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Enrico Rebeggiani » 9.I dilemmi della compatibilità socio-ambientale dello sviluppo


I dilemmi della compatibilità socio-ambientale dello sviluppo

Due dimensioni critiche:

  • Compatibilità sociale: riguarda le questioni di equità sociale e di giustizia distributiva; di rispetto delle identità culturali e di promozione della coesione sociale; di allargamento della partecipazione alle scelte politiche e di promozione dell’assunzione di responsabilità.
  • Compatibilità ambientale: insieme delle questioni relative ai limiti ambientali del modello di sviluppo, in particolare allo sfruttamento delle risorse naturali, al consumo energetico e, più in generale, alle conseguenze sull’ecosistema terrestre e alla sopravvivenza stessa della specie umana.

Risorse:

Gli indicatori dello sviluppo per i diversi paesi – Banca Mondiale (en)

Sostenibilità sociale: globalizzazione e disuguaglianze

La crescita delle disuguaglianze globali:

  • La crescita delle disuguaglianze globali riguardano rappresenta un fenomeno multidimensionale che riguarda la speranza di vita, l’istruzione, l’abitare, il consumo di risorse naturali, il reddito.
  • Le disuguaglianze rispetto tali dimensioni sono in crescita a livello globale e sono percepite come ingiuste e inique.
  • Crescita della quota di popolazione mondiale nello stato di povertà estrema.
  • Il reddito è una variabile esplicativa solo di un parte – comunque consistente – delle dinamiche di divaricazione delle disuguaglianze globali.

Risorse:

Atlante mondiale della diseguaglianza – UCSC (en)

Multimedia:

Gallino L., “Disuguaglianze globali“, in Aa.Vv., Frammenti di un Dizionario per il Giurista, Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università di Torino, 2006. [.pdf]

Sostenibilità ambientale: il paradigma dello sviluppo sostenibile

Crescita economica, equità sociale, sostenibilità ambientale:

  • Lo Sviluppo sostenibile è un modello di sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri.
  • L’obiettivo è di operare in un regime di equilibrio ambientale che significa in particolare mantenere lo sviluppo economico compatibile con l’ecosistema.
  • La regola dell’equilibrio delle tre “E”: Ecologia, Equità, Economia.

Risorse:

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare e del Territorio, Sviluppo Sostenibile (SvS).

Lo sviluppo sostenibile (Wikipedia.org)

Multimedia:

Figura 1: Schema dello sviluppo sostenibile secondo l’equilibrio delle tre “E”.

Un indicatore sintetico dell’impatto ambientale dell’azione dell’uomo

L’impronta ecologica:

  • È un indice statistico utilizzato per misurare l’impatto dell’azione umana sul pianeta, mettendo in relazione il consumo umano di risorse naturali con la capacità della terra di rigenerarle.
  • Si tratta dell’area biologicamente produttiva di mare e di terra necessari per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i rifiuti corrispondenti.
  • Confrontando l’impronta di un individuo (o regione o stato) con la quantità di terra disponibile si può capire se il livello di consumi è sostenibile o meno.

Letture:

Crutzen P. J., Antropocene. L’uomo ha cambiato il clima. la Terra entra in una nuova era, Mondadori, Milano, 2005.

Risorse:

Impronta ecologica (Wikipedia.org)

Global Footprint Network

Multimedia:

WWF, Living Planet Report 2006, Gland, Switzerland, 2006. [.pdf]

Indicazioni prescrittive per lo sviluppo sostenibile

Principi base dello sviluppo sostenibile:

  • L’ambiente va conservato in quanto capitale naturale che fornisce le condizioni per il mantenimento della vita.
  • Le risorse rinnovabili non devono essere sfruttate oltre la loro naturale capacità di rigenerazione.
  • La velocità di sfruttamento delle risorse non rinnovabili non deve essere più alta di quella relativa allo sviluppo di risorse sostitutive.
  • La produzione dei rifiuti ed il loro rilascio nell’ambiente devono procedere a ritmi uguali od inferiori a quelli della capacità di assimilazione da parte dell’ambiente stesso.
  • Devono essere mantenuti i servizi di sostegno all’ambiente (es. la diversità genetica).

Letture:

Lanza A., Lo sviluppo sostenibile, il Mulino, Bologna, 2006.

Multimedia:

Sviluppo sostenibile: globale o locale“, intervista a Egidio Dansero (Università di Torino).

Una critica radicale al modello di sviluppo: la teoria della decrescita

Per la Società della Decrescita:

  • L’attuale modello di sviluppo è ecologicamente insostenibile, ingiusto ed incompatibile con il mantenimento della pace.
  • Anche all’interno dei paesi “ricchi” l’attuale modello di sviluppo comporta perdita di autonomia, alienazione, aumento delle disuguaglianze e dell’insicurezza.
  • Abbandonare la fede e la religione della crescita, del progresso e dello sviluppo e avviare una drastica riduzione degli effetti negativi della crescita economica.
  • Incentivare un’”autotrasformazione” dei valori e delle pratiche sociali dominanti basate sui principi dell’utilitarismo e pensare ad un modello di sviluppo senza crescita.

Letture:

Latouche S., La scommessa della decrescita, Feltrinelli, Milano, 2007.

Risorse:

Decrescita.it, Rete per la decrescita serena, pacifica e solidale.

Il programma delle otto R della decrescita

Otto obiettivi interdipendenti per la “Società della decrescita”:

  • Rivalutare
  • Ricontestualizzare
  • Ristrutturare
  • Rilocalizzare
  • Ridistribuire
  • Ridurre
  • Riutilizzare
  • Riciclare

Multimedia:

Latouche S., Il programma delle otto R, Decrescita.it

L’impatto sull’ambiente della diffusione della Rete

Il fabbisogno energetico di Internet:

  • La New Economy, secondo una visione ottimistica, avrebbe dovuto ridurre la crescita dei consumi e generare efficienze energetiche, sia per lo spostamento della crescita economica verso settori a minor intensità di energia, sia perché Internet renderebbe possibile produrre, trasportare e vendere ottimizzando i processi e riducendo le concentrazioni di orario tipiche della produzione industriale.
  • I primi studi sul consumo di energia e l’impatto ambientale del funzionamento di Internet evidenziano che la New Economy ha bisogno di energia e soprattutto di energia stabile e costante.

Risorse:

Nick Carr sul fabbisogno energetico della rete (en)

Le implicazioni ambientali dello sviluppo della New Economy

Un difficile bilancio ecologico da tracciare:

  • Effetto sostitutivo: si riferisce alle attività economiche tradizionali che vengono “virtualizzate”, ad esempio con l’e-Books, l’e-Commerce, il Telelavoro, l’e-Learning, etc.
  • Effetto integrativo: si tratta di valutare lo sviluppo delle attività economiche tradizionali in relazione alla crescita della attività della new economy: esempio, l’innovazione della distribuzione a supporto dell’e-Commerce.
  • Effetto aggiuntivo: si tratta di valutare le implicazioni ambientali dell’introduzione di nuove attività connesse allo sviluppo della new economy, come ad esempio l’aumento del fabbisogno energetico per far funzionare le cosiddette “Server Farms”,

Conclusioni: Il modello di sviluppo alla luce delle disuguaglianze globali e della crisi ambientale

Verso un nuovo equilibrio tra economia, società e ambiente:

  • L’attuale modello di sviluppo implica rilevanti squilibri, sia dal punto di vista sociale, sia dal punto di vista ambientale che ne mettono in discussione la sostenibilità di medio-lungo periodo.
  • Gli squilibri sociali riguardano l’equità e la giustizia redistributiva delle risorse a livello globale.
  • Gli squilibri ambientali riguardano lo sfruttamento insostenibile dell’ecosistema.
  • Una critica radicale all’attuale modello di sviluppo è rappresentata dalla Teoria della Decrescita.

Prossima lezione: La galassia di Internet: tecnologia e società

Internet, economia e società:

  • L’impatto dello sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sui processi economici e sociali.
  • Alcune peculiarità della tecnologia di Internet.
  • Introduzione allo studio delle implicazioni economiche e sociali legate allo sviluppo di Internet.

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