Il processo di combustione del carbonio presente in un combustibile solido può essere schematizzato in sintesi come segue:
Nella diapositiva precedente, con r si intendono le velocità di reazione del processo eterogeneo, con k le costanti cinetiche (in funzione della temperatura secondo leggi canoniche e descritte in letteratura), con P la pressione e con θ il grado di ricoprimento, ossia la frazione dei siti del char già occupati dal complesso adsorbito C(O)(ads).
Si nota che k1 e k2 sono omodimensionali (velocità di reazione/pressione), mentre k3 ha le stesse dimensioni della velocità di reazione (dimensionalmente, un flusso).
Pertanto, il sistema può essere visto come un network in serie-parallelo, come indicato in Figura.
E’ evidente che si cercano condizioni operative affinché prevalga la reazione (2) sulla (3). Infatti, in questo caso avviene combustione completa, come è evidente sommando le reazioni (1) e (2).
Viceversa, se a prevalere fosse la reazione (3), la somma delle reazioni (1) e (3) darebbe ora combustione parziale verso CO.
In letteratura, si riporta la seguente espressione per la velocità netta di combustione in accordo alle reazioni (1), (2) e (3):
Essa può anche essere scritta come:
Nel caso in cui, come desiderato, il processo (3) sia più lento rispetto agli altri , la velocità netta di combustione (5) si può approssimare come:
che evidenzia come la reazione centrale sia ora la desiderata (2).
Questa linearizzazione conferma l’approccio usato in regime cinetico (vedi Lezione #2), e può essere verificata anche in altri casi di reazioni limitanti, come dettagliato in letteratura.
Si prenda come base di calcolo 1 kg di combustibile solido, con l’analisi elementale riportata in Figura (con f si intendono le frazioni ponderali).
Su base stechiometrica e nell’ipotesi di reazioni di combustione complete per C, H e S, in Figura si riportano i Nm3 di O2 necessari per ciascuna delle tre reazioni.
Si riportano anche i Nm3 di N2 ed O2 apportati dal combustibile. Si ricorda che il volume molare in condizioni TPS vale Vm=0.0224 Nm3 mol-1.
In Figura si riportano le espressioni per l’ossigeno teorico di combustione (combustione di C, H, S al netto di O2 apportato dal combustibile nativo), per N2 associato (79/21 di O2 teorico, immaginando l’utilizzo di aria per la combustione) e per la somma dei due, che rappresenta i Nm3 di aria teorica necessaria alla combustione di 1 kg di combustibile.
In Figura si riporta l’espressione per il calcolo dei fumi teorici di combustione (Nm3 per 1 kg di combustibile), che comprendono i prodotti di combustione CO2, H2O ed SO2, N2 associato all’aria di combustione, ed N2 apportato dal combustibile.
In condizioni realistiche, naturalmente, per consentire una combustione soddisfacente in un processo eterogeneo, si invia un eccesso d’aria e, definito come il rapporto tra il volume d’aria eccedente ed il volume d’aria teorica.
In altre parole, il calcolo prima sviluppato per l’aria teorica di combustione consente di ottenere adesso l’aria effettiva di combustione, pari a (1+e)-volte il valore teorico.
I fumi effettivi di combustione avranno speciazione chimica e portata come in Figura (base 1 kg di combustibile), dovendosi ora tener presente il contributo fornito da O2 ed N2 in eccesso rispetto ai valori stechiometrici.
Si consideri il combustibile di analisi elementale riportata in Figura in alto, e con LHV=25 MJ kg-1. Si assuma un impianto in cui si vogliano sviluppare, per combustione, 100 MWth, il che determina la portata di combustibile da usarsi, pari a 100/25=4 kg s-1.
La Figura in basso determina il valore di aria effettiva di combustione, per eccesso d’aria e=0.4.
La Figura riporta il calcolo dei fumi effettivi di combustione. Si vuole in particolare porre l’accento sulla loro composizione chimica, che è tipica per processi di questo genere: su base volumetrica, la miscela è essenzialmente costituita da N2 e CO2 (anidride carbonica in valori tipici all’incirca del 12-15%), da O2 in eccesso ed H2O (vapore acqueo facilmente condensabile), e da SO2, in valori tipici di 2000 ppm (i limiti di legge impongono un tenore in uscita di anidride solforosa intorno a 100 ppm).
Queste considerazioni pongono l’accento, come poi sarà sviluppato in altre Lezioni, sulla necessità di eliminare dai fumi di combustione gas a vario titolo nocivi, come CO2 ed SO2.
1. Carbone e biomasse: generalità
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3. Processi reattivi del char: aspetti cinetici e diffusivi - parte seconda
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7. Desolforazione in situ in combustori a letto fluidizzato - parte seconda (bilancio di popolazione)
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9. Gassificazione - parte seconda
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11. Rimozione di particolato da reflui gassosi: applicazioni esercitative - parte seconda
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