Le fonti statistiche: alcune dimensioni di classificazione
Tipologie di fonti:
- Ufficiali o non ufficiali, in relazione all’organismo che produce i dati.
- Autonome o amministrative, se i dati vengono raccolti a fini amministrativo o meno.
- Continuative, periodiche o occasionali, a seconda della tempistica della rilevazione.
- Di stato o di flusso, se i dati si riferiscono ad una rilevazione relativa ad un dato momento o se si riferiscono ad un intervallo di tempo.
- Censuarie o campionarie, se si riferiscono all’insieme della popolazione o ad una parte.
Le caratteristiche della fonte statistica
Microdati:
Ci si riferisce ai dati elementari, cioè relativi alla singola unità da cui sono stati rilevati.
Macrodati:
Si definiscono tutti i dati che sono il risultato di un calcolo effettuato sui microdati, secondo criteri definiti.
Metadati:
Sono costituiti da tutte le informazioni di carattere qualitativo e quantitativo riguardanti le modalità di produzione dei dati.
La qualità del dato statistico: un concetto multidimensionale
Le dimensioni della qualità del dato:
- Rilevanza: è relativa al contesto in cui si utilizza il dato.
- Trasparenza: si riferisce all’accessibilità e dall’usabilità della fonte.
- Comparabilità: si riferisce alla possibilità di compiere confronti spazio-temporali dei dati statistici riguardanti un dato fenomeno.
- Coerenza: si riferisce alle modalità di costruzione dei dati (standard metodologici, definizioni e classificazioni omogenee).
- Accuratezza: riguarda il grado di corrispondenza fra i valori ottenuti ed i valori reali della caratteristiche nella popolazione di riferimento.
- Tempestività: connessa all’intervallo temporali che intercorrono tra il momento di rilevazione e quello di diffusione.
- Completezza: consiste nella sua capacità di fornire un quadro informativo esaustivo del dominio di interesse.
L’uso dei dati statistici: le analisi secondarie
In cosa consiste un’analisi secondaria:
È ogni analisi relativa ad informazioni che sono state ottenute in precedenza con finalità e problematiche anche diverse da quelle originarie per cui sono stati collezionati i dati.
I vantaggi:
Le analisi secondarie consentono di leggere i dati collezionati da molteplici punti di vista eliminando i costi e i tempi della fase di raccolta.
L’Istituto Nazionale di Statistica: ISTAT
L’organismo italiano di produzione di statistiche:
- L’ISTAT è stato istituito nel 1926
- Ha compiti di indirizzo e coordinamento del Sistema Statistico Nazionale (SISTAN)
- Predispone il Piano statistico nazionale
- Esegue Censimenti e altre rilevazioni ufficiali
- Predispone nomenclature e cura le metodologie ufficiali
- Pubblica dati e ricerche
- Ha rapporti con le organizzazione statistiche internazionali
Risorse:
Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
Il sistema statistico nazionale: il SISTAN
Una rete nazionale per l’informazione statistica:
- Con la legge 322/89 è stato istituito il SISTAN.
- Il coordinamento è affidato all’ISTAT.
- Fanno parte del SISTAN gli enti e organismi pubblici d’informazione statistica, gli uffici di statistica delle amministrazioni e degli enti pubblici, delle Cciaa, delle aziende sanitarie e gli uffici di statistica dei soggetti privati che svolgono funzioni di interesse pubblico.
- L’obiettivo è quello di garantire l’unità di indirizzo, l’omogeneità dei metodi e della razionalizzazione dei flussi dell’informazione statistica ufficiale.
Risorse:
Sistema Statistico Nazionale (SISTAN)
L’ufficio statistico delle Comunità Europee: EUROSTAT
L’informazione statistica in Europa:
- L’EUROSTAT è stato fondato nel 1958.
- Ha il compito di creare le condizioni per l’elaborazione di statistiche armonizzate e compatibili nei paesi membri dell’Unione Europea.
- Promuove l’adozione di un linguaggio statistico comune: standardizzazione, classificazione, omogenizzazione, ecc.
- Coordina il Sistema Statistico Europeo (SSE) che comprende tutti gli organismi statistici ufficiali degli stati membri.
- Coordina il SS e riceve, controlla, armonizza e diffonde l’informazione statistica.
Risorse:
L’ufficio statistico delle Comunità Europee (EUROSTAT)
Le fonti statistiche relative alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
Le principali fonti statistiche:
- ISTAT, sezione “Sviluppo e innovazione”: dati ed analisi sull’uso delle ICT nelle imprese e nella PA, le ICT nelle famiglie e l’utilizzo da parte degli individui.
- EUROSTAT, sezione “Information Society Statistics”: dati comparati a livello europeo sulla diffusione e l’uso delle ICT nelle imprese, nella PA, nelle famiglie e tra gli individui; dati sulle politiche per lo sviluppo della società dell’informazione, sull’e-Commerce, sulle e-skills degli individui.
- OECD, sezione “Information and Communication Technology”: documenti con analisi e dati comparati sullo sviluppo delle ICT nei paesi Ocse.
La rappresentazione dei dati
I dati statistici hanno un forte potere persuasivo
e in quanto “dati” tendono a presentarsi come informazione intrinsecamente autorevole.
Questo pone due questioni:
- La ricerca della massima cura nella scelta delle fonti e nella correttezza dell’elaborazione quando si producono dati
- La massima attenzione analitica nell’utilizzo di dati, specie quando sono presentati in forma grafica e intuitiva.
In ogni caso la selezione dei dati e la limitazione del corredo statistico vanno a vantaggio dell’attenzione
Risorse:
E. Tufte sulla presentazione delle informazioni quantitative (en)
La rappresentazione dei dati
Presentazione di Hans Roslings alla TED-conference del 2007
Conclusioni: le fonti statistiche
L’uso delle fonti statistiche:
- I dati statistici rappresentano una risorsa cruciale per l’analisi dei fenomeni sociali ed economici.
- L’utilizzo dei dati statistici presuppone una conoscenza approfondita della fonte e della natura dei dati (Metadati).
- I principali istituti di statistica a livello nazionale e internazionale offrono numerose fonti di dati relative alla diffusione delle ICT nelle imprese, nella pubblica amministrazione, nelle famiglie e tra gli individui.
- La presentazione grafica delle informazioni statistiche ha notevole impatto comunicativo
Prossima lezione
I dilemmi della compatibilità socio-ambientale dello sviluppo
Il modello di sviluppo alla luce delle disuguaglianze globali e della crisi ambientale:
- Questioni di compatibilità sociali dello sviluppo economico, con particolare attenzione all’equa distribuzione delle risorse.
- La sostenibilità ambientale del modello di sviluppo e il paradigma dello sviluppo sostenibile.
- La critica radicale alla crescita economica: l’approccio della decrescita.
- L’impatto ambientale sull’utilizzo energetico della new economy.