Siano X e Y due sottoinsiemi di . Una funzione (o applicazione) f da X in Y è una legge che ad ogni elemento x ∈ X associa uno e uno solo elemento dell’insieme Y che si denota con f(x).
Si scrive
f : x ∈ X → y = f(x) ∈ Y
f(X) = {y ∈ Y tale che f(x) = y, per qualche x ∈ X}
f-1 (B) = {x ∈ X tale che f(x) ∈ B}
Sia f : X → Y
f/A(x) : A → Y
f/A(x) = f(x)
g : B → Y tale che g(x) = f(x) per ogni x ∈ X
Esempi di funzione numerica
1. Definiamo la funzione
f : x ∈ → f(x) = 2x + 3 ∈
Si ha
dominio:
codominio: f() = {y ∈
: y = 2x + 3, x ∈
}
= {y ∈ : y – 3 è un numero pari}
= {y : y ≥ 5 e y è un numero dispari}
f-1(13) = {x ∈ : 2x + 3 = 13} = 5
Esempi di funzione numerica
2. Definiamo la funzione
f : x ∈ → f(x) = 2x + 3 ∈
Si ha
dominio:
codominio: f() = {y ∈
: y = 2x + 3, x ∈
}
f-1([4, 6]) = {x ∈ : 2x + 3 = y ∈ [4, 6]} = [½, ¾]
3. Definiamo la funzione
f : x ∈ → f(x) = x2 ∈
Si ha:
dominio:
codominio: f() = {y ∈
: y = x2, x ∈
} = [0, +∞[
Se f(X) = Y allora la funzione si dice suriettiva.
Se, comunque si scelgono due elementi x1, x2 ∈ X, si ha
x1 ≠ x2 → f(x1) ≠ f(x2)
allora la funzione f si dice iniettiva.
Se f è iniettiva e suriettiva f si dice biiettiva o biunivoca.
Esempi
1. La funzione
f : x ∈ → f(x) = 2x + 3 ∈
è iniettiva ma non suriettiva.
2. La funzione
f : x ∈ → f(x) = 2x + 3 ∈
è iniettiva e suriettiva, quindi è biiettiva.
3. La funzione
f : x ∈ → f(x) = x2 ∈
non è nè iniettiva, nè suriettiva. Basta scegliere x1 = -2, x2 = 2 si ha f(2) = f(-2).
Inoltre f() = [0, +∞ [≠
.
Sia ƒ: X → Y.
Si chiama grafico della funzione f il sottoinsieme di :
G = {(x, y) ∈ tale che x ∈ W, y = (x)}
cioè l’insieme delle coppie ordinate di in cui la prima coordinata x è nel dominio X, e la seconda coincide con f(x).
Il grafico di una funzione si può rappresentare nel piano cartesiano.
Sia f : X → e A ⊆ X.
1. f si dice crescente in A se per ogni x1, x2 ∈ A,
x1 < x2 → f(x1) ≤ f(x2);
2. f si dice strettamente crescente in A se per ogni x1, x2 ∈ A,
x1 < x2 → f(x1) < f(x2);
3. f si dice decrescente in A se per ogni x1, x2 ∈ A,
x1 < x2 → f(x1) <≥ f(x2);
4. f si dice strettamente decrescente in A se per ogni x1, x2 ∈ A,
x1 < x2 → f(x1) > f(x2).
Una funzione che verifica la proprietà 1 oppure 3 si dice monotòna in A.
Una funzione che verifica la proprietà 2 oppure 4 si dice strettamente monotòna in A.
Sia f : A → e A ⊆
un insieme tale che x ∈ A allora -x ∈ A.
Osserviamo che il grafico di una funzione peri è simmetrico rispetto all’asse y.
Osserviamo che il grafico di una funzione dispari è simmetrico rispetto all’origine.
Sia T>0, f : A → e A ⊆
un insieme tale che se x ∈ A allora x + T ∈ A.
Osserviamo che il grafico di una funzione periodica di periodo T si ottiene traslando il grafico della funzione in un intervallo del tipo [a, a + T[
Se f è biiettiva, comunque si scelga un elemento y ∈ Y esiste un unico x ∈ X tale che f(x) = y.
Si può definire allora la funzione inversa:
f-1 : x ∈ X → f-1 (x) ∈ X,
y = f-1 (x) e tale che f(y)=x
Si ha
f(f-1(y)) = y, y ∈ Y
f(f-1(x)) = x, x ∈ X
Osservazione: se f : X → Y è strettamente monotòna allora f è iniettiva quindi esiste la funzione inversa
f-1 : x ∈ f(X) → f-1 (x) ∈ X.
Il grafico della funzione inversa si ottiene “scambiando asse x ed asse y”, ovvero costruendo la curva si ottiene per simmetria rispetto alla retta y = x.
Basta osservare che se il punto P ≡ (x, f(x)) appartiene al grafico di f(x) allora il punto P’≡(f(x), x) appartiene al grafico f-1.
Siano f : X → e g : Y →
.
Se x è tale che f(x) ∈ Y allora è possibile calcolare g(f(x)).
Se si considera l’insieme Z = {x ∈ X tale che f(x) ∈ Y} ⊆ X si può definire la funzione composta.
g o f : x ∈ Z → g(f(x)) ∈
E’ chiaro che la funzione composta dipende dall’ordine con cui sono applicate le funzioni.
In generale potrebbe non avere senso f o g oppure g o f.
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