Mendel: fattori non miscibili e con propria identità che controllano fenotipi; forme dominanti e recessive (1866).
Wilhelm Johannsen: ha coniato i termini “gene, genotipo e fenotipo (quest’ultimo includeva la sua idea di interazione geni-ambiente per controllare l’aspetto esterno) (1903).
Archibald Garrod: fattori ereditari e funzioni metaboliche (1909).
Thomas Hunt Morgan, Nobel nel 1933 [e suo gruppo: Clavin B. Bridges, Alfred Henry Sturtevant, Herman Joseph Muller (Nobel nel 1946)]: Formulazione del classico concetto di geni localizzati su cromosomi come perle lungo un filo (associazione genica) (1910-30).
Alfred Henry Sturtevant: ipotesi dell’allelismo multiplo, i genetisti della prima metà del XX secolo ritenevano il gene indivisibile.
Demerec: primo caso documentato anche se non pienamente compreso di ricombinazione intragenica (1928).
Bridges: localizzazione dei geni (mutazioni genetiche) su cromosomi giganti di Drosophila melanogaster (1936). Geni anche come posizione fisica.
Il concetto mendeliano di gene: dominanza e recessività. Il gene come unità imperturbabile di trasmissione del tratto, non miscibile. Fonte: wikipedia
Il concetto mendeliano di gene: assortimento indipendente. Il gene libero di assortire rispetto ad altri geni. Fonte: wikipedia
I geni risentono dell’effetto ambientale.
Johannsen presenta ai suoi studenti i risultati degli esperimenti con la grandezza e peso dei fagioli: video.
Wilhelm Johannsen 1857-1927. Fonte: wikipedia
Thomas Hunt Morgan, Nobel nel 1933 [e suo gruppo: Clavin B. Bridges, Alfred Henry Sturtevant, Herman Joseph Muller (Nobel nel 1946)]: Formulazione del classico concetto di geni localizzati su cromosomi come perle lungo un filo (associazione genica) (1910-30).
Fonte: wikimedia
Demerec: Fonte: Primo caso documentato anche se non pienamente compreso di ricombinazione intragenica (1928).
Muller (Nobel 1946): relazione lineare tra raggi X e mutazioni indotte in Drosophila; gene alterato da mutazione come singola unità, sua natura quantica come la radiazione (1927, 1928).
Beadle e Tatum: un gene-un enzima (1941).
C. Peter Oliver: ricombinazione intragenica (1940).
Ed Lewis (Nobel 1995): ricombinazione intragenica e test cis trans (1942, 1945).
Avery, MacLeod e McCarty: il principio trasformante è fatto di DNA (1944).
Barbara McClintock (Nobel 1983): scoperta dei trasposoni (1951-53), i geni che saltano (video spettacolo teatrale).
Brink (1950): scoperta delle paramutazioni nel mais (epigenenetica).
Hershey e Chase: i geni sono fatti di DNA (1952).
Crick e Watson (Nobel con Wilkins 1962): struttura del DNA, geni come segmenti di DNA(1953). Modello di duplicazione semi-conservativa.
Seymour Benzer: test di complementazione, struttura fine del gene (1955).
Il DNA è la molecola corrispondente al principio di trasformante di Griffith.
Peter Medawar (Nobel 1960) ha definito nel 1985 il loro esperimento come “il più interessante e portentoso esperimento del XX secolo”.
Barbara McClintock al Cold Spring Harbour nel 1947. Fonte: wikipedia
La paramutazione
Il locus r1 del mais controlla il colore dell’aleurone (Brink 1956). Una interazione tra specifici alleli nell’eterozigote porta ad una riduzione ereditabile dell’espressione genica dell’allele funzionale.
Gli alleli a bassa espressione inducono un silenziamento di altri alleli ad altra espressione anche nelle successive generazioni. La frequenza del fenomeno è del 100%, mentre la sua stabilità è minore di quella tipica delle mutazioni, ecco quindi i termine paramutazione.
Yanofski, Sidney Brenner (Nobel 2002): colinearità gene-proteina (anni 60).
Jacob e Monod (Nobel 1965): propongono modello di regolazione genica dell’operone ed il nome di RNA messaggero (mRNA), per la molecola che porta alla sintesi proteica (1961).
Barrell, geni sovrapposti o contenuti in altri geni (1976).
Roberts e Sharp (Nobels 1993): geni discontinui, splicing (anni 70-80).
Fiers Walter: primo gene “sequenziato”, gene come sequenza di DNA (1972).
Tonegawa (Nobel 1987): i geni delle immonuglobuline vengono modificati mediante “tagli e cuci” (anni 70); diversità anticorpale chiarita.
Benne et al.: scoperta dell’editing dell’RNA; una mutazione frameshift è presente nel DNA, ma non nell’RNA (1986).
Victor Ambros; la scoperta del primo gene per un microRNA (1993).
Il gene come sequenza colineare di nucleotidi rispetto a quella aminoacidica. Fonte: wikipedia
Jacob e Monod (Nobel 1965): propongono modello di regolazione genica dell’operone ed il nome di RNA messaggero (mRNA), per la molecola che porta alla sintesi proteica (1961).
E. coli trascrive i geni e quindi sintetizza gli enzimi per metabolizzare il lattosio solo quando questa molecola è disponibile.
Fiers Walter, biologo molecolare belga. Fonte: wikipedia
Fonte: wikimedia
Tonegawa scoprì negli anni 70 che i geni per le immunoglobuline vengono ri-arrangiati in modo programmato nelle cellule per la difesa immunitaria.
Victor Ambros; la scoperta del primo gene per un microRNA (1993).
I microRNA sono utilizzati per controllare l’espressione di altri geni.
In questa foto il secondo da sinistra è Ambros, alla cui destra vi è Craig Mello, Nobel (2006) insieme a Fire per la scoperta della “RNA interference”, un sistema di regolazione genica basato su piccoli RNA a doppio filamento.
Victor Ambros. Fonte: gairdner.org
“Un gene eucariotico è una combinazione di segmenti di DNA che insieme costituiscono una unità esprimibile. L’espressione porta alla formazione di uno o più prodotti genici funzionali che possono essere molecole di RNA o polipeptidi. Ogni gene include un o più segmenti di DNA che regolano la sua trascrizione e la sua espressione.” (Singer, M. and Berg, P., 1991)
Eccezioni a questa definizione sono ad esempio:
2. Gregorio Mendel: principi ed eccezioni
3. Tappe verso l'ereditarietà cromosomica
4. Mappe genetiche: geni associati
7. Analisi genetica con tre marcatori
9. La genetica dei microrganismi
10. Decifrare linguaggi nascosti
13. Evoluzione del concetto di gene