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Maria Filomena Caliendo » 17.Gli Atlanti: Applicazioni di tecniche zoogeografiche


Gli atlanti

Gli A. biologici sono uno dei metodi più usati per studiare la distribuzione dei viventi su un territorio.

E’ in pratica la “fotografia” che permette di comparare lo status del territorio, interpretato tramite le comunità faunistiche, di tempi passati con quelli recenti e futuri.

La costruzione di un A. serve a sviluppare criteri gestionali e di conservazione che dipendono dall’abbondanza e dall’esattezza delle informazioni.

I primi A. riportavano solo il dato di pres/ass di una specie in un dato territorio, quelli ornitologici riferivano la possibilità, probabilità, certezza o meno di una specie di nidificare in un’area. La generazione successiva di A. ha contemplato rilevamenti quantitativi per misurare le variazioni regionali della densità di popolazione di una specie nel suo areale di nidificazione.

Gli atlanti in Campania

Fino ad oggi sono stati elaborati due tipi di Atlanti:

  1. Ornitologici.
  2. Anfibi e Rettili.

Per quanto riguarda gli A. ornitologici sono stati pubblicati:

  • Degli uccelli nidificanti in Campania (1983-87).
  • A. Degli U. nidificanti e svernanti nella città di Napoli.
  • Degli U. nidificanti in provincia di Napoli.
  • A. Degli U. svernanti in Campania.

Atlante degli U. Nidificanti in Campania (‘83-’87)

La pubblicazione di questo A. ha rappresentato un primo momento di analisi territoriale su scala regionale. I dati sono stati utilizzati per contrastare interventi distruttivi in singole località di alta valenza naturalistica, per valutare le località di maggior intesse naturalistico e proporle quali aree protette, per fornire strumenti teorici e pratici per studi di valutazioni di impatto ambientale.

La ricerca ha interessato tutto il territorio campano suddiviso in 167 quadranti, corrispondenti alle tavolette I.G.M. 1:25.000. I dati sono stati raccolti col metodo del mappaggio, integrato con altre metodiche (I.P.A. e I.K.A.) a causa delle scarsità di dati storici e delle conoscenze e naturalistiche della Campania.

Atlante degli U. Nidificanti in Campania (‘83-’87) (segue)

Risultati

Sono state censite 135 specie di cui:

  • 108 certe (80%).
  • 19 probabili (14%).
  • 8 possibili (5,9%).

Il n° medio di specie per tavoletta è stato 34,25.

Il rapporto NP/P di 0,58.

Atlante degli U. Nidificanti in Campania (‘83-’87) (segue)

Implicazioni biogeografiche

Il n° delle specie nidificanti in Campania (135) è in linea con quello delle altre regioni centro-meridionali e ben lontano dai valori delle regioni del nord Italia (es. Lombardia 197), confermando l’esistenza, per gli U., di un gradiente faunistico N-S, dovuto all’avvicinarsi ad una fascia climatica mediterraneo-arida.

Modificato da  Wikipedia.

Modificato da Wikipedia.


Atlante degli U. Nidificanti in Campania (‘83-’87) (segue)

Il quadro corologico mostra un elevato n° di specie paleartiche, a cui si affiancano un buon n° di specie europee, europeo-turkestane, mediterranee, turkestano-med., olartiche tipiche di una regione come la Campania, inserita nel Paleartico occidentale e nel Mediterraneo.

L’indice di Shannon è simile a quello di regioni mediterranee come la Provenza.


Atlante degli U. Nidificanti in Campania (‘83-’87) (segue)

Interessanti le presenze del Picchio nero e dello Zigolo capinero.

Il I è un relitto glaciale ancora ben distribuito nelle regioni appenniniche centro-meridionali (M. Picentini, Alburni, Cervati, Gelbison).

Il II rappresenta la frangia più occidentale della popolazione nidificante nell’Italia meridionale.

Tratto da Fraissinet M. e Kalby M. (1989) Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti in Campania, Reg. Campania ed.

Tratto da Fraissinet M. e Kalby M. (1989) Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti in Campania, Reg. Campania ed.


Atlante degli U. Nidificanti in Campania (‘83-’87) (segue)

Per alcune specie l’areale si presenta diverso da quanto descritto precedentemente:

  • es. Strillozzo, Nibbio b.e r., Corriere piccolo presentano una distribuzione nelle zone interne e non costiera.

La nidificazione di Stiaccino e Ciuffolotto fanno pensare ad un areale continuo sull’Appennino.

Il vasto areale dell’Occhiocotto e del Beccamoschino, comprendente alcuni massicci interni, conferma il carattere mediterraneo di tutto l’Appennino campano-lucano.

Tratto da Fraissinet M. e Kalby M. (1989) Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti in Campania, Reg. Campania ed.

Tratto da Fraissinet M. e Kalby M. (1989) Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti in Campania, Reg. Campania ed.


Atlante degli U. Nidificanti in Campania (‘83-’87) (segue)

Il n° di specie riportate per tavoletta mostra che le aree più ricche sono quelle lungo le valli fluviali e la dorsale appenninica (ad eccezione del vulcano spento di Roccamonfina, degli Astroni, dei M. Lattari). Esse ricadono in pratica all’interno di zone proposte o già costituenti il territorio di parchi e Riserve naturali.

Modificato da  Gildanapoli.

Modificato da Gildanapoli.


A. nidificanti e svernanti nella citta’ di Napoli (1990-94)

Il territorio è stato suddiviso in 144 quadranti UTM di 1 km di lato.

Le rilevazioni si sono svolte dal 15/4 al 30/6 per il periodo riproduttivo e dall’1/12 al 15/2 per quello svernante.

Modificato da Fraissinet M. (1995) Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli, ed. Regione Campania.

Modificato da Fraissinet M. (1995) Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli, ed. Regione Campania.


A. nidificanti e svernanti nella citta’ di Napoli (1990-94)

Sono state censite 62 specie nidificanti. Per lo svernamento è stata presa la presenza e, se possibile, quantificata la consistenza popolazionistica nel quadrante.

Tra le specie nidificanti più interessanti ci sono:

  • la gallinella d’acqua;
  • il Gheppio;
  • il Pellegrino;
  • la Quaglia;
  • il Picchio rosso maggiore;
  • la Calandrella;
  • il Passero solitario;
  • la Cannaiola;
  • il Cannareccione;
  • la Cincia mora.
Modificato da Fraissinet M. (1995) Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli, ed. Regione Campania.

Modificato da Fraissinet M. (1995) Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli, ed. Regione Campania.

Modificato da: come immagine in alto.

Modificato da: come immagine in alto.


A. nidificanti e svernanti nella citta’ di Napoli (1990-94) (segue)

Tra le specie svernanti importanti lo Svasso piccolo, la Moretta, la Poiana, il beccaccino, il Gufo comune, il Tordo sassello, il Codibugnolo.

Fraissinet M. (1995) Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli, ed. Regione Campania.

Fraissinet M. (1995) Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli, ed. Regione Campania.

Fonte: come immagine in alto.

Fonte: come immagine in alto.


Nuovo Atlante ornitologico di Napoli del 2005

Sono state censite:

  • 64 specie nidificanti
  • 76 svernanti

N. di specie medio per quadrante:

  • 1990-1994 → 12,3
  • 2001-200514,6
Modificato da Fraissinet M. (2005) Nuovo Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli, ed. C.C.I.A. Regione Campania.

Modificato da Fraissinet M. (2005) Nuovo Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli, ed. C.C.I.A. Regione Campania.


Nuovo Atlante ornitologico di Napoli del 2005 (segue)

Sono state censite:

  • 64 specie nidificanti
  • 76 svernanti

N. di specie medio per quadrante:

  • 1990-199415,7
  • 2001-200517,3
Modificato da Fraissinet M. (2005) Nuovo Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli, ed. C.C.I.A. Regione Campania.

Modificato da Fraissinet M. (2005) Nuovo Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli, ed. C.C.I.A. Regione Campania.


Atlante U. svernanti in Campania (‘90 –’95)

I primi A. si realizzarono in Gran Bretagna (1986) e in Olanda (1987); in Italia abbiamo prima quello lombardo (1992), poi quello piemontese-valdostano (1996) e infine quello ligure (1998).

Lo studio dello svernamento è doppiamente importante nella gestione delle popolazioni:

  1. consente di intraprendere azioni per la conservazione di tali habitat e inserirle in programmi di conservazione;
  2. aumenta la conoscenza della biologia dello svernamento, attraverso lo studio delle relazioni tra svernanti e ambiente, rendendo possibile agire sulla riqualificazione e miglioramento ambientale.

Atlante U. svernanti in Campania (‘90 –’95) (segue)

Metodologie

E’ stata studiata la Densità e l’Abbondanza delle specie nel periodo 1/12 –15/2, divisi in 3 fasce, per far risaltare fenomeni di passaggi precoci o tardivi, per 5 anni.

Per la cartografia si è usato il reticolo UTM a maglie quadrate di superficie pari a 100Kmq. I rilevatori hanno identificato 9 stazioni, in cui hanno fatto rilevamenti fissi di 15′. Le osservazioni sono state registrate in schede, ripetendo i censimenti nei 3 mesi nelle stesse fasce orarie.

Poiché la quantità di U. nello Sv è un fenomeno non costante negli anni, si sono selezionati 4 quadrati di situazioni ambientali diverse, in cui ripetere i censimenti ogni anno, per stimare l’entità della variabilità della densità.

Atlante U. svernanti in Campania (‘90 –’95) (segue)

Risultati

Sono state rilevate 182 specie; al IV anno erano già state rilevate l’89% di specie, raggiungendo un significativo campionamento e ci dà un’idea del tempo minimo necessario per sviluppare simili progetti. Ogni anno si sono aggiunte tra il 7 e il 46% delle specie rispetto l’anno precedente e non vengono rilevate l’11-18% di quelle del I anno.

Le aree a maggior S sono quelle costiere se piane e connesse con zone umide e le foci dei fiumi, unitamente agli invasi artificiali, poco rilevante la S su isole, promontori e penisole.

Le specie più frequenti sono: Fringuello, Pettirosso, Passero d’Italia, Cardellino e Merlo.

Atlante Erpetologico della Campania

Scopo della ricerca

  • Realizzazione dell’Atlante Erpetologico della Regione Campani:
    • Ricerca faunistica di campagna;
    • Acquisizione di dati bio-geografici ed ecologici.
  • Conoscenza faunistica del territorio campano.
  • Divulgazione scientifica erpetologica:
    • Collaborazione con il Ministero dell’Ambiente;
    • Educazione ambientale.

Atlante Erpetologico della Campania

In Campania sono presenti 13 specie di Anfibi e 19 di Rettili.

Aree maggiormente studiate dal punto di vista erpetologico: Partenio, Picentini, Matese, Cilento.

Lucertola comune. Fonte  Wikipedia.

Lucertola comune. Fonte Wikipedia.


Atlante Erpetologico della Campania (segue)


Rettili più diffusi in Campania

  • Podarcis sicula (90 quadranti).
  • Coluber viridiflavus (59 quadranti).
  • Lacerta bilineata (55 quadranti).
  • Natrix natrix (43 quadranti).

Rettili più rari in Campania

  • Tartarughe marine:
    • Caretta caretta.
  • Testuggini terrestri e palustri:
    • Testudo hermanni (12 quadranti).
    • Emys orbicularis (10 quadranti).
  • Serpenti:
    • Coronella austriaca (13 quadranti).

Atlante Erpetologico della Campania

Chalcides ocellatusGòngilo

  • Presente esclusivamente nel Parco Gussone di Portici.
  • Immissione accidentale assieme ad alberi portati dalla Sicilia nel ‘700.
  • Prime segnalazioni nella seconda metà dell’800.
  • Numerose segnalazioni nel corso del ‘900.
  • Attualmente ritenuto estinto.
Gongilo. Fonte  Wikipedia.

Gongilo. Fonte Wikipedia.


Atlante Erpetologico della Campania

Anfibi più diffusi in Campania:

  • Rana synklepton esculenta (80 quadranti).
  • Bufo bufo (67 quadranti).

Anfibi più rari in Campania:

  • Salamandrina terdigitata (20 quadranti).
  • Hyla intermedia (20 quadranti).

Cause: antropizzazione, inquinamento di fiumi e laghi, interramento di vasche, scomparsa di ruscelli e ambienti umidi.

Anfibi: distribuzione altitudinale

  • Specie diffuse in Campania a tutte le quote (da 0 a 1200 m):
    • Rana synklepton esculenta, Bufo viridis, Triturus italicus, Salamandra salamandra, Rana italica, Bufo bufo, Bombina pachypus, Rana dalmatina, Hyla intermedia.
  • Basse quote:
    • Triturus vulgaris, Triturus carnifex, Salamandrina terdigitata.

Rettili: distribuzione altitudinale

  • Specie diffuse in Campania dal livello del mare fino ad alte quote:
    • Vipera aspis, P. sicula, P. muralis, Lacerta bilineata, Chalcides chalcides, Anguis fragilis.
  • Basse quote:
    • Emys orbicularis, Testudo hermanni, Tarentola mauritanica, Hemidactylus turcicus, Elaphe quatuorlineata, E. lineata.
  • Basse quote con rare segnalazioni a quote più elevate:
    • Coluber viridiflavus, Natrix natrix, Natrix tessellata.
    • Coronella austriaca è un serpente raro diffuso fino ai 1400 m.

Conclusioni

Atlante Erpetologico della Campania

  • Rivolto ad amministrazioni locali, scuole, ecc.
  • Strumento di pianificazione degli interventi sul territorio.
  • Diffusione della cultura zoologica.
  • Conoscenza faunistica del territorio campano.

I materiali di supporto della lezione

Atlanti ornitologici della Campania e della città di Napoli. Monografie ASOIM.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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