Definizione 14.1
Sia n un numero composto dispari.
Si dice che n è un numero di Carmichael se per ogni numero intero b coprimo con n, n è uno pseudoprimo rispetto a b.
Si ricordi che, se G è un gruppo, si dice che G ha esponente finito se esiste un numero intero positivo m tale che gm=1 per ogni gєG.
Se G ha esponente finito e m è il minimo numero intero positivo tale che gm=1 per ogni gєG, si dice che G ha esponente m.
Dunque, la Definizione 14.1 può essere riscritta nel modo seguente:
Definizione 14.1′
Sia n un numero composto dispari.
Si dice che n è un numero di Carmichael se l’esponente del gruppo Zn* è un divisore di n-1.
Teorema 14.2 (Criterio di Korselt, 1899)
Sia n un numero composto dispari.
Allora n è un numero di Carmichael se e solo se n è libero da quadrati e (p-1) divide (n-1) per ogni primo p che divide n.
Dimostrazione
Sia n un numero di Carmichael e si supponga per assurdo che esista un primo q tale che q2 divida n.
Sia un generatore del gruppo ciclico . Sia qk la massima potenza di q che divide n, e si consideri il sistema di equazioni congruenziali
Tale sistema ammette soluzioni per il Teorema Cinese del Resto; sia b una soluzione di tale sistema.
Allora b è coprimo sia con che con
⇒ b è coprimo con n ⇒ bn-1≡1 (mod n) e quindi bn-1≡1 (mod q2), cioè
⇒ n-1 è un multiplo del periodo di che è q(q-1)
⇒ q divide n-1: questa contraddizione prova che n è libero da quadrati.
Sia ora p un qualunque primo che divide n.
Sia [g]p un generatore del gruppo ciclico Zp*, e si consideri il sistema di equazioni congruenziali
Tale sistema ammette soluzioni per il Teorema Cinese del Resto; sia b una soluzione di tale sistema.
Allora b è coprimo sia con p che con
⇒ b è coprimo con n ⇒ bn-1≡1 (mod n) e quindi bn-1≡1 (mod p), cioè
⇒ n-1 è un multiplo del periodo di [b]p che è p-1.
Viceversa, si supponga che sia n=p1…pt con p1,…,pt primi a due a due distinti e che per ciascun primo pi , n-1 sia multiplo di pi-1.
Sia b un qualunque numero intero coprimo con n ⇒ per ogni i=1,…,t
⇒ per ogni i=1,…,t bn-1≡1 (mod pi ) ⇒ bn-1≡1 (mod n).
Dunque n è un numero di Carmichael.
Proposizione 14.3
Sia n un numero di Carmichael.
Allora n è prodotto di almeno 3 primi distinti.
Dimostrazione
Si supponga per assurdo che sia n=pq con p e q primi tali che p<q.
Allora (n-1)-(p-1)=(n-p)=p(q-1); d’altra parte q-1 divide n-1 e quindi q-1 divide p-1; questa contraddizione prova l’asserto.
561 è un numero di Carmichael.
Infatti, 561=3∙11∙17 e i numeri 2,10,16 sono divisori di 560.
1105 è un numero di Carmichael.
Infatti, 1105=5∙13∙17 e i numeri 4,12,16 sono divisori di 1104.
1729 è un numero di Carmichael.
Infatti, 1729=7∙13∙19 e i numeri 6,12,18 sono divisori di 1728.
Esercizio 14.4
Determinare tutti i numeri di Carmichael del tipo rpq, con r,p,q primi tali che r<p<q, e rє{3,5}.
SVOLGIMENTO DELL’ESERCIZIO
Sia n un numero di Carmichael tale che n=rpq, con r,p,q primi tali che r<p<q, e rє{3,5}.
Si verifica subito che (rpq-1)≡rp-1 (mod q-1); d’altra parte, rpq-1 è un multiplo di q-1, per il Teorema 14.2.
Ne segue che anche rp-1 è un multiplo di q-1, sicché esiste un numero naturale a tale che a(q-1)=rp-1.
Dato che q-1≥p e a(q-1)<rp, deve essere a<r; allora aє{2,…r-1}.
Dalla relazione (rpq-1)≡rq-1 (mod p-1) e dal fatto che rpq-1 è un multiplo di q-1, segue che rq-1 è un multiplo di p-1.
Dunque anche a(rq-1) è un multiplo di p-1; d’altra parte, a(rq-1)=raq-a=r(a+rp-1)-a≡(r-1)(a+r) (mod p-1).
Ne segue che (r-1)(a+r) è multiplo di p-1.
In conclusione, fissato r, per ogni aє{2,…,r-1}, il primo p va scelto tra quelli per i quali il numero p-1 è un divisore di (r-1)(a+r).
Scelto p, il primo q è univocamente determinato dalla relazione a(q-1)=rp-1.
Dunque:
Osservazione 14.5
Dai risultati ottenuti nell’esercizio 14.4 segue, in particolare, che 561 è il minimo numero di Carmichael.
Teorema 14.5
Sia n un numero composto dispari che non è un numero di Carmichael.
Allora
(1) l’insieme {bє N | 1≤b≤n-1, (b,n)=1, bn-1≡1 (mod n)} ha ordine al più
(2) se n non è libero da quadrati, l’insieme {bє N | 1≤b≤n-1, (b,n)=1, bn-1≡1 (mod n)} ha ordine al più
Dimostrazione
(1) L’insieme {bє N | 1≤b≤n-1, (b,n)=1, bn-1≡1 (mod n)} è equipotente all’insieme
{[b]n є Zn* | [b]nn-1 = [1]n }, che è un sottogruppo proprio di Zn* e quindi (per il Teorema di Lagrange) ha ordine minore o uguale di .
(2) Sia p un numero primo tale che p2 divide n. Allora
l’insieme X= {bє N | 1≤b≤n-1, (b,n)=1, bn-1≡1 (mod n)} è contenuto nell’insieme
Y= {bє N | 1≤b≤n-1, (b,p2)=1, bn-1≡1 (mod p2)}.
Si ha che l’insieme
è contenuto nell’insieme
;
quest’ultimo insieme ha ordine (p(p-1), n-1) (cfr. Proposizione 5.10), che è un divisore di p-1 (poiché p e n-1 sono coprimi).
Quindi gli elementi di Y si distribuiscono in al più p-1 classi di congruenza modulo p2.
D’altra parte, ogni classe di congruenza modulo p2 è unione di classi di congruenza modulo n (cfr. Proposizione 3.1)
⇒ gli elementi di Y si distribuiscono in al più classi di congruenza modulo n,
⇒ gli elementi di X si distribuiscono in al più classi di congruenza modulo n;
D’altra parte gli elementi di X sono a due a due incongrui modulo n, sicché X ha ordine al più ; l’asserto segue infine dal fatto che
.
Diversi autori si sono occupati del problema della distribuzione dei numeri di Carmichael, cioè della possibilità, fissato un numero naturale a, di limitare l’ordine dell’insieme
{nєN | 1≤n≤a , n è un numero di Carmichael}
E’ stato provato da Alford, Granville e Pomerance nel 1994 (W. R. Alford, A. Granville, C. Pomerance:
“There are infinitely many Carmichael numbers”,
Annals of Mathematics 140 (1994), 703-722) che esistono infiniti numeri di Carmichael e che questi sono “abbastanza frequenti”, nel senso che se a è un numero naturale sufficientemente grande, allora l’insieme
{nєN | 1≤n≤a , n è un numero di Carmichael} ha ordine almeno
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