Specie: complesso di popolazioni naturali la cui unità deriva dalla sua origine monofiletica.
Tale unità si mantiene nei limiti spazio-temporali nel cui ambito gli individui ne mantengono la coesione riproduttivo – genetica interna e l’indipendenza del pool genico. In conseguenza di ciò interagisce in modo unitario con l’ambiente.
1) Specie tipologica: gli individui della stessa specie non sono correlati tra loro, se non attraverso il rapporto che lega ciascuno di essi al medesimo “tipo” di appartenenza. Sul criterio tipologico si basa la sistematica Linneana.
I caratteri utilizzati nella sistematica Linneana sono essenzialmente morfologici. Grazie ad essi il sistematico stabilisce l’olotipo, cioè un individuo “tipico” con funzione di modello della specie. Al “tipo” sono di volta in volta confrontati i vari individui che è necessario identificare tassonomicamente.
Può indurre il sistematico a conclusioni errate. Per esempio le specie gemelle, non potendo essere distinte su base morfologica sfuggono ai criteri di analisi linneana.
2) Specie nominalistica: in alternativa alla morfologia linneana, altri tassonomi fondarono la loro filosofia della specie sulla teoria, detta “nominalista”, risalente al filosofo Occam (sec. XIV). La principale caratteristica di questa linea di pensiero consiste nella negazione di “tipi” universali.
Per i tassonomi nominalisti esistono perciò soltanto gli individui; la specie, in quanto categoria-tipo, diventa un “nome” e, ritenuta vuota di ogni realtà fisica, si configura come una pura astrazione intellettuale.
3) Specie biologica, Mayr: “La specie è costituita da gruppi di popolazioni naturali effettivamente o potenzialmente interfecondi e riproduttivamente isolati da altri gruppi”.
La definizione, ricorrendo alla popolazione ed al criterio riproduttivo, identifica nel primo fattore la minima unità strutturale della specie e, nel secondo, un utile strumento diagnostico. Ogni specie costituisce infatti una singola comunità di riproduzione, il cui patrimonio genetico è protetto mediante opportuni meccanismi detti di isolamento riproduttivo.
Tale concetto di specie non è arbitrario: esso trova riscontro in Natura e consente al biologo di spiegare il ruolo ed il mantenimento della variabilità genetica, con l’unica restrizione di poter essere applicato soltanto agli organismi a riproduzione sessuata.
La speciazione è un evento di diversificazione lungo una linea evolutiva che produce due o più specie diverse.
Alcune definizioni
Specie simpatriche: due o più specie che occupano una medesima area geografica o che presentano almeno una parziale sovrapposizione dell’areale.
Specie allopatriche: due o più specie che occupano aree completamente separate e che non presentano alcuna sovrapposizione di areale.
Specie parapatriche: specie che presentano una parziale e marginale sovrapposizione degli areali.
Meccanismi di speciazione
I meccanismi di speciazione sono fenomeni generalmente assai lenti e che non possono quindi essere osservati direttamente, ma soltanto ipotizzati sulla base di modelli teorici.
Speciazione allopatrica
Speciazione per isolamento geografico.
Una barriera geografica (deserto, fiume, mare, catena montuosa, …) può comparire improvvisamente dividendo in due parti la popolazione originaria.
Drosophila delle Hawaii
Un caso di speciazione allopatrica per effetto del fondatore.
Speciazione parapatrica
Può avvenire tra sottopopolazioni (DEME) che vivono in habitats spazialmente separati ma contigui.
Alla zona di contatto gli eterozigoti possono avere fitness inferiore a quella degli omozigoti, evolvendo gradualmente meccanismi di isolamento riproduttivo.
Fonte Wikipedia.
Fonti Wikipedia: Passer domesticus, Passer hispaniolensis , Passer italiae.
Speciazione simpatrica
Necessita della presenza di un certo polimorfismo.
Generalmente molto graduale.
Speciazione simpatrica
Per accoppiamento assortativo
Alcuni genotipi (fenotipi) preferiscono accoppiarsi con partners aventi lo stesso genotipo (fenotipo) (es. poliploidia).
Poliploidia
Per eterogeneità ambientale
Genotipi diversi si adattano a nicchie ecologiche diverse (selezione dell’habitat).
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M. Zunino, A. Zullini – Biogeografia. La dimensione spaziale ell'evoluzione. Ambrosiana ed., Milano