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Enrico Rebeggiani » 18.L'economia criminale in rete


Criminalità in rete: di cosa si tratta?

La criminalità in rete:

  • L’etichetta “criminalità in rete” si applica all’insieme dei reati commessi attraverso l’impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Esempi di reati in rete:

  • Accesso illecito a sistemi di computer.
  • Danneggiamento di dati, di hardware e diffusione di virus.
  • Abuso di forme di pagamento elettronico, phishing, dialer.
  • Violazione della privacy.
  • Reati connessi ai contenuti (pornografia, violenza, razzismo, estremismo politico, etc.).
  • Violazione del diritto d’autore e commercio illegale.

Risorse: Forum per la Tecnologia dell’Informazione, Sicurforum Italia

Polizia di stato

Family Online Safety Institute (ICRA)

Multimedia: Forum per la Tecnologia dell’Informazione, Osservatorio Criminalità ICT, 2001 [.pdf]

Principali reati economici in rete

Violazione della proprietà intellettuale:

  • Scambio e riproduzione di materiali protetti dai diritti d’autore (musica, video, scritti, etc.).
  • Violazione di software e diffusione di copie “pirata”.

Frodi, truffe e furti:

  • Nell’e-Commerce: le transazioni economiche in rete, attraverso sistemi di pagamento elettronici sono esposte a frodi e furti.
  • Nell’e-Banking: la gestione elettronica dei depositi bancari è ugualmente esposta agli stessi reati.

Hacker e Cracker: sfide, vandalismo e reati

Hacker, l’etica dell’informazionalismo:

  • Sono esperti ed appassionati di informatica che si intromettono nei sistemi informatici altrui più per sfida che per frode.
  • La finalità dell’hacker non è quella di compiere un reato fine a se stesso, ma di rintracciare falle nei sistemi informatici per dimostrarne la vulnerabilità e proporre soluzioni.

Cracker, i pirati della rete:

  • Impropriamente definiti hacker, gli autori dei reati informatici sono esperti di computer e di programmazione che utilizzano il web per compiere le loro azioni criminali.

Risorse:

Eurispes, “In questo mondo di ladri: hacker, cracker e truffe telematiche”, in Rapporto Italia 2006, Roma, 2006.

Spaghetti Hacker

La rappresentazione della violenza in Internet

Internet come specchio della realtà:

  • La rappresentazione della violenza, dell’odio e delle guerre nella rete mette in discussione l’idea di Internet come villaggio democratico globale, diffusore di valori di cosmopolitismo, universalismo e ugualitarismo.
  • Internet, nei fatti, riproduce, e in certi casi amplifica, i conflitti sociali, gli scontri culturali, i problemi di relazione tra sistemi culturali diversi.

Libertà, controllo e censura in Internet:

  • In questo campo si apre una questione su libertà di espressione, responsabilizzazione e controllo che oscilla tra le istanze libertarie originali e le istanze di censura emergenti.

Letture:

Roversi A., L’odio in rete, il Mulino, Bologna, 2006.

Risorse:

La guerra in rete, a cura di A. Roversi

Il cybercrime: una forma della “criminalità dei colletti bianchi”

La criminalità economica secondo E. H. Sutherland:

  • L’espressione si riferisce a reati commessi, prevalentemente da dirigenti d’azienda, nello svolgimento dell’attività economica.
  • I reati tipici della criminalità dei colletti bianchi sono la frode fiscale, la frode commerciale, e simili.
  • La mancanza di un rapporto diretto dell’autore del reato con la vittima e la difficoltà nell’individuare una vittima specifica, evitano la stigmatizzazione sociale.

Letture:

Sutherland E. H., La criminalità dei colletti bianchi e altri scritti, Unicopli, Milano, 1986.

Risorse:

Lasco F., “Criminalità economica“, in Impresa & Stato, n.44-45.

Gli attributi della criminalità dei colletti bianchi

Tre aspetti chiave:

  • la criminalità dei colletti bianchi è assassina, nel senso che spesso le conseguenze dei reati sono devastanti non meno di quanto avviene con la violenza personale.
  • la criminalità dei colletti bianchi tende naturalmente a nascondersi, a mimetizzarsi, a camuffarsi.
  • la criminalità dei colletti bianchi è impunita, anche perché misconosciuta e etichettata come disonestà.

Il mercato della sicurezza informatica

I costi della paura e il settore dei sistemi di sicurezza informatica:

  • Le attività economiche in rete presentano dei livelli d’incertezza e d’insicurezza che ne aumentano i costi di transazione.
  • La “sicurezza” rappresenta un costo sia per i produttori di servizi in rete, sia per i consumatori, sia per gli utenti della rete
  • La percezione della diffusione dei reati in rete induce lo sviluppo del settore dei sistemi di sicurezza informatica.

Conclusioni: I costi della sicurezza e i rischi per la libertà

Libertà e sicurezza in rete:

  • Lo sviluppo delle attività economiche in rete si espongono a nuove modalità di reati economici.
  • Per alcuni reati in rete si può parlare di nuova “criminalità dei colletti bianchi” secondo la definizione di Sutherland.
  • L’insicurezza comporta dei costi a tutti gli attori economici coinvolti nelle transazioni economiche.
  • Intorno alla questione della sicurezza di Internet si confrontano visioni diverse sul tema della libertà e il controllo della rete.

Prossima lezione

I lavoratori manuali dell’economia virtuale: dai call center ai cinesi della Goldmines

L’evoluzione della struttura occupazionale nell’economia in rete:

  • La ristrutturazione del mercato del lavoro nel regime di accumulazione flessibile.
  • La polarizzazione della manodopera nell’e-conomy.
  • La flessibilità dell’occupazione.

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