Tale scuola si discosta dalla precedente in quanto analizza le relazioni fra taxa con principi e metodi differenti, e per i seguenti criteri:
Ammette corrispondenze tra il rango tassonomico e la sua età relativa: in un gruppo monofiletico, una famiglia è più antica di un genere.
Analisi biogeografica filogenetista
Mancano rapporti filogenetici tra specie australiane e neozelandesi.
Taxa australiani hanno sister group in Sudamerica.
Le specie australiane hanno sempre caratteri apomorfi rispetto a quelle sudamericane.
L’Antartide costituiva due corridoi distinti: verso l’Australia e verso la Nuova Zelanda.
Biogeografa vicariantista
Questa scuola tende ad individuare modelli di distribuzione e a ricostruire storie biogeografiche generali capaci di spiegare le singole distribuzioni. Critica il concetto di centro di origine.
Le due correnti di pensiero precedenti tendono a ricostruire un modello attraverso la somma di singoli processi storici non necessariamente interdipendenti. Questa e la panbiogeografia tendono a ricostruire processi causali comuni in grado di spiegare l’esistenza di modelli coerenti.
Per questa corrente di pensiero alla base di tutto c’è il fenomeno della vicarianza.
Vicarianza
Taxon vicariante: l’adelphotaxon dell’elemento di cui si parla, senza tener conto della distribuzione geografica o delle caratteristiche ecologiche.
Vicariante geografico: l’adelphotaxon che presenta una distribuzione geografica diversa dal taxon di cui si parla.
Vicariante ecologico: specie o gruppo ecologicamente omogeneo con quello di cui si studia, ma appartenente a un diverso biota, indipendentemente dalle relazioni filetiche fra i due.
Ad esempio le due specie di elefanti attuali sono vicarianti in tutte e tre i sensi.
Elefante africano a sinistra e asiatico a destra. Fonte Wikipedia.
Approcci vicariantisti
Ricerca dei gruppi monofiletici diversi i cui taxa subordinati abbiano distribuzioni coerenti.
Riconoscimento su tale base di aree di endemismo, cioè di aree di sovrapposizione di areali, in modo che che ognuna comprenda un solo elemento subordinato per ciascuno dei gruppi monofiletici indagati.
Analisi cladistica dei singoli gruppi monofiletici in studio.
Elaborazione di un ipotesi di cladogramma di aree (usando le relazioni filetiche dei taxa analizzati come attributi delle aree stesse).
Origina dall’opera di Leon Croizat
Si basa sul principio “flesh and rocks evolve together” (Croizat, 1962). Due individui appartengono alla stessa specie se hanno un patrimonio genetico compatibile e se condividono tempo e spazio. Secondo Croizat, la panbiogeografia non è una teoria, ma un metodo di studio: gli areali di popolazioni appartenenti allo stesso taxon sono collegati da linee (arterie o individual tracks) che coprono le distanze più brevi tra parenti più prossimi. La sovrapposizione di più individual tracks (di gruppi tassonomici differenti) compone un general track, da cui risulta evidente la distribuzione attuale, nello spazio, di biota, legati da una storia unitaria. Lo studio dei general tracks individua nodi o confluenze.
Croizat afferma che vi sia correlazione tra la storia di un biota e quella del suo spazio fisico. La sistematica ci fa capire i rapporti tra le aree, ma esse aiutano a capire i rapporti filogenetici tra taxa.
Critica l’assunto Centro di origine-dispersione.
La Panbiogeografia presuppone che l’evoluzione agisce su una variabilità che, nel tempo, coinvolge la forma nello spazio.
Ogni area biogeografica attraversa (una o più volte) le due tappe seguenti:
Con il tempo questa situazione può dar luogo alla formazione di nuove specie per vicarianza.
Metodo pangeografico
Riproduzione su mappa della distribuzione di specie e/o gruppi sovraspecifici secondo le tecniche del track.
Sistemare l’orientamento (sia rispetto ad una linea di base che a un centro di massa) dei track. Vi è cioè una identificazione di una relazione spazio-temporale.
Identificazione di general track grazie alla compattazione e al confronto fra individual track che coesistono sulle stesse aree e che condividono linee di base / centri di massa omogenei.
Confronto fra diversi general track che coinvolgono lo stesso sistema di aree. Da tale confronto si evidenziano i nodi biogeografici (aree di convergenza tettonica).
Ultimamente alcuni AA hanno rivisto la Panbiogeografia, analizzandone le basi teoriche e tentando di introdurre, per la sua applicazione, tecniche informatiche.
Craw propone di orientare un general track usando le relazioni filetiche degli elementi subordinati del taxon studiato, unendo l’areale di ciascuno col suo adelphotaxon
Page ha proposto un’analisi quantitativa basata sulla teoria dei grafi e dell’uso di alberi di parsimonia per rappresentare i tracks. Gli individual track sono orientati sia usando criteri biogeografici che filogenetici.
Le classificazioni si basano sul massimo numero di caratteri olomorfologici (morfologici, fisiologici, ecologici, comportamentali).
Nessun carattere ha un peso tassonomico maggiore o minore di un altro.
La classificazione si basa sulla similitudine totale fra gli oggetti di studio.
Esclude ogni inferenza relativa a processi e si basa esclusivamente sui modelli.
Si basa su dei modelli di similitudine fra oggetti li ordina e li classifica e trascura le relazioni storico-genealogiche.
Recentemente è stata proposta una “biogeografia dinamica” da Hengeveld, che presuppone che molte leggi biologiche risultino da imposizioni che leggi fisiche esercitano sul divenire biologico.
Si basa sui seguenti assunti:
Hengeveld propone tecniche e metodi statistici per descrivere l’adattamento spaziale di ogni taxon un metodo quantitativo per la classificazione delle aree biogeografiche, basato su coefficienti di similitudine e tecniche di cluster analysis.
1. Presentazione del corso e della materia
3. Concetto di specie in Zoogeografia
7. La classificazione zoogeografica
8. Metodi di classificazione biogeografica
9. Ecozoogeografia - parte prima
10. Ecozoogeografia - parte seconda
11. Zoogeografia dei Protostomi
13. Biogeografia dei Tetrapodi
14. Biogeografia storica - parte prima
15. Biogeografia storica - parte seconda
16. I piani faunistici venatori: Applicazioni di tecniche zoogeografiche.
17. Gli Atlanti: Applicazioni di tecniche zoogeografiche
18. Piani di miglioramento ambientale e valutazioni d'impatto
M. Zunino e A. Zullini . Biogeografia . La dimensione spaziale dell'evoluzione. Casa ed. Ambrosiana, Milano.