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Maria Filomena Caliendo » 18.Piani di miglioramento ambientale e valutazioni d'impatto


Piani di miglioramento ambientale

I piani di miglioramento ambientale costituiscono uno strumento finanziario finalizzato a incentivare interventi di creazione, ripristino o mantenimento di condizioni ambientali idonee alla vita della fauna selvatica, nonché di riduzione dell’impatto ambientale, causato dalle attività agricole negli agroecosistemi, soprattutto nei riguardi della distribuzione, della densità e della biodiversità delle popolazioni costituenti le specie di fauna selvatica regionale.

Piani di miglioramento ambientale (segue)

I soggetti, sia pubblici che privati, beneficiari dei contributi previsti dal piano di miglioramento ambientale sono:

  • agricoltori e aziende agricole;
  • proprietari di terreni agricoli, boschi e alpeggi;
  • comuni;
  • comunità montane.

Piani di miglioramento ambientale (segue)

Gli interventi sono concessi per le seguenti attività:

  • gestioni di boschi e pascoli montani;
  • coltivazione di colture a perdere destinate al rifugio e all’alimentazione della fauna selvatica;
  • salvaguardia della fauna selvatica in colture specializzate quali i pioppeti;
  • ripristino e manutenzione di zone umide;
  • realizzazione e manutenzione di siepi, filari e boschetti;
  • creazione e manutenzione di punti di abbeverata per la fauna selvatica alpina.

Gli interventi di cui sopra devono essere effettuati su terreni ricadenti o all’interno del territorio a caccia programmata o all’interno delle Oasi di protezione e/o Zone di ripopolamento e cattura.

Piani di miglioramento ambientale (segue)

I miglioramenti ambientali a fini faunistici hanno lo scopo di modificare i fattori antropici negativi, anche per evitare, per quanto possibile, interventi di ripopolamento faunistico, che sono in ogni caso un artificio.

Dal punto di vista tecnico si dividono in due settori:

  1. Interventi di miglioramenti dell’habitat.
  2. Limitazione di pratiche agricole dannose per la fauna selvatica.

Valutazioni d’impatto ambientale

Con “impatto ambientale” si intende l’insieme degli effetti causati da un’azione sull’ambiente nel suo complesso. La valutazione di impatto ambientale (VIA) è uno strumento finalizzato a individuare, descrivere e valutare gli effetti dell’attuazione o meno di un determinato progetto, introdotta a livello europeo con la Direttiva CEE 337/85 e integrata recentemente con la Direttiva 11/97CE. La VIA è stata recepita in Italia con la Legge n. 349 dell’8 luglio 1986. E’ una procedura tecnico – amministrativo, svolta dalla pubblica amministrazione, basandosi sia su informazioni fornite dal proponente un progetto, sia sulla consulenza di altre strutture della pubblica amministrazione, nonché dalla partecipazione di gruppi sociali appartenenti alla comunità.

Si cerca quindi di prevedere quali saranno i costi ed i benefici nel caso in cui si attuino delle modifiche di uno stato di fatto.

Valutazioni d’impatto ambientale (segue)

Gli obiettivi

La V.I.A. è uno strumento di supporto decisionale tecnico-politico finalizzato a:

  • migliorare la trasparenza delle decisioni pubbliche, consentendo di definire un bilancio beneficio-danno;
  • realizzare la sostenibilità , mediando tra le necessità del progetto e la sostenibilità ambientale;
  • prevenire il danno ambientale, intervenendo preventivamente sugli impatti ambientali nella gestione del territorio e delle risorse naturali;
  • favorire la partecipazione di tutti gli protagonisti sociali, facendosi garante della condivisione delle scelte pubbliche.

Valutazioni d’impatto ambientale (segue)

La VIA viene effettuata considerando i seguenti fattori ambientali, anche in correlazione tra di loro:

  • essere umano, fauna e flora;
  • suolo, acqua, aria, fattori climatici e paesaggio;
  • beni materiali e patrimonio culturale.

Valutazioni d’impatto ambientale (segue)

Una VIA termina con il provvedimento di valutazione dell’impatto ambientale emesso dall’Autorità Competente, obbligatorio, vincolante e sostitutivo di ogni altro provvedimento in materia ambientale e di patrimonio culturale. Il provvedimento di valutazione d’impatto ambientale fa luogo dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA), e comprende le procedure di valutazione d’incidenza (VINC).

Il termine massimo per l’emissione del provvedimento di VIA è fissato in 150 giorni (12 mesi per le opere complesse).

Valutazioni d’impatto ambientale (segue)

Lavoro svolto per la valutazione d’impatto ambientale riguardo la fauna nel sito Selva di Chiaiano

Il lavoro svolto riguarda studi e analisi di dati bibliografici e di rilievi originali effettuati nell’area delle colline settentrionali di Napoli (Camaldoli, Cave di Chiaiano, ecc.) e redazione di una relazione descrittiva nelle modalità utili al suo inquadramento nello studio di impatto ambientale.

Valutazioni d’impatto ambientale (segue)

Lavoro svolto per la valutazione d’impatto ambientale riguardo la fauna nel sito Selva di Chiaiano

Gli elaborati prevedevano i seguenti aspetti:

  • Definizione dell’area di indagine.
  • Inquadramento dell’area nella rete ecologica provinciale e regionale.
  • Metodologie di indagine e analisi.

Valutazioni d’impatto ambientale (segue)

  • Descrizione della fauna vertebrata reale (areale, habitat, presenza nel sito, status di conservazione).
  • Descrizione della fauna invertebrata significativa potenziale e/o reale (specie endemiche o comunque di interesse biogeografico) sulla base della documentazione disponibile (areale, habitat, presenza nel sito, status di conservazione).
  • Caratterizzazione delle zoocenosi per tipologia.
  • Checklist di vertebrati ed invertebrati nell’area di studio con fenologia e status.
  • Analisi degli impatti possibili in relazione alle fonti di disturbo, della sensibilità delle specie e delle capacità di resistenza e resilienza.
  • Indicazione di eventuali misure di mitigazione.
  • Bibliografia.
  • Documentazione fotografica e altri allegati.

Valutazioni d’impatto ambientale (segue)

Composizione di habitat faunistico in ciascuna unità territoriale dell’area di indagine.

Composizione di habitat faunistico in ciascuna unità territoriale dell'area di indagine.

Composizione di habitat faunistico in ciascuna unità territoriale dell’area di indagine.

Composizione di habitat faunistico in ciascuna unità territoriale dell'area di indagine.


Valutazioni d’impatto ambientale (segue)


Valutazioni d’impatto ambientale (segue)

Sintesi della significatività dell’impatto delle diverse azioni di progetto sulla fauna

Gli indicatori usati sono i seguenti:

  • D% – incremento di disturbo da presenza di attività antropica sulle specie, espresso in misura percentuale rispetto alla situazione attuale. La scala di valutazione è tra 0 (impatto nullo) e 100 (massimo impatto).
  • H% – percentuale di superficie sottratta. La scala di valutazione è tra 0 (impatto nullo) e 100 (massimo impatto).
  • P% – diminuzione percentuale della dimensione di popolazione attuale. La scala di valutazione è tra 0 (impatto nullo) e 100 (massimo impatto).
  • S% – aumento percentuale della pressione predatoria a opera di specie generaliste e opportuniste. La scala di valutazione è tra 0 (impatto nullo) e 100 (massimo impatto). Il valore può essere negativo, indicando una diminuzione della pressione.
  • B% – aumento percentuale della biodiversità. La scala di valutazione è tra 0 (impatto nullo) e 100 (massimo impatto).

Valutazioni d’impatto ambientale (segue)


Valutazioni d’impatto ambientale (segue)

Classificando i valori degli indicatori come segue si ottiene una matrice di sintesi delle valutazioni.

Classificando i valori degli indicatori come segue si ottiene una matrice di sintesi delle valutazioni.


Valutazioni d’impatto ambientale (segue)


Valutazioni d’impatto ambientale (segue)

Conclusioni

Gli impatti sulla componente faunistica sono prevalentemente a scala locale e correlati alla distruzione dell’habitat rupestre.

La cava rappresenta un habitat per specie rupestri, alcune delle quali di importanza comunitaria (pipistrelli).

Rapportati al territorio metropolitano o provinciale, questi impatti diventano poco significativi, perché l’habitat rupestre è molto diffuso sul territorio; inoltre, va considerato che persino gli edifici vengono utilizzati da molte specie come equivalenti di rupi (rondoni, pipistrelli, rapaci, passeri, ecc.).

Le specie dell’habitat boschivo subiscono scarso impatto poiché le superfici interessate dall’intervento (allargamento strada, traffico di camion, profilatura dell’orlo del ciglio di cava) sono piuttosto esigue rispetto alla superficie boscata della Selva di Chiaiano.

Alcune semplici e facilmente applicabili misure di mitigazione possono migliorare le condizioni faunistiche, ma non risolvere l’eliminazione dell’habitat rupestre a scala locale.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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