norme da osservare nello svolgimento della didattica e della ricerca, e, in generale, in tutte le attività, per evitare, eliminare o diminuire i rischi professionali.

Il materiale utilizzato per questa lezione è stato tratto da numerose fonti quali i Servizi di Prevenzione e Protezione sia dell’Ateneo Federico II, sia di altri Atenei. Si desidera in particolare citare il materiale accuratamente preparato dalla Dr.ssa Rossella Serra del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’Università di Bologna.

Altro materiale è stato tratto dal Servizio di Prevenzione e Protezione dell’Università degli Studi della Tuscia, e dall’Istituto di Ricerche sulla Combustione – CNR, Napoli.

Il portale web del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’Università Federico II

Il portale web del Servizio di Prevenzione e Protezione dell'Università Federico II


Il rischio nel laboratorio chimico

Come in ogni luogo di lavoro, anche in un laboratorio di tipo chimico bisogna prestare attenzione affinché tutte le operazioni siano effettuate in maniera da tutelare la sicurezza dei lavoratori

Il rischio nelle attività di un laboratorio di tipologia chimica può essere connesso principalmente a:

  • rischi di lesioni per ferite da taglio;
  • rischi di lesioni da ustioni termiche;
  • rischi di lesioni connesse all’impiego di apparecchiature operanti sotto pressione o vuoto;
  • rischi di lesioni da elettrocuzione;
  • rischi di lesioni dovute a manipolazione di sostanze chimiche.

Sostanze chimiche pericolose

La manipolazione delle sostanze chimiche può costituire un pericolo per la sicurezza e/o salute dell’individuo. La pericolosità può essere legata alle caratteristiche chimico-fisiche o alle caratteristiche tossicologiche.

Nel primo caso, una sostanza chimica può costituire un pericolo per la sicurezza, ad esempio se è un combustibile liquido, un gas compresso, un esplosivo, infiammabile, altamente reattivo. In questo, i rischi principali connessi all’utilizzo riguardano possibilità di incendio ed esplosione.

Nel secondo caso, una sostanza chimica può costituire un pericolo per la salute dell’individuo se esiste una evidenza significativa che essa può indurre effetti acuti o cronici sulle persone ad essa esposte. La sostanza può essere pericolosa per esposizione mediante contatto, ingestione e inalazione accidentale.

Riconoscimento delle sostanze pericolose

Una delle regole più importanti da seguire per lavorare in un laboratorio chimico in sicurezza è quindi conoscere le caratteristiche del prodotto chimico che si sta manipolando.

L’etichetta e le schede di sicurezza che accompagnano i prodotti chimici pericolosi sono i mezzi di informazione principale dei pericoli; per bene interpretarle occorre familiarizzare con le modalità che la comunità internazionale si è data per identificare e classificare le sostanze chimiche.

L’etichetta sul contenitore riporta in modo sintetico le caratteristiche di pericolosità della sostanza chimica in esso contenuta. Il 20 gennaio 2009 è entrato in vigore il regolamento della Comunità Europea (n. 1272/2008), denominato CLP (Classification, Labelling and Packaging), che ha introdotto un nuovo sistema di classificazione, etichettatura ed imballaggio delle sostanze e delle miscele.

Identici simboli, indicazioni di pericolo e consigli di prudenza si trovano nei prodotti commerciali anche di uso comune, come detergenti, disinfettanti, solventi, vernici, insetticidi e dispositivi medici.

Classificazione delle sostanze pericolose

Le informazioni salienti sulla pericolosità di un prodotto che compaiono sull’etichetta sono di tre tipi:
- Immagine simbolica – Pittogramma
Indicazioni di pericolo – Codice alfanumerico composto dalla lettera H seguita da 3 numeri.
Il primo numero indica il tipo di pericolo
- H2 = pericoli chimico-fisici
- H3 = pericoli per la salute
- H4 = pericoli per l’ambiente
- Consigli di prudenza – Codice alfanumerico composto dalla lettera P seguita da 3 numeri.
Il primo numero indica il tipo di consiglio:
P1 = carattere generale
P2 = prevenzione
P3 = reazione
P4 = conservazione
P5 = smaltimento

I nuovi pittogrammi per le indicazioni di pericolo secondo il regolamento CLP. Fonte: UNECE

I nuovi pittogrammi per le indicazioni di pericolo secondo il regolamento CLP. Fonte: UNECE


Sostanze chimiche: categorie di pericolo


Sostanze chimiche: categorie di pericolo (segue)


Sostanze chimiche: categorie di pericolo (segue)

Pericolo derivante dagli effetti specifici sulla salute delle sostanze o dei preparati

Sensibilizzanti, Cancerogeni, Mutageni e Tossici per il ciclo riproduttivo

Possono rientrare in una o più delle seguenti categorie:

  • cancerogeni;
  • mutageni: modificazioni del DNA con danni sulla persona esposta o sulla sua discendenza;
  • tossici per la riproduzione: effetti negativi sulle funzioni sessuali, diminuzione della fertilità, morte del feto o malformazioni;
  • prodotti con tossicità specifica per organi bersaglio (es. fegato o sistema nervoso) sia per esposizioni singole che ripetute;
  • prodotti con gravi effetti sui polmoni, anche mortali, se penetrano attraverso le vie respiratorie (anche a seguito di vomito);
  • prodotti che possono provocare allergie respiratorie (es. asma)

Sostanze chimiche: categorie di pericolo (segue)

Pericolosi per l’ambiente

D. Pericolo derivante dalle proprietà ecotossicologiche delle sostanze o dei preparati

Qualora si diffondano nell’ambiente presentano o possano presentare rischi immediati o differiti per una o più componenti ambientali


Sostanze chimiche: l’etichetta

Etichetta: prima semplice ed efficace informazione sulle caratteristiche di pericolo di un prodotto

Etichetta: prima semplice ed efficace informazione sulle caratteristiche di pericolo di un prodotto


Sostanze chimiche: scheda di sicurezza

La scheda di sicurezza deve essere fornita dal produttore all’utilizzatore nella lingua del Paese in cui il prodotto è commercializzato. Essa contiene informazioni più dettagliate per l’uso corretto ed in sicurezza della determinata sostanza, che riguardano:

  • Identificazione preparato/produttore;
  • Composizione/informazioni sui componenti;
  • Identificazione dei pericoli;
  • Misure primo soccorso;
  • Misure antincendio;
  • Misure per fuoriuscita accidentale;
  • Manipolazione e stoccaggio;
  • Controllo esposizione/protezione individuale;
  • Proprietà fisiche/chimiche;
  • Stabilità e reattività;
  • Informazioni tossicologiche;
  • Informazioni ecologiche;
  • Considerazioni sullo smaltimento;
  • Informazioni sul trasporto;
  • Informazioni sulla regolamentazione.

Misure di contenimento del rischio chimico

Al fine di contenere il rischio nelle attività di un laboratorio chimico è necessario predisporre una serie di misure che riguardano sia dispositivi di sicurezza individuale che presidi collettivi. Essi possono essere così riassunti:

  • Uscite di sicurezza;
  • Docce di emergenza;
  • Lavaocchi;
  • Dispositivi di protezione collettivi (cappe chimiche, armadi di sicurezza specifici, schermi, ecc.);
  • Dispositivi di protezione individuali (occhiali, guanti, maschere, visiere, ecc.);
  • Estintori (sabbia, acqua, polvere, schiuma, acqua, anidride carbonica);
  • Cassetta di pronto soccorso.

Inoltre, è estremamente importante considerare le norme di comportamento generale da seguire per lavorare in sicurezza.


Norme di comportamento in laboratorio


Norme di comportamento generali (segue)

  • Non toccare le maniglie delle porte e altri oggetti del laboratorio con i guanti con cui si sono maneggiate sostanze chimiche e isotopi radioattivi. E’ assolutamente vietato l’uso dei guanti al di fuori dei laboratori.
  • Etichettare correttamente tutti i contenitori e tutti i recipienti provvisori in modo da poterne riconoscere in ogni momento il contenuto.
  • Non tenere nelle tasche forbici, spatole di acciaio, provette di vetro o materiale contundente.
  • Si sconsiglia l’uso di lenti a contatto poiché in caso di incidente, possono peggiorarne le conseguenze o pregiudicare le operazioni di primo soccorso.
  • Comunicare con i colleghi per avvisare dell’esperimento in corso nel caso in cui si manipolino sostanze pericolose.
  • Non lavorare da soli, specialmente fuori orario, soprattutto in cella fredda, in stanze radioattive e in caso di operazioni complesse e pericolose. Verificare sempre se specifiche procedure richiedono particolari attenzioni.
  • Non abbandonare materiale non identificabile nelle aree di lavoro.
  • Ogni apparecchiatura deve essere accompagnata dal proprio manuale di istruzione.

Norme di comportamento generali (segue)

  • Utilizzare esclusivamente apparecchiature elettriche a norma collegandole all’impianto elettrico in maniera corretta così da non perdere.
  • I becchi bunsen e tutte le altre fiamme libere devono distare almeno 150 cm da ogni infiammabile.
  • Conservare in laboratorio solo i prodotti infiammabili necessari per l’attività quotidiana ed evitare lo stoccaggio nei frigoriferi di tipo domestico.
  • Raccogliere separare e smaltire in modo corretto i rifiuti chimici senza scaricarli in fogna.
  • Prestare attenzione alle frasi di rischio e ai consigli di prudenza riportati sulle etichette e consultare le schede di sicurezza.
  • Riferire sempre prontamente al Responsabile eventuali incidenti o condizioni di non sicurezza.
  • Impedire l’accesso alle zone particolarmente pericolose a personale non addetto.
  • Non bloccare le uscite di emergenza, i pannelli elettrici e le attrezzature di soccorso.
  • Evitare il più possibile l’affollamento nei laboratori.

Norme di comportamento nella manipolazione

  • Prima di cominciare la reazione si devono conoscere le caratteristiche e il comportamento di tutte le sostanze coinvolte.
  • Tutte le sostanze chimiche conosciute o sospette di essere tossiche o dannose per l’ambiente devono essere smaltite seguendo le procedure di smaltimento dei rifiuti pericolosi.
  • Raccogliere in appositi contenitori, contrassegnati con etichette, i composti chimici e i solventi usati, che dovranno essere eliminati secondo le procedure stabilite.
  • Trasportare sostanze chimiche e materiali pericolosi in maniera adeguata. Il trasporto di sostanze chimiche pericolose in soluzione, specie se contenute in recipienti di vetro, deve essere eseguito con precauzione, utilizzando carrelli dotati di recipienti di contenimento, atti a ricevere eventuali spandimenti di materiale.

Norme di comportamento nella manipolazione (segue)

E’ vietato usare pipette aspirando direttamente con la bocca; utilizzare sempre le propipette (raffigurata a lato).

Materiali sensibili agli urti, reattivi o esplosivi devono essere maneggiati delicatamente per prevenire reazioni incontrollate.

Tutte le operazioni che coinvolgono prodotti volatili tossico-nocivi o prodotti esplosivi devono essere condotte sotto cappa chimica.

Non lasciare senza controllo reazioni chimiche in corso o apparecchi pericolosi in funzione.

Usare in laboratorio dispositivi di protezione individuali appropriati per ogni livello di rischio (camici, guanti a perdere, occhiali e nel caso si utilizzino gas criogenici, opportune maschere protettive, calzature) che devono essere utilizzati correttamente e tenuti sempre in buono stato di manutenzione.

Propipetta

Propipetta

Cappa chimica

Cappa chimica


Dispositivi di protezione individuale

Secondo il Decreto Legislativo 626/94 (art.40 comma1), si definisce dispositivo di protezione individuale (DPI): “Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.”

I DPI per il rischio chimico riguardano:

  • Protezione mani;
  • Protezione occhi e viso;
  • Protezione vie respiratorie;
  • Protezione corpo.

Protezione mani

Caratteristiche fondamentali:

  • Ottima impermeabilità ai liquidi;
  • Resistenza adeguata alla permeazione delle sostanze;
  • Buona resistenza alle abrasioni.

Materiali:

Lattice – neoprene – PVC – Polietilene – Nitrile – Hypalon – polivinil alcole – NBR – butile.


Protezione corpo

Camici

Camici monouso

Grembiuli

Nel caso di laboratori biochimici gli indumenti di uso comune sono i camici da laboratorio che potranno essere in polietilene o altri materiali, rispondenti alla normativa EN 340.

I grembiuli di criogenia devono essere certificati per le condizioni di temperatura estremamente basse norme EN 511- 420 -388.


Protezione occhi e viso

Fonti di rischio:

  • Esposizione a spruzzi
  • Esposizione a gocce
  • Esposizione a polveri
  • Esposizione a gas

La maggior parte dei DPI per gli occhi accomuna i seguenti elementi protettivi:

  • Occhialini ad astine senza ripari laterali
  • Occhialini ad astine con ripari laterali
  • Visiere
  • Occhiali a mascherina antiacido
  • Visiere per criogenia

Protezione vie respiratorie

Respiratori isolanti

Respiratori a filtro

Caratteristiche dei respiratori:

  • Rispondere ai criteri di ergonomia
  • Elevati livelli di protezione
  • Innocui, leggeri e solidi
  • Non limitare il campo visivo
  • La maschera intera deve coprire tutto il viso

Protezione vie respiratorie (segue)

Respiratori isolanti

Apparecchiature indipendenti dall’aria dell’ambiente

Vengono utilizzati in condizioni di elevato inquinamento e/o quando la percentuale di ossigeno nell’aria ambiente è inferiore al 17%.

Condizioni di emergenza

  • Incendio
  • Incidente chimico (liberazione non controllata di grandi quantità di composti chimici)

Respiratori a filtro

  • Respiratori antigas (gas – vapori)
  • Respiratori antipolvere (polveri – fibre – fumi e nebbie)
  • Respiratori combinati.
    • Sono caratterizzati dalla presenza di un filtro composto di carbone attivo trattato.

Norme di comportamento nello stoccaggio

  • Tenere separati i prodotti incompatibili.
  • Tutti i reagenti devono essere etichettati con l’esatto nome chimico e i simboli di tossicità e nocività, nonché le frasi di rischio e i consigli di prudenza.
  • Conservare le sostanze pericolose entro appositi armadi a norma, armadi di sicurezza, armadi antifiamma.
  • Tenere un inventario aggiornato di tutte le sostanze chimiche in particolare per quanto riguarda quelle cancerogene e mutagene.
  • Detenere in laboratorio solo quantità limitate di solventi infiammabili.

Norme di comportamento in caso di incidente

  • Prodigare le prime cure, se necessario.
  • Sostituire i mezzi di protezione contaminati.
  • Decontaminare la cute eventualmente esposta con acqua corrente, docce, lavaggi oculari, antidoti, neutralizzanti, ecc…, a seconda della sostanza. E’ importante, comunque, affidarsi a un esperto.
  • Non disperdere le sostanze contaminanti nell’ambiente.
  • Allontanare le persone non indispensabili.
  • Rimuovere la contaminazione dalle superfici con appositi materiali assorbenti indossando guanti compatibili con la sostanza chimica in questione.
  • Avvisare immediatamente l’ufficio sicurezza della presenza di eventuali odori sgradevoli o di altre situazioni anomale nei laboratori.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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