Bioetica e Diritti Umani
Prof. Emilia D’Antuono
Due grandi linee interpretative:
1) Scaturigine prima dei diritti umani è il diritto naturale, autonomo rispetto alla formazione degli Stati e alla costruzione dei sistemi giuridici positivi, pertanto incoercibile e inviolabile da parte di questi ultimi.
Fonte metastorica:
2) Sviluppo storico delle libertà : a partire dalla Magna Charta Libertatum (1215), passando per l’Habeas corpus Act (1679) fino alle Dichiarazione dei secoli XX e XXI prendono figura i diritti fondamentali ed infine i diritti umani.
Centralità del consenso, assenza di un fondamento comune
I GRANDI TESTI LUNGO IL FILO DEL DIVENIRE STORICO
Inghilterra
USA
Francia 1789 :
La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino,
proclamata dai rappresentanti di una nazione il testo rimanda alla dimensione dell’universalità.
Francia 1791:
L’universalità non è veramente tale:
La Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina di Olympe de Gouges solleva il problema dell’uguaglianza reale e della piena cittadinanza.
Il testo ha solo un valore simbolico.
1793:
La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino
insiste sulla «solidarietà»
introduce nuovi diritti: all’assistenza, al lavoro, all’istruzione all’insurrezione.
interdice il commercio di esseri umani
1795:
La Dichiarazione dei diritti e dei doveri dell’uomo e del cittadino.
Meno ampia della precedente giunge a sopprimere i nuovi diritti dichiarati nel 1793, propone il tema dei «doveri»
Il XX secolo: secolo dei diritti violati
Fragilità dei diritti umani alla prova del Novecento
[La fine dei diritti Umani]
Il discrimine: l’urgenza della questione dei diritti umani dopo la «Grande Guerra»
La perdita dei diritti umani «di diritti che erano stati ritenuti inalienabili e indipendenti dalle circostanze politiche» (ARENDT 1951) ma che di fatto trovavano unica tutela nello Stato nazionale.
Il diritto di avere diritti
«La dichiarazione è quasi, si direbbe il più potente atto di riflessione che le Nazioni Unite hanno portato sulle esperienze storiche delle società contemporanee; il profondo giudizio che dalle più sofferte prassi dei popoli le Nazioni stesse hanno desunto»
G. CAPOGRASSI 1959
Necessità di tutela dei diritti violati nella prima metà del XX secolo (preambolo);
«Non so se ci si rende conto sino a che punto la Dichiarazione universale rappresenti un fatto nuovo nella storia, in quanto per la prima volta nella storia un sistema di principi fondamentali della condotta umana è stato liberamente ed espressamente accettato, attraverso i loro rispettivi governi, dalla maggior parte degli uomini viventi sulla terra. Con questa Dichiarazione un sistema di valori è (per la prima volta nella storia) universale, non in principio ma di fatto, in quanto il consenso sulla sua validità e sulla sua idoneità a reggere le sorti della comunità futura di tutti gli uomini è stato esplicitamente dichiarato.
Solo dopo la dichiarazione possiamo avere la certezza storica che l’umanità, tutta l’umanità, condivide alcuni valori comuni, che possiamo finalmente credere all’universalità dei valori nel solo senso in cui tale credenza è storicamente legittima, cioè nel senso in cui universale significa non dato oggettivamente ma soggettivamente accolto dall’universo degli uomini».
N. BOBBIO 1990
Rilevanza per la bioetica del rimando ai diritti umani e alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo:
La Dichiarazione quale «prefazione di una Carta morale del mondo civile» J.Maritain 1990
La sottoscrizione delle Dichiarazioni dei diritti, da parte degli Stati, produce «un corso di azione orientato» (HABERMAS) che incide sull’ethos, sul diritto, sulle politiche.
Carattere aperto ed evolutivo del «catalogo » dei diritti umani:
Ha una potenzialità evolutiva che lo rende punto di riferimento anche in situazioni non prevedibili all’epoca della stesura.
Nuove problematiche, messe all’ordine del giorno dalle trasformazioni storiche intervenute, trovano elementi di chiarificazione e di orientamento nel «catalogo dei diritti umani»
Estensione e specificazione progressiva dei diritti.
V. POSSENTI, Presente e avvenire dei diritti dell’uomo, saggio
1. Identità e storia della Bioetica, parte prima
2. Identità e storia della Bioetica, parte seconda
3. Identità e storia della Bioetica, parte terza
4. Identità e storia della Bioetica, parte quarta
5. Identità e storia della Bioetica, parte quinta
6. La procreazione medicalmente assistita
7. Vita nascente: l'embrione, il più enigmatico dei viventi
10. Direttive anticipate di trattamento
11. Vivere la morte - Difficile eutanasia
12. Dis-sensi - Discordanze etiche, disuguaglianze giuridiche
13. Le biotecnologie: introduzione
14. Le biotecnologie per la Salute
15. L'eugenetica I
16. L'eugenetica II
17. New eugenics
G. CAPOGRASSI, La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, in Opere, Milano, 1959, vol. V, p. 41. (citato)
H. ARENDT, Il tramono dello stato nazionale e la fine dei diritti umani in Le origini del totalitarismo (1951), Milano, 1996, pp. 372-419. (citato).
1926 Convenzione contro la Schiavitù
1945 Carta delle Nazioni Unite
I. ANTINOLFI, Diritti umani realtà e utopia, saggio
V. POSSENTI, Presente e avvenire dei diritti dell’uomo, saggio
1. Identità e storia della Bioetica, parte prima
2. Identità e storia della Bioetica, parte seconda
3. Identità e storia della Bioetica, parte terza
4. Identità e storia della Bioetica, parte quarta
5. Identità e storia della Bioetica, parte quinta
6. La procreazione medicalmente assistita
7. Vita nascente: l'embrione, il più enigmatico dei viventi
10. Direttive anticipate di trattamento
11. Vivere la morte - Difficile eutanasia
13. Le biotecnologie: introduzione
14. Le biotecnologie per la Salute
15. L'eugenetica I
16. L'eugenetica II
17. New eugenics
23. Le carte internazionali: il cammino della condivisione
24. Bioetica ed estensione della cittadinanza
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