Ecosistema = Unità ambientale completa, costituita da fattori biotici e abiotici da cui dipendono gli organismi formanti la comunità (lago, bosco).
Comunità = Insieme di popolazioni di specie diverse.
Popolazione = Insieme di individui della stessa specie che occupano la stessa area geografica e si possono liberamente incrociare.
Biosfera = Insieme degli organismi viventi del pianeta e quindi dei biomi.
Bioma = Insieme di ecosistemi che occupano la stessa fascia climatica con organismi simili e una certa unitarietà ambientale (tundra, macchia mediterranea).
Biota = Insieme delle specie occupanti una stessa area geografica.
Tempo: tutte le comunità tendono a diversificare nel corso del tempo (lago Bajkal).
Eterogeneità spaziale: in relazione a fattori di macro e micro scala (massima nelle zone tropicali).
Competizione: rende massima la diversità a differenza delle costrizioni fisiche.
Predazione: elevato numero di predatori (insieme ai parassiti) ai tropici che favorisce la diversità (pressioni ambientali).
Stabilità climatica: Il clima tropicale garantisce costanza nelle risorse. Ciò causa principalmente eventi sincronici che fanno risultare le nicchie molto strette (coesistenza di molte specie).
Produzione: a parità di condizioni la diversità è maggiore in relazione alla maggior produzione di biomassa.
Disturbo moderato:
Cambiamento graduale: molti cambiamenti periodici sono troppo rapidi per determinare una situazione di stabile vantaggio per una certa specie, così molti organismi diversi coesistono.
Uguaglianza delle opportunità: alcuni AA ritengono che la biodiversità non è legata all’equilibrio delle condizioni ambientali.
Ipotesi biogeografiche: la biodiversità è dovuta all’incontro di biota differenti.
La biodiversità
Sono 4 i livelli a cui è possibile analizzare la biodiversità:
È la diversità intrapopolazione (intraspecifica) individuabile attraverso la differenza genetica.
Elettroforesi su gel di agarosio. Fonte Wikipedia.
Diversità che tiene conto del numero di specie in una superficie.
Ma BIODIVERSITÀ non è = N° DI SPECIE.
Un ambiente risulta ad alta diversità se ospita molte specie tutte ugualmente “abbondanti” (principio dell’equiripartizione – evenness).
Diversità che descrive come varia la diversità da un habitat ad un altro. Si ricava così: Beta = γ/α (alfa = media delle diversità α dei diversi habitat).
Diversità che tiene conto del diverso numero di specie a livello di ecosistemi.
Barriera corallina. Fonte Wikipedia.
Si è tentato di valutare il n° di specie.
Es. per la fauna marina:
Limite: capacità di discriminare le specie.
Due Approcci
Lo studio degli andamenti del passato sembra confermare entrambe le ipotesi.
Modello McArthur-Wilson
Il secondo approccio segue le ipotesi della teoria dell’insularità.
L’aumento delle diversità rallenta i processi di speciazione ed aumenta le estinzioni di fondo.
Una perturbazione aumenta la pendenza della retta di estinzione, diminuendo la biodiversità.
Diversità illimitata
Continuo aumento di diversità dopo la grande estinzione di massa del Permiano.
Il numero di specie possibili non sarebbe al massimo perché le nicchie occupate sono meno di quelle possibili (nicchia dei “serpenti erbivori” non ancora realizzata).
Tetto massimo
Alcuni AA non escludono teoricamente la possibilità di un tetto massimo.
Massima diversità= popolazioni piccolissime (P).
Limite Pc sotto il quale le estinzioni avvengono più spesso delle speciazioni, esiste quindi un numero critico di specie (Sc) che rappresenta l’equilibrio.
Una radiazione evolutiva finisce quando P=Pc.
Alcuni generi di coralli e Foraminiferi hanno lunghi tempi di longevità quando le specie sono poche e brevi esistenze quando il numero di specie è alto.
1. Presentazione del corso e della materia
3. Concetto di specie in Zoogeografia
7. La classificazione zoogeografica
8. Metodi di classificazione biogeografica
9. Ecozoogeografia - parte prima
10. Ecozoogeografia - parte seconda
11. Zoogeografia dei Protostomi
13. Biogeografia dei Tetrapodi
14. Biogeografia storica - parte prima
15. Biogeografia storica - parte seconda
16. I piani faunistici venatori: Applicazioni di tecniche zoogeografiche.
17. Gli Atlanti: Applicazioni di tecniche zoogeografiche
18. Piani di miglioramento ambientale e valutazioni d'impatto
M. Zunino e A. Zullini . Biogeografia . La dimensione spaziale dell'evoluzione. Casa ed. Ambrosiana, Milano.