Si consideri benzene come fluido di processo. Esso, di portata WB=9820 lb h-1, deve essere riscaldato da t1=80°F a t2=120°F. Per questo scopo, è disponibile toluene come fluido di servizio, che può essere raffreddato da T1=160°F a T2=100°F.
Lo scambio termico avviene utilizzando hairpin di lunghezza L=20 ft (per lo schema di un hairpin, vedi figura in alto).
Nel tubo interno viene inviato il benzene. Il tubo interno è classificato come IPS diametro nominale 1.25 in, schedula 40. Ciò ne determina il diametro interno (di=1.38 in=0.115 ft) e quello esterno (de=1.66 in=0.138 ft), come da figura in basso.
Nell’annulus viene inviato il toluene. L’annulus è classificato come IPS diametro nominale 2 in, schedula 40. Ciò ne determina in particolare il diametro interno (Di=2.067 in=0.172 ft).
Si ricorda che: 1 lb=454 g; °F=(9/5)°C+32; 1 ft=12 in=30.48 cm (ossia, 1 in=25.4 mm).
Il bilancio di energia si scrive:
Si tratta di due equazioni, nelle due incognite |q| (la potenza termica dello scambiatore) e WT (la portata di fluido di servizio da assicurare). Il sistema può essere risolto se sono noti il calore specifico medio del benzene e del toluene, e
, rispettivamente.
Il calore specifico medio del benzene va calcolato ad una temperatura media tra 80°F (circa 27°C) e 120°F (circa 49°C). La temperatura media, portata in gradi K, è usata nelle polinomiali note per il calcolo del calore specifico. Esse restituiscono il calore specifico in [J kmol-1 K-1]. Ai fini di questo esercizio, però, esso va espresso in [BTU lb-1 °F-1]. Ricordando che è 1 cal g-1 K-1=1 BTU lb-1 °F-1, basta convertire J in cal (1 cal=4.187 J), e kmol in g, mediante il peso molecolare del benzene. Si verifica che =0.43 BTU lb-1 °F-1.
Analogamente, Il calore specifico medio del toluene va calcolato ad una temperatura media tra 160°F (circa 71°C) e 100°F (circa 38°C). Si verifica che =0.43 BTU lb-1 °F-1.
Pertanto, è |q|=168904 BTU h-1 e WT=6547 lb h-1.
L’equazione di progetto dello scambiatore è la (2), dove la forza spingente media logaritmica (ΔTml=28.8°F) si calcola tramite la (3), una volta note le differenze di temperatura alle due estremità, ΔTA=T1-t2=40°F e ΔTB=T2-t1=20°F:
Per progettare l’area di scambio necessaria (Ae, riferita alla superficie esterna del tubo interno), bisogna procedere con il calcolo del coefficiente globale di scambio Ue (riferito alla stessa superficie) mediante la (4), dove he ed hi sono i coefficienti locali di scambio lato esterno (annulus) ed interno (tubo), ed Rd rappresenta le assegnate resistenze di sporcamento (0.002 h ft2 °F BTU-1):
Lato tubo (benzene), per il calcolo del coefficiente locale di scambio ad entrambe le estremità (ingresso ed uscita), si cominci a calcolare Re secondo la (5), dove Si è l’area di passaggio del fluido nel tubo interno (6):
Per il calcolo di Re, è necessario conoscere il valore di μB, la viscosità del benzene, funzione della temperatura secondo le polinomiali note, in cui si entra con la temperatura in [K] per ottenere μB in [Pa s]. Ricordando poi che 1 lb ft-1 h-1=4.13×10-4 Pa s, si ottiene:
@t1=80°F, μB=1.42 lb ft-1 h-1 e Re=76469; @t2=120°F, μB=1.09 lb ft-1 h-1 e Re=99621.
Ad entrambe le estremità è quindi Re>10000, il che consentirà di usare le relazioni semplificate per il calcolo del coefficiente locale di scambio.
A questo punto, si può calcolare Pr:
dove kTB è la conducibililtà termica del benzene, funzione della temperatura secondo le polinomiali note, in cui si entra con la temperatura in [K] per ottenere kTB in [J m-1 s-1 K-1]. Ricordando poi che 1 BTU h-1 ft-1 °F-1=1.73 J m-1 s-1 K-1, si ottiene:
@t1=80°F, kTB=0.082 BTU h-1 ft-1 °F-1 e, risultando CB=0.42 BTU lb-1 °F-1, è Pr=7.3; @t2=120°F, kTB=0.079 BTU h-1 ft-1 °F-1 e, risultando CB=0.44 BTU lb-1 °F-1, è Pr=6.1.
Noti Re e Pr, è possibile calcolare Nu, usando la relazione semplificata valida per fluidi che si riscaldano:
Nu=411 all’estremità di ingresso del benzene (80°F), e Nu=473 all’estremità d’uscita (120°F). Poiché è:
è possibile ricavare infine il coefficiente locale di scambio termico lato tubo interno: hi=293 BTU h-1 ft-2 °F-1 (t1=80°F) e hi=325 BTU h-1 ft-2 °F-1 (t2=120°F).
Lato annulus (toluene), per il calcolo del coefficiente locale di scambio ad entrambe le estremità (ingresso ed uscita), si cominci a calcolare Re:
dove si è inserito il diametro equivalente Di-de, poiché il fluido attraversa l’area anulare Se:
Per il calcolo di Re, è necessario conoscere il valore di μT, la viscosità del toluene (anche qui, ad entrambe le estremità, è Re>10000, il che consentirà di usare le relazioni semplificate per il calcolo del coefficiente locale di scambio):
@T1=160°F, μT=0.84 lb ft-1 h-1 e Re=31927; @T2=100°F, μT=1.17 lb ft-1 h-1 e Re=22922.
A questo punto, si può calcolare Pr:
dove kTT è la conducibililtà termica del toluene:
@T1=160°F, kTT=0.087 BTU h-1 ft-1 °F-1 e, risultando CT=0.44 BTU lb-1 °F-1, è Pr=4.2; @T2=100°F, kTT=0.069 BTU h-1 ft-1 °F-1 e, risultando CT=0.42 BTU lb-1 °F-1, è Pr=7.1.
Noti Re e Pr, è possibile calcolare Nu, usando la relazione semplificata valida per fluidi che si raffreddano:
Nu=142 all’estremità di ingresso del toluene (160°F), e Nu=127 all’estremità d’uscita (100°F). Poiché è:
è possibile ricavare infine il coefficiente locale di scambio termico lato annulus esterno: he=363 BTU h-1 ft-2 °F-1 (T1=160°F) e he=258 BTU h-1 ft-2 °F-1 (T2=100°F).
Tramite la (4), si ottiene Ue=100 BTU h ft-2 °F-1 all’estremità “t1/T2“, ed Ue=118 BTU h ft-2 °F-1 all’estremità “t2/T1“. Si può assumere quindi, come valore medio, Ue=109 BTU h ft-2 °F-1.
Mediante l’equazione di progetto (2), si ricava Ae=53.8 ft2. Poiché Ae=πLTOTde, la lunghezza totale di scambio necessaria è LTOT=124.2 ft (circa 38 m).
Visto che ciascun hairpin ha lunghezza L=20 ft (ossia, data la struttura di un hairpin, la sua lunghezza disponibile allo scambio è 2×20=40 ft), serviranno circa 3 hairpin in serie per garantire il valore di LTOT calcolato.
Si consideri la prova esame Febbraio 2007 (figura in alto), che descrive uno scambiatore come rappresentato in figura in basso.
La rielaborazione della traccia consente di osservare:
Il fluido caldo è in questo caso rappresentato da vapore condensante, di portata WS da calcolare, e che quindi conserva la stessa temperatura T durante tutto il processo. Esso viene inviato nella regione anulare, ed è immateriale se lo scambio termico avvenga in equi- o contro-corrente.
Dalle tabelle note che elencano le proprietà del vapore, in particolare la relazione tra pressione e temperatura di passaggio di stato, si ricava che a 1.7 atm il vapore condensa se si trova a T=389 K=116°C=241°F.
Il bilancio di energia si scrive:
dove |λS| rappresenta il calore latente di condensazione del vapore acqueo. Dalle tabelle note ed effettuando le opportune conversioni, si ricava quindi che |λS|=4×107 J kmol-1=2222.22 J g-1=2.11 BTU g-1 (poiché 1 BTU=1055 J)=956.3 BTU lb-1.
Si tratta di due equazioni, nelle due incognite |q|=624910 BTU h-1 e WS=654 lb h-1.
L’equazione di progetto dello scambiatore è rappresentata dalla già citata (2), dove la forza spingente media logaritmica (ΔTml) si calcola, mediante la (3), una volta note le differenze di temperatura alle due estremità, ΔTA=T-t2=51°F e ΔTB=T-t1=146°F: risulta ΔTml=94.6°F.
Per progettare l’area di scambio necessaria (Ae), bisogna procedere con il calcolo del coefficiente globale di scambio (Ue), mediante la (4) e trascurando le resistenze di sporcamento, dove he (coefficiente locale di scambio lato annulus) è assegnato, mentre hi (lato tubo) va calcolato.
Si cominci quindi a calcolare Re mediante la (5) e la (6), dove naturalmente la portata massica e la viscosità sono riferite alla frazione petrolifera. Usando i valori di viscosità assegnati, è Re=32242 @t1=95°F e Re=96727 @t2=190°F. Ad entrambe le estremità è quindi Re>10000, il che consentirà di usare la relazione semplificata per il calcolo del coefficiente locale di scambio termico hi.
A questo punto, si può calcolare Pr mediante la (7), usando i valori delle proprietà per la frazione petrolifera assegnata. Risulta Pr=41.2 @t1=95°F e Pr=13.7 @t2=190°F.
Noti Re e Pr, è possibile calcolare Nu, usando la relazione semplificata valida per fluidi che si riscaldano (8). E’ Nu=412 all’estremità di ingresso del fluido di processo (95°F), e Nu=638 all’estremità d’uscita (190°F). Poiché vale la (9), inserendo la conducibilità termica assegnata, è possibile ricavare il coefficiente locale di scambio termico lato tubo interno: hi=346 BTU h-1 ft-2 °F-1 (t1=95°F) e hi=535 BTU h-1 ft-2 °F-1 (t2=190°F).
Tramite la (4), si ottiene Ue=231 BTU h ft-2 °F-1 all’estremità “t1/T“, ed Ue=330 BTU h-1 ft-2 °F-1 all’estremità “t2/T“. Si può assumere quindi, come valore medio, Ue=280 BTU h-1 ft-2 °F-1.
Mediante l’equazione di progetto (2), si ricava Ae=23.6 ft2. Poiché Ae=πLTOTde, la lunghezza totale di scambio necessaria è LTOT=68 ft (circa 21 m).
Si consideri la prova esame Novembre 2012 (figura in alto), che descrive uno scambiatore come rappresentato in figura in basso.
La rielaborazione della traccia consente di osservare:
Si cominci a risolvere lo scambiatore in condizioni normali, ossia prima dell’avvento delle cause accidentali.
Il bilancio di energia si scrive:
Si tratta di due equazioni, nelle due incognite |q|=20000 BTU h-1 e WACQUA=667 lb h-1.
L’equazione di progetto dello scambiatore è rappresentata dalla già citata (2), dove la forza spingente media logaritmica (ΔTml) si calcola, mediante la (3), una volta note le differenze di temperatura alle due estremità, ΔTA=T1-t2=60°F e ΔTB=T2-t1=40°F: risulta ΔTml=49.3°F.
Essendo stato assegnato Ae, si ricava immediatamente il valore di Ue=40.6 BTU h-1 ft-2 °F-1.
A questo punto, insorgono le cause accidentali peggiorative. t1 (temperatura di ingresso del fluido freddo di servizio) aumenta da 60°F a 65°F, con conseguenze negative in termini di WACQUA, che dovrà aumentare rispetto al funzionamento normale.
Bisogna quindi:
1) tentare su t2, temperatura di uscita dell’acqua, e risolvere nuovamente il bilancio di energia per ottenere, fissato |q|, il nuovo valore di WACQUA; 2) dalle informazioni fornite dalla traccia, ricavare il nuovo valore per Ue; 3) dall’equazione di progetto, inserendo il nuovo valore per ΔTml, calcolare Ue. Se il valore del coefficiente globale di scambio calcolato coincide con quello calcolato al punto 2), si può ritenere risolto il problema.
Si riporta il calcolo per il tentativo a buon fine.
Al punto 1), si assuma t2=88.5°F. Dal bilancio d’energia (16), si ricava WACQUA=851 lb h-1 (maggiore del valore precedente, ovviamente).
Per affrontare il punto 2), ricordando che in condizioni normali era Ue=40.6 BTU h-1 ft-2 °F-1, si applica la seguente relazione per calcolare il nuovo valore per il coefficiente globale di scambio termico: Ue=40.6×(851/667)0.2=42.6 BTU h-1 ft-2 °F-1.
Al punto 3), si ricordi che ora ΔTA=T1-t2=61.5°F e ΔTB=T2-t1=35°F, quindi ΔTml=47.0°F. Dall’equazione di progetto (2), si ottiene Ue=42.6 BTU h-1 ft-2 °F-1.
1. Carbone e biomasse: generalità
2. Processi reattivi del char: aspetti cinetici e diffusivi - parte prima
3. Processi reattivi del char: aspetti cinetici e diffusivi - parte seconda
4. Processi reattivi del char: aspetti reattoristici
5. Combustione: aspetti cinetici e bilanci di materia
6. Desolforazione in situ in combustori a letto fluidizzato - parte prima (modello a grani)
7. Desolforazione in situ in combustori a letto fluidizzato - parte seconda (bilancio di popolazione)
8. Gassificazione - parte prima
9. Gassificazione - parte seconda
10. Rimozione di particolato da reflui gassosi: applicazioni esercitative - parte prima
11. Rimozione di particolato da reflui gassosi: applicazioni esercitative - parte seconda
12. Assorbimento con reazione chimica: applicazioni esercitative
13. Adsorbimento: modellazione frattale di dati cinetici
14. Evoluzione dinamica di processi chimici: trasformate di Laplace per funzioni di interesse
15. Evoluzione dinamica di processi chimici: applicazioni esercitative
16. Reattori chimici: integrazioni esercitative
17. Analisi granulometrica e porosimetrica: applicazioni esercitative