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Gianfranco Pecchinenda » 6.Régis Debray: immaginario e tecnologie


Régis Debray: immaginario e tecnologie

Régis Debray

Studioso che, come gli altri inseriti nel filone del determinismo tecnologico, si preoccupa di individuare il rapporto tra le tecnologie mediali e l’organizzazione collettiva, Debray affronta quelli che sono i campi di una nuova scienza, da lui battezzata con il nome di mediologia.

La mediologia è, come dice lo stesso autore nell’opera Course de médiologie générale [1991]:

«lo studio delle mediazioni attraverso le quali un’idea diviene forza materiale, mediazioni di cui i nostri media non sono che un prolungamento particolare, [...]».

Régis Debray

Régis Debray


Régis Debray: immaginario e tecnologie

La mediologia, che ha quindi come oggetto di studio la trasmissione, si pone l’obiettivo di ricollegare due ambiti di realtà solitamente scollegati, ovvero quello delle produzioni culturali e quello delle produzioni tecniche, superando però alcuni ostacoli che ne impedirebbero una adeguata comprensione.


“I cinque dragoni”

Gli ostacoli da cui la mediologia intende liberarsi sono:

  • il dualismo ontologico, che considera spirito e materia come una coppia di opposti
  • lo spiritualismo antitetico, che ha condotto gli studiosi a prendere posizioni divergenti nei confronti della tecnologia, considerata o come un rischio oppure come salvezza

Régis Debray: immaginario e tecnologie

  • l’umanismo, con la sua visione di soggetto sovrano che si serve dei suoi strumenti
  • l’individualismo, che porta i più a sminuire l’influenza che i supporti tecnici hanno sulle idee che veicolano
  • il modernismo, secondo cui i fenomeni religiosi e arcaici sarebbero divenuti irrilevanti, grazie alle tecnologie che comprimono lo spazio e annullano le differenze

Le mediasfere

Come abbiamo visto già nel caso di gli altri studiosi deterministi, anche Debray propone una periodizzazione della storia umana, divisa in tre grandi mediasfere, dove con il termine mediasfera intende:

«l’applicazione, all’universo della trasmissione e dei trasporti, della nozione di “ambiente”» [Bifulco, Vitiello, 2004, p. 40].

Tali mediasfere non risultano essere mutuamente esclusive, ma interagiscono tra loro e si sovrappongono, esse sono caratterizzate dall’egemonia di alcune tecniche di trasmissione in diversi epoche.

Régis Debray: immaginario e tecnologie

Le tre mediasfere dunque sono:

  • Logosfera, periodo in cui domina essenzialmente la scrittura a mano, pur se è forte la fase dell’oralità
  • Grafosfera, periodo in cui domina la stampa che condurrà a forme di lettura privata, alla nascita di un soggetto razionale e al centro del mondo
  • Videosfera, periodo che vede l’avvento dei mezzi audiovisivi e in cui ogni aspetto della realtà viene inserito nell’ambito visivo

Régis Debray: immaginario e tecnologie

È importante sottolineare come a ciascuna mediasfera corrispondano visioni particolari di altri ambiti della vita.


Régis Debray: immaginario e tecnologie


Régis Debray: immaginario e tecnologie


Régis Debray: immaginario e tecnologie

Le ere descritte da Debray, possono essere messe in relazione alla classificazione che Charles Peirce fece del segno, a seconda del tipo di rapporto esistente tra il segno e l’oggetto, in:

  • l’indice, una vera e propria traccia dell’oggetto con cui è correlato
  • l’icona, si lega all’oggetto attraverso un rapporto di somiglianza
  • il simbolo, segno arbitrario e convenzionale che rappresenta un oggetto senza aver legami immediati con esso
Charles Peirce

Charles Peirce


Régis Debray: immaginario e tecnologie

Debray a questo punto propone di considerare:

  • l’idolo come immagine-simbolo
  • l’immagine artistica manuale come immagine-icona
  • l’immagine di riproduzione meccanica come immagine-indice

Criteri di legittimazione e organizzazione statale

Nella sua opera, Vita e morte dell’immagine. Una storia dello sguardo in Occidente, Debray sottolinea come ciascuna mediasfera abbia prodotto i propri criteri attraverso cui stabilire ciò che è reale e di conseguenza ciò che non lo è, ed è evidente come accanto a tali criteri di legittimazione si possano individuare anche particolari tipologie di organizzazione statale.

R. Debray, Vita e morte dell’immagine

R. Debray, Vita e morte dell'immagine


Régis Debray: immaginario e tecnologie


Régis Debray: immaginario e tecnologie


Régis Debray: immaginario e tecnologie


“Il materialismo” di Régis Debray

In conclusione, dunque, la mediologia si pone come obiettivo di comprendere come i vari tipi di segni riescano ad influenzare la realtà, cercando di individuare le modalità con cui le mediazioni materiali permettono ai segni di manifestarsi e permanere all’interno di un determinato contesto storico e sociale.

A tal proposito parliamo di una sorta di materialismo, insito nella possibilità di studiare la storia delle istituzioni partendo dai mezzi di trasmissione che ne hanno determinato la struttura.

Prossima lezione

J. Meyrowitz: oltre il senso del luogo

  • Rapporto tra media elettronici e comportamento sociale
  • Geografia situazionale
  • Ruoli dell’essere, ruoli del divenire, ruoli di autorità

I materiali di supporto della lezione

L. Bifulco, G. Vitiello, Sociologi della comunicazione. Un'antologia di studi sui media, Napoli, Ipermedium libri, 2004

Antonio Cavicchia Scalamonti - Gianfranco Pecchinenda, Sociologia della Comunicazione. Media e Processi Culturali

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