Acqua (H2O – libera e legata) 80 %
Proteine 15 %
Lipidi 2.5 %
Glucidi (zuccheri semplici e composti ) 1 %
Acidi nucleici (DNA, RNA) 1 %
Sali minerali (K+, Na+, Ca++, Mg++, Cl-, SO4–, PO4—,HCO3-, CO3–, NO3-, elementi traccia) 0.5 %
L’acqua libera è quella che circola liberamente dentro i vacuoli o cavità e che talvolta la cellula può cedere in condizioni di disidratazione senza grossi danni.
L’acqua legata è quella unita alle macromolecole elettrostaticamente. Non viene ceduta anche in condizioni di disidratazione. La sua asportazione comporta la morte cellulare.
Gli ioni e le molecole polari legano l’acqua mediante interazioni elettriche e pertanto sono dette sostanze idrofiliche o polari. Sono solubili in acqua in quanto gli ioni o le molecole superficiale vengono circondati da molecole d’acqua, passando pertanto in soluzione.
Le molecole che contengono prevalentemente legami non polari non interagiscono con l’acqua e pertanto sono dette sostanze idrofobiche o apolari. Risultano insolubili in acqua, che forma attorno a ciascuna molecola idrofobica una sorta di gabbia. In acqua le molecole idrofobiche tendono ad aggregarsi insieme (interazione idrofobica) per ridurre al minimo la superficie di contatto con l’acqua.
Gli esseri viventi sono capaci di sintetizzare macromolecole organiche con struttura ben definita stabile e specifica, non sempre rigida, che è riprodotta da una generazione all’altra con una precisione assoluta.
Le macromolecole comprendono proteine, acidi nucleici, glucidi o carbidrati e lipidi (I lipidi non si associano a formare macromolecole ma complessi molecolari).
Si chiamano macromolecole le catene costituite da unità molecolari relativamente semplici. Le unità monomeriche – amminoacidi per le proteine (nucleotidi per gli acidi nucleici, esosi e pentosi per gli zuccheri, acidi grassi per i lipidi) si associano a costruire molecole di dimensioni enormi per il chimico (pesi molecolari enormi) ma appena percettibili per il biologo.
Le macromolecole sono in genere eteropolimeri, costituiti cioè da unità monomeriche differenti (4 nucleotidi per gli acidi nucleici; 20 amminoacidi per le proteine; diversi tipi di esosi o pentosi per i glucidi; diversi tipi di acidi grassi per i lipidi). Esistono, tuttavia, macromolecole, costituiti dalla stessa unità monomerica quali l’amido (il monomero è il maltosio), il glicogeno (l’unità monomerica è il glucosio).
La struttura degli eteropolimeri presenta vari livelli di complessità (struttura 1a, 2a, 3a e 4a), ciascuno biologicamente significativo. La denaturazione altera l’impalcatura degli eteropolimeri con la perdita delle loro funzioni.
Sono anche noti come zuccheri, idrati di carbonio, glucidi, osi – formula generale Cn(H2O)n.
Sono soprattutto di origine vegetale come risultato dell’attività fotosintetica delle piante.
Costituiscono la fonte più ricca dell’energia chimica necessaria al metabolismo cellulare.
I glucidi semplici (monosaccaridi) hanno da tre a sette atomi di carbonio: a tre atomi, triosi; a cinque, pentosi; a sei, esosi, a sette eptosi).
Allo stato di oligopolimeri o di grossi polimeri (polisaccaridi) contribuiscono alla struttura e alla funzionalità cellulare ed extracellulare, ad esempio il glicocalice cellulare, la parete cellulare (cellulosa) delle cellule vegetali.
I carboidrati sono gli zuccheri con formula bruta (CH2O)n
Sono composti polifunzionali con un gruppo carbonilico e vari gruppi alcolici. Sono degli aldosi se il gruppo carbonilico è un aldeide, chetosi se il gruppo carbonilico è un chetone.
I più semplici, i monosaccaridi hanno da 3 ad 8 atomi di carbonio. Il monosaccaride più semplice di interesse biologico è un trioso, la gliceraldeide e il diidrossiacetone.
Il C* è chirale, in quanto lega quattro gruppi diversi; forma due isomeri ottici, in figura la D- e la L-gliceraldeide. L’importanza biologica di composti come questi è che le forme L- e D- hanno ruoli biologici distinti, o, addirittura, solo una delle due forme, come ad esempio gli amminoacidi, è compatibile con la vita.
Non formano macromolecole ma si associano in complessi orientati, a causa della loro costituzione bipolare (presentano cioè un polo idrofobo e uno idrofilo), sono cioè anfipatici.
Sono insolubili in acqua ma solubili in solventi organici.
Negli organismi i lipidi sono presenti soprattutto come grassi, fosfolipidi e steroidi.
I lipidi possono essere semplici (cioè costituiti da acidi grassi + alcool; rappresentati da gliceridi e steroidi) o complessi (cioè contengono anche acido fosforico o una base azotata o uno zucchero; sono rappresentati da fosfatidi, sfingomieline, glicolipidi)
Il colesterolo è presente nella membrana plasmatica delle cellule eucariotiche. E’ il precursore degli ormoni steroidei.
Le proteine sono le macromolecole alla base delle attività cellulari. Sono oltre diecimila per cellula, dove svolgono differenti funzioni: Sono ad esempio:
Ciascuna proteina ha una struttura unica, preordinata (struttura nativa) che alla base della specificità e selettività dell’interazione con le altre molecole. Se denaturate(perdita della struttura nativa) le proteina diventano biologicamente inattive.
Le proteine sono polimeri lineari di (20) α-amminoacidi
Gli α- amminoacidi (a.a.) formano isomeri ottici. Solo gli L- a.a. sono presenti nelle proteine. Gli a.a. sono 20 e in base al gruppo R, si raggruppano in:
La polimerizzazione degli a.a. avviene tramite una reazione di condensazione tra il gruppo carbossilico di un a.a. con il gruppo amminico dell’a.a. successivo, a formare un dipeptide, il tripetide e così via. L’aggiunta (sintesi) dell’a.a. successivo avviene sempre all’estremità carbossilica terminale. La lettura degli a.a. procede sempre dalla estrimità ammino (N)- terminale a quella carbossilica (C)-terminale, ovvero quella di sintesi.
In ambiente acquoso della cellula, il peptide sintetizzato assume una conformazione unica, biologicamente attiva (conformazione nativa), ripegandosi in modo tale da esporre all’esterno le catene laterali polari, e quelle apolari all’interno. La conformazione nativa dipende quindi dalla sequenza degli a.a, che rappresenta la struttura primaria. L’acquisizione della conformazione nativa è comunque guidata da particolari proteine, le chaperonine (accompagnatrici).
Le strutture ad α- elica e a β piani sono elementi comuni della struttura secondaria delle proteine.
Nei modelli conformazionali delle proteine i due motivi sono rappresentati:
Gli acidi nucleici sono le macromolecole depositarie dell’informazione genetica. Il flusso dell’informazione genetica procede da:
DNA -> RNA -> Proteine
RNA —> DNA (Transcrittasi inversa)
Gli acidi nucleici sono macromolecole polimeri lineari di nucleotidi (fosfato + zucchero + base).
Gli zuccheri sono due pentosi:
Le basi sono cinque:
La sintesi del filamento sia di DNA sia di RNA procede con la formazione di legami fosfodiesterici tra il gruppo idrossilico 3′ di un nucleotide (3′-OH) con il gruppo 5′ fosfato del nucleotide adiacente (P-5′). Pertanto nei filamenti di DNA e di RNA si distinguono le estremità 5′ e 3′. Nei filamenti di DNA e di RNA la sequenza dei nucleotidi viene letta a partire dalla estremità 5′ fino a quella 3′, che è quella di sintesi.
L’RNA è una molecola lineare a singolo filamento: nelle cellule è principalmente presente come:
RNA messagero (mRNA): ha codificate le informazioni per la sintesi delle proteine.
RNA ribosomale (rRNA): è il componente essenziale dei ribosomi, gli organelli che provvedono all’assemblaggio delle proteine.
RNA di trasporto (tRNA): durante la traduzione del mRNA trasferisce uno specifico amminoacido alla catena polipeptidica in crescita sui ribosomi.
Sebbene a singolo filamento, nelle cellule l’RNA si ripiega in modo da formare dei tratti a doppia elica complementari stabilizzati da legami idrogeno, come si può ossservare dalla struttura secondaria del tRNA (detta a trifoglio) (A) o in quella terziaria che in 3D ha una aspetto simile ad un L (B).
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Karp. Biologia cellulare e molecolare (3a Edizione). Edises Editore
Becker et al. "Il mondo della Cellula". Edieses editore
Alberts et al. Biologia molecolare della cellula. Zanichelli Editore