Nelle ultime due lezioni analizzeremo le metodiche utili a valutare la componente energetica dello stato nutrizionale.
Ricordiamo che, per un approccio pratico alla valutazione dello stato nutrizionale, può essere sviluppata la componente “utilizzazione dei nutrienti”, ricordando che i nutrienti introdotti ed assorbiti vengono utilizzati o come costituenti fondamentali del nostro organismo (composizione corporea) o come energia necessaria per lo svolgimento delle funzioni corporee.
Quindi dal punto di vista pratico, per valutare lo stato nutrizionale si può valutare da una parte la composizione corporea (in termini di massa magra e massa grassa) e dall’altra la spesa energetica dell’organismo (o meglio il bilancio tra energia introdotta ed energia spesa).
Il bilancio energetico è il bilancio tra l’energia introdotta nell’organismo (sotto forma di macronutrienti) e l’energia spesa dall’organismo (per le reazioni metaboliche e per l’attività fisica).
Per la prima legge della termodinamica “l’energia non si crea né si distrugge ma si trasforma”; quindi, l’energia che noi introduciamo nell’organismo sotto forma di alimenti sarà trasformata in energia utile per il metabolismo corporeo e l’attività fisica.
Se l’energia in ingresso è superiore alla spesa energetica, l’energia introdotta in eccesso sarà depositata a livello del tessuto adiposo causando un aumento di peso corporeo.
Si parla di bilancio energetico positivo quando l’energia in ingresso è superiore all’energia in uscita. La positivizzazione prolungata del bilancio porta ad un aumento di peso corporeo.
Si parla di bilancio energetico negativo quando l’energia in ingresso è minore dell’energia in uscita. La negativizzazione prolungata del bilancio porta ad una diminuzione del peso corporeo.
L’introito energetico ovviamente è costituito dalle calorie che noi introduciamo attraverso i nutrienti che hanno funzione energetica (i macronutrienti).
Ricordiamo che:
La spesa energetica è l’energia che noi spendiamo durante la giornata. Le componenti della spesa energetica sono:
Classificazione delle metodiche di valutazione delle abitudini alimentari. Per un approfondimento sulle metodiche di valutazione delle abitudini alimentari consultare il testo: G. Bedogni, G. Cecchetto Manuale ANDID di valutazione dello stato nutrizionale, Società Editrice Universo, 2009.
I metodi di raccolta dati per la valutazione delle abitudini alimentari devono essere:
Il metodo del diario alimentare (o Food Record) è un metodo longitudinali e può essere effettuato in vari modi:
I diari alimentari in genere sono compilati in forma aperta, lasciando ampia libertà al soggetto sul modo di registrare gli alimenti assunti (distinti in colazione, spuntini, pranzo e cena).
Sono stati sviluppati però dei modelli di diari alimentari definiti checklist in cui la raccolta dei dati viene effettuata in forma chiusa, in quanto includono delle liste di gruppi di cibi che il soggetto deve indicare se ha consumato o meno:
Il diario alimentare è il metodo di riferimento (“gold standard”) rispetto agli altri metodi di valutazione delle abitudini alimentari perché fornisce informazioni quantitative accurate con un margine di errore ridotto in quanto la registrazione avviene simultaneamente all’assunzione degli alimenti.
Il metodo presenta alcuni svantaggi relativi a:
Le informazioni raccolte con il diario alimentare possono essere analizzate (in maniera più efficiente tramite l’ausilio di software idonei) e possono fornire una stima dell’introito di energia e di macronutrienti (a livello individuale o di popolazione). Forniscono invece una stima imprecisa dei micronutrienti assunti perché per avere una stima accurata di tali nutrienti è necessario un periodo di tempo più lungo (7-14 giorni).
I metodi retrospettivi assumono principalmente la forma di recalls o questionari di frequenza di assunzione degli alimenti. Essi sono più semplici da attuare dei metodi longitudinali ma risentono di problemi di memoria e non consentono un’analisi bromatologica accurata come i metodi longitudinali. Il loro uso più appropriato è quello epidemiologico.
Il metodo del recall può essere effettuato per 24 h o 48 h e consiste in una intervista relativa all’assunzione di cibi e bevande nelle 24-48 ore precedenti.
Viene utilizzato soprattutto il 24 h recall più che il 48 h per limitare l’omissione per mancanza di ricordo da parte del soggetto.
Il successo dell’intervista del 24 h recall dipende dalle capacità di ricordare, cooperare e comunicare del soggetto intervistato e dall’abilità dell’intervistatore.
L’intervistatore può raccogliere i dati con l’ausilio del computer e deve conoscere gli alimenti presenti sul mercato e la loro modalità di preparazione.
L’intervistatore può aiutare il soggetto a ricordare ciò che ha mangiato con delle “probing questions” che aiutano l’intervistato a completare la descrizione dell’alimento consumato.
Lo scopo dei questionari di frequenza di assunzione degli alimenti (FFQ, food-frequency questionnaries) è quello di acquisire informazioni riguardanti la frequenza (e a volte anche la quantità) di consumo di una lista di alimenti di interesse.
I questionari sono quindi volti all’aspetto qualitativo e non quantitativo della dieta e sono più utili nelle indagini epidemiologiche che sul singolo soggetto.
Il questionario di frequenza è composto da domande volte ad accertare la frequenza di consumo degli alimenti ed è in genere costituito da due parti: una sezione che elenca gli alimenti (lista) ed una che ne richiede la frequenza di assunzione. A queste due sezione si può aggiungere un’altra relativa alla quantità di alimenti.
Per un approfondimento sui metodi di valutazione delle abitudini alimentari:
Dietary Assessment Resource Manual (Thompson and Byers, 1994)
European Perspective Investigation on Cancer (Pisani et al. 1997)
La storia dietetica è una intervista strutturata sull’alimentazione passata di un individuo (applicazione clinica) o di una popolazione (applicazione epidemiologica).
Nella letteratura scientifica, il termine storia dietetica è utilizzato per indicare metodiche diverse:
1. Presentazione del corso: definizione di stato nutrizionale e sua valutazione
2. Classificazione dei metodi per determinare la composizione corporea
3. Metodiche meccanicistiche: densitometria
4. Metodiche meccanicistiche: idrometria o diluizione isotopica
5. Metodiche descrittive: antropometria ed indici antropometrici
6. Antropometria: circonferenze corporee
7. Plicometria
10. Analisi metaboliche utili nella valutazione dello stato nutrizionale
11. Valutazione del bilancio energetico: introito energetico e abitudini alimentari
12. Valutazione del bilancio energetico: spesa energetica e fabbisogno energetico
Manuale ANDID di valutazione dello stato nutrizionale (Bedogni e Cecchetto, Società Editrice Universo, 2009).
Manuale di nutrizione applicata (Riccardi, Pacioni, Giacco, Rivellese, Sorbona Idelson Gnocchi Editore, 2009).
Diagnosis and Classification of Diabetes Mellitus
Dietary Assessment Resource Manual
European Perspective Investigation on Cancer (Pisani et al. 1997)
1. Presentazione del corso: definizione di stato nutrizionale e sua valutazione
2. Classificazione dei metodi per determinare la composizione corporea
3. Metodiche meccanicistiche: densitometria
4. Metodiche meccanicistiche: idrometria o diluizione isotopica
5. Metodiche descrittive: antropometria ed indici antropometrici
6. Antropometria: circonferenze corporee
7. Plicometria
10. Analisi metaboliche utili nella valutazione dello stato nutrizionale
11. Valutazione del bilancio energetico: introito energetico e abitudini alimentari
12. Valutazione del bilancio energetico: spesa energetica e fabbisogno energetico
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