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Alberto Baldi » 18.Regimi e l'uso delle immagini


REGIMI E L’USO DELL’IMMAGINE

Introduzione

Nel 1939 il generale Francisco Franco insieme alle truppe ribelli, pone fine alla guerra civile in Spagna, dando inizio ad una dittatura militare che durerà per circa 40 anni.

Per la Spagna sono anni di terrore e repressione e la cultura, in ogni sua forma, non potrà riflettere quella realtà sociale. Molti fotografi attivi durante la guerra civile fuggono all’estero, mentre chi resta è sottoposto a numerose restrizioni.

REGIMI E L’USO DELL’IMMAGINE

La fotografia al servizio del regime

Il nuovo regime ricorre alla fotografia per esaltare l’unità della patria, la razza e la tradizione in ogni suo aspetto. La fotografia deve offrire immagini piacevoli, senza porsi interrogativi di alcun tipo. Un’arte attraverso la quale, la propaganda di regime, tenterà di occultare la miseria e la prostrazione di una Spagna ormai in ginocchio. Per questi motivi, il pittorialismo, ormai obsoleto nel resto d’Europa, rappresenta l’ideale estetico ufficiale.

Regimi e l’uso dell’immagine

Il ritratto

La classe media franchista e le nuove elites acquisiscono le abitudini della vecchia borghesia e dell’aristocrazia. La domanda di ritratti da parte di queste classi potenzia il lavoro degli studi fotografici, trasformando anche i i reporters più famosi in ritrattisti. L’estetica adottata è quella dell’epoca anteriore, con effetti flou e sfocati. Gli studi si popolano di decorazioni, scenari religiosi, copie di opere classiche e di tutto ciò che possa contribuire a creare l’illusione di un ambiente che enfatizzi la categoria sociale dei soggetti.

Regimi e l’uso dell’immagine

Le associazioni

Le associazioni fotografiche, a causa delle restrizioni politiche ed economiche, sono l’unico luogo dove imparare, poter esporre le proprie opere ed entrare in contatto con altri fotografi. Le società fotografiche promuovono anche riviste specializzate che rappresentano un utile, e quasi unico, strumento di informazione tecnica per i fotografi dell’epoca. Tutto ciò non è però sufficiente a cambiare lo stato delle cose, e, l’assenza di canali di promozione, commercializzazione ed edizione, condiziona la realtà fotografica spagnola.

Regimi e l’uso dell’immagine

Il tempo del disgelo

Negli anni ‘60 i fotografi spagnoli iniziano a mettere in dubbio l’accademicismo tardopittorialista. Il rinnovamento fotografico avviene all’interno delle associazioni e determinante è l’influenza dei fotografi stranieri. I membri della nuova generazione cercano una fotografia lontana dal tecnicismo imperante: si tratta di eliminare ogni artificio, significato retorico, cercando una fotografia semplice. Alla fotografia pittorialistica si cerca di opporre una fotografia che sia espressiva, umana ed emotiva, ma soprattutto che rispecchi la realtà.

Scheda Tecnica 1: “Il documentario”

I materiali di supporto della lezione

Freund Giséle, 1976, Fotografia e Società, Giulio Einaudi Editore, Torino

López Mondejar Publio, 1999, 150 años de Fotografía en España, Lunwerg Editores, Madrid

López Mondejar Publio, 1997, Historia de la Fotografía en España, Lunwerg Editores, Madrid

Il ritratto

Il tempo del disgelo

Introduzione

La fotografia al servizio del regime

Le associazioni

Scheda tecnica 1, Documentario

Scheda tecnica 1, Documentario

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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