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Maria Filomena Caliendo » 7.La classificazione zoogeografica


La classificazioni zoogeografica

La classificazione biogeografica

Ha lo scopo di ordinare le conoscenze sulla distribuzione geografica degli organismi viventi.
Si avvale di un sistema basato sul riconoscimento di regolarità e affinità.
Persegue lo scopo di classificare la superficie terrestre attraverso caratteristiche biologiche, invece che geologiche o geografiche.

Le metodiche

L’organizzazione in modo gerarchico delle aree geografiche è ottenuta con un processo di analisi comparata degli areali.
Possiamo considerare tale operazione molto simile alla classificazione linneana.
Sono stati adottati vari sistemi di classificazione biogeografica.

Le regioni zoogeografiche

I sistemi di classificazione

Dal punto di vista storico, il sistema più antico di classificazione, il sistema di regionalizzazione, nasce da un approccio di tipo tassonomico.

Le principali regioni zoogeografiche. Fonte  Wikipedia.

Le principali regioni zoogeografiche. Fonte Wikipedia.


Le regioni zoogeografiche (segue)

Regioni zoogeografiche

Le Regioni vengono ulteriormente divise in Sottoregioni e Province. La classificazione è, con poche modifiche, quella proposta da Wallace.

Modificato da  Wikipedia.

Modificato da Wikipedia.


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Le diverse regioni sono determinate dall’accumulo di linee di confine di molti taxa. Tale accumulo è indipendente dal rango tassonomico dei taxa e dall’estensione dei loro areali.
Non è importante la coincidenza di tali linee di frontiera con aree di notevole anisotropia ambientale, come catene montuose, coste, deserti ecc.

Le regioni zoogeografiche (segue)

Le caratteristiche

Ogni unità regionale è caratterizzata:

  1. Dalla presenza di taxa esclusivi (endemici) il cui rango tassonomico varia a seconda dei phyla o delle classi considerate e che possono, all’interno della regione biogeografica considerata, avere distribuzioni più o meno ampie.
  2. Dalla rilevante presenza di alcuni taxa anche se non esclusivi.
  3. Dall’assenza di taxa presenti in altre unità.
    Regionalizzare la biosfera non è un compito facile, poiché le distribuzioni degli esseri viventi sono variabili e si prestano con difficoltà alla classificazione in schemi rigidi.

Le regioni zoogeografiche (segue)

La storia del popolamento di un’ area geografica è un processo complesso sia nella dimensione spaziale che temporale, ed i suoi risultati sono spesso ambigui. La classificazione in regioni biogeografiche è un processo che segue la logica di tipo fenetico fondata sulla somiglianza/differenza fra entità nello spazio, corrispondenti a quelle denominate “gruppi politetici”.

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Le zone di transizione

Tra unità regionali confinanti si verifica spesso la presenza di ampie fasce di ambiguità biogeografica dette zone di transizione.
Tali zone sono aree aventi caratteristiche di transizione prodotte dalla sovrapposizione di elementi con progressiva diminuzione lungo opposti gradienti (causato dalla separazione di biota da parte di barriere parziali).
La transizione è un fenomeno che inizia quando si crea una possibilità di interscambio biotico tra almeno due regioni.
Muta con le modificazioni dell’area coinvolta e causa modifiche abbastanza considerevoli ed vaste nella composizione biotica delle regioni interessate.
Termina qualora si ristabilisca una efficace barriera fra le regioni coinvolte.

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Wallacea – Area dalle caratteristiche transizionali tra Regione Olartica e Regione Orientale. Fonte  Wikipedia.

Wallacea - Area dalle caratteristiche transizionali tra Regione Olartica e Regione Orientale. Fonte Wikipedia.


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Le regioni zoogeografiche

Vengono generalmente riconosciute 6-9 regioni zoogeografiche riunite, in base alle loro maggiori affinità faunistiche, in 4 regni o domini zoogeografici:

  • Regno Olartico (Regione Paleartica e Regione Neartica).
  • Regno Paleotropicale (Regione Etiopica, Regione Malgascia, Regione Orientale).
  • Regno Neotropicale (Regione Neotropicale).
  • Regno Australopacifico (Regione Australiana, Regione Oceanica, Regione Neozelandese, Regione Antartica).

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Regno Olartico

Comprende le due regioni: Paleartica (Europa comprese Islanda, Azzorre, Canarie, Africa a nord del Sahara, Asia a nord della catena Himalayana) e Neartica (America del Nord compresa la Groenlandia fino agli altipiani del Messico meridionale). È la più vasta di tutte.

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La fauna della regione

La fauna olartica è abbastanza omogenea a causa delle facili comunicazioni tra i vari biota durante gran parte del Quaternario.
La Beringia ha svolto funzione di ponte biogeografico tra Nordamerica ed Asia permettendo migrazioni di specie in entrambi i sensi.
L’affinità tra il Neartico ed il Paleartico è identificabile anche attraverso le numerose specie che risultano essere equivalenti ecologici, spesso anche morfologicamente molto simili.

Ardea Cinerea. Fonte Wikipedia.

Ardea Cinerea. Fonte Wikipedia.

Ardea herodias.

Ardea herodias.


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La fauna della regione

Tra i Mammiferi è caratterizzata dai grandi Ungulati(Bisonti, Cervidi), dai Cavalli, castori, Orsi, Mustelidi e Lupi.
Fra gli Uccelli Cuculi, Rapaci notturni, Allodole.
Grande interesse biogeografico hanno gli Urodeli Pletodontidi,i Salamandridi, i Proteidi.
Tra i pesci sono esclusivi i pesci d’acqua dolce della famiglia Leuciscinae ed Esocidae.
Tra gli Artropodi abbiamo come taxa esclusivi gli Astacidi e i Lepidotteri Pieridi.

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Regno Neotropicale

Comprende l’ America centrale e meridionale compreso l’arcipelago delle Antille, le Galapagos e l’arcipelago Juan Fernandez.

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Regno Neotropicale

Prima del Cretaceo la regione era unita all’Africa ed i loro biota erano simili. Successivamente il Sudamerica rimase isolato sino a 3 milioni di anni fa. Si svilupparono così faune molto diverse. Nel corso del Paleocene ci fu un collegamento tra le Americhe che consentì di far affluire nell’Olartico Ciprinodonti, Anfibi, Rettili, Uccelli, Notoungulati, Sdentati e Marsupiali.

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La fauna

Caratteristici della regione, tra i pesci d’acqua dolce, troviamo Callichthyidae, Loricariidae, Osteoglossidae.
I gruppi endemici tra gli Anfibi sono: un certo numero di specie di Gimnofioni, tra gli Anuri troviamo i Brachycephalidae, Centrolenidae, Dendrobatidae.
Vi sono circa 1500 specie tra serpenti e sauri endemici della regione. Caratteristici, anche se non esclusivi, sono i Cheloni e gli Iguanidi, mentre i Gymnophthalmidae sono endemici.
Tra gli Uccelli,i gruppi endemici neotropicali sono i Rheidi (le 2 specie di nandù), i Tinamidi.
Riguardo ai Mammiferi la fauna di questa regione risulta molto varia. Mancano quasi completamente i grandi erbivori autoctoni (con l’eccezione di Tapiri e Camelidi).
Caratteristici risultano anche Pecari, Capibara i Roditori Caviidae, i Bradipi, i Formichieri, le Scimmie platirrine, i Chirotteri Desmodontidae e gli Armadilli.

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Regno Afrotropicale

Comprende l’ Africa sub-sahariana compreso il Madagascar, le isole Seychelles, Comore e Mascarene.

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Regno Afrotropicale
Precedentemente era denominata Etiopica, e risultava connessa con l’Asia minore.
Nel corso del Pliocene si ebbe la separazione orientale che ha dato origine al Mar Rosso. Da tale avvenimento ha cominciato a formarsi la fauna tipica attuale.
L’Africa è stata la culla degli Ungulati e nel Plio-Pleistocene da essa sono migrati in Eurasia i primi Ominidi.
Alcuni autori considerano il Madagascar e arcipelaghi limitrofi una regione separata (Regione Malgascia) in relazione alle tipicità faunistiche e floristiche.
Endemismi con rango tassonomico non elevato rispetto alla Regione Neotropicale.

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La fauna

Tra i Pesci di acqua dolce i Polypteridae, i Mormyridae, Malapteruridae ed il genere Protopterus.
Tra gli Anfibi: Arthroleptidae, Astylosternidae e Hyperoliidae.
Tra i Rettili: Dendroaspini (mamba), Chamaeleonidae a prevalente gravitazione afrotropicale, endemici: Cordylidae, Gerrhosauridae.
Tra gli Uccelli troviamo diversi gruppi endemici: Struthionidae (1 specie: struzzo), Scopidae, Sagitariidae (1 specie, l’uccello segretario), Musophagidae, Coliidae, Phoeniculidae specie), Bucorvidae (2 specie), Lybidae, Numididae.
Presenta una enorme varietà di Mammiferi erbivori (Elefante africano, Giraffa, Zebre, Okapi, Ippopotami) e di grandi Carnivori (Leone, Ghepardo, Iene, Licaone).
Sei famiglie di Mammiferi sono esclusive della regione.

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Madagascar

Regione o sottoregione che comprende, oltre al Madagascar, anche le Seychelles, le Comore e le Mascarene.
Caratterizzata dalla presenza di 2 famiglie endemiche di pesci d’acqua dolce (Bedotiidae e Anchariidae), 13 generi e 43 specie endemiche, nonché dall’assenza di scimmie, Ungulati, Viperidi, Elapidi.
Tra le famiglie autoctone troviamo le Proscimmie, i Tenrecidi, i Chirotteri Mizopodidi e le Tartarughe giganti delle Seychelles, gli anfibi Mantellidae e Sooglossidae (4 specie endemiche delle Seychelles).

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Regione Orientale

Comprende India, Indocina, Filippine, Arcipelago malese ed Arcipelago indonesiano sino alla linea di Wallace.

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La Regione Orientale

È la regione meno caratterizzata e definibile delle regioni biogeografiche anche perché i suoi confini terrestri coincidono più o meno ampiamente con zone di transizione.
Di particolare interesse a livello biogeografico sono le vicende del subcontinente indiano: staccatosi dall’Africa- Madagascar nel Cretaceo (135-65 Mya) ha raggiunto l’Asia nel Paleocene (~57 Mya). La fusione con l’Asia ha portato all’estinzione della gran parte degli elementi faunistici di origine africana.

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La fauna della regione

Tra gli Uccelli troviamo i seguenti endemismi: i Batrachostomidae, gli Irenidae e i Nyctyornithidae.
Complessivamente il 70% delle specie presenti nel neotropico risultano endemiche.
Tra gli Anfibi: Nasikabatrachidae (1 specie – Nasikabatrachus sahyadrensis – endemica dell’India strettamente legata alla famiglia Sooglossidae delle Seychelles), Megophryidae a gravitazione orientale.
Tra i Rettili i Lanthanotidae (1 specie – Lanthanotus borneensis - endemica del Borneo) e i Gavialidi.
Tra gli elementi caratterizzanti troviamo l’Elefante indiano, tre specie di Rinoceronte, i Dermotteri, le antilopi Tar e Nilgau, i Macachi, l’Orangutang, la Nasica e il Panda minore (Ailurus fulgens).

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Regno australopacifico

Comprende l’Australia, Tasmania, Nuova Guinea, Nuova Zelanda e tutti gli arcipelaghi circostanti.

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Regno australopacifico

L’Australia risulta un continente isolato ma con diversi ponti di isole verso l’Asia. I biota sono comunque poco asiatici in quanto Australia e Nuova Guinea erano molto più a sud ed hanno avuto rapporti biogeografici con il sud America.
I Marsupiali australiani discendono da poche specie ancestrali che hanno dato origine ad una imponente radiazione adattativa.
L’Australia ha ricevuto grandi apporti faunistici da altre regioni ma non ha quasi mai “esportato” i propri taxa, ad eccezione di Pappagalli, Columbidi e Gamberi di fiume.

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La fauna della regione

Tra gli Uccelli troviamo i seguenti endemismi: Casuariidae, Pedionomidae.Complessivamente l’89% delle specie presenti nella regione australasiatica risultano endemiche.
Tra gli Anfibi: Leiopelmatidae (4 specie endemiche della Nuova Zelanda), Myobatrachidae.Tra i Rettili Pygopodidae a prevalente gravitazione australasiatica.
Tra i mammiferi c’è una fauna ricca di elementi endemici. Monotremi (Ornitorinchi ed Echidne) e molti Marsupiali.

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Regione Antartica

Comprende Antartide e isole sub-antartiche.
Molti zoogeografi non riconoscono la validità di tale regione.
È la regione bioticamente più povera in relazione alle sue condizioni climatiche. Tuttavia buona parte delle specie di foca e di pinguini è esclusiva di questa regione.
Anche il passeriforme Anthus antarcticus (Pispola antartica) è esclusivo di tale regione.
Nel Mesozoico, per alcuni milioni di anni, tale regione è stata un importante elemento di contatto tra Sudamerica ed Australia.

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La fauna della regione

Circa 35 specie di uccelli sono presenti in Antartide e la quasi totalità di essi appartiene a due ordini: Procellariformi e Caradriformi, anche se è da sottolineare come questi animali occupino quasi esclusivamente le isole circostanti l’antartide vera e propria, molto più inospitale (rilievi montuosi che raggiungono i 5000 m slm).
Tra gli uccelli marini troviamo albatros e procellarie, gabbiani (tra cui Catarhacta maccormicki, lo stercorario antartico), e molte specie di pinguini. Di questi il pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri) raggiunge il metro di altezza, e abbandonate le acque all’inizio dell’autunno, in marzo, si dirige all’interno per nidificare, concentrandosi in colonie che possono contare anche 50.000 individui.

I materiali di supporto della lezione

M. Zunino e A. Zullini . Biogeografia . La dimensione spaziale dell'evoluzione. Casa ed. Ambrosiana, Milano.

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