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Rosanna De Rosa » 21.Il governo elettronico


Il governo elettronico: introduzione

Nella quasi totalità degli studi il governo elettronico viene indicato come un processo di trasformazione tecnologica di alcune prassi amministrative, con l’obiettivo principale di rendere più trasparente, efficiente e interattiva l’erogazione di alcuni servizi e l’accesso alle informazioni. In tale accezione, il governo elettronico si collocherebbe tra i processi di ammodernamento della pubblica amministrazione.

L’amministrazione elettronica

«L’amministrazione elettronica è l’uso dell’Information Technology, in particolare di Internet, per l’erogazione di servizi pubblici con maggiore efficacia, usando un metodo customer oriented, più economico e al contempo differente e migliore. Influisce sulle relazioni del singolo ente con gli utenti, con le imprese e con altri enti pubblici oltre che sulle procedure commerciali interne e sui dipendenti» (Holmes 2002, 18)

L’avvio del processo di informatizzazione della PA

Il Decreto legislativo 12 febbraio 1993 N. 39:

  1. Disciplina la progettazione, lo sviluppo e la gestione dei sistemi informativi automatizzati delle amministrazioni dello Stato per le seguenti finalità:
    • a) miglioramento dei servizi;
    • b) trasparenza dell’azione amministrativa;
    • c) potenziamento dei supporti conoscitivi per le decisioni pubbliche;
    • d) contenimento dei costi dell’azione amministrativa.
  2. Istituisce l’Autorità per l’informatica nella pubblica amministrazione che promuove, coordina e detta le norme tecniche in tema di informatizzazione.

Le premesse normative

Va richiamata poi la legge 15 marzo 1997, n. 59 (c.d. legge Bassanini), recante delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa. La legge in questione si propone l’obiettivo di realizzare il massimo avvicinamento delle funzioni amministrative al cittadino secondo il principio della sussidiarietà.

La Bassanini uno

La legge n. 59/97 disegna una Pubblica Amministrazione che:

  • poggia essenzialmente sul sistema delle autonomie;
  • introduce un sistema a rete delle relazioni istituzionali;
  • ridisegna il sistema delle funzioni per l’erogazione dei servizi finali;
  • riconosce il documento informatico e la firma digitale come atti validi a tutti gli effetti di legge.

La Bassanini due

La Bassanini 2 (legge n.127/97) stabilisce, invece, il principio di cooperazione applicativa fra gli enti locali e le altre pubbliche amministrazioni attraverso l’interconnessione dei sistemi informatici.

Il protocollo informatico

Tutta la normativa in termini di gestione elettronica dei flussi documentali viene sistematizzata dal testo Unico DPR 445/2000 che istituisce anche il protocollo informatico definito come: l’insieme delle risorse tecnologiche necessarie alla realizzazione di un sistema automatico per la gestione elettronica dei flussi documentali.

La Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione

Il quadro normativo è ormai sufficientemente strutturato perché venga avviato il progetto di RUPA. La Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione è il primo e più importante progetto intersettoriale dell’Autorità per l’informatica, finalizzato all’interoperabilità ed alla cooperazione tra sistemi informativi. Esso costituisce un fattore decisivo per l’innovazione della pubblica amministrazione.

Un ultimo aggiornamento

Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha approvato con decreto pubblicato sulla G.U. n. 249 del 25 ottobre 2003 le linee guida per l’attivazione dei sistemi di Protocollo Informatico.

Dal 1° gennaio 2004 tutte le Amministrazioni pubbliche dovranno adottare il protocollo informatico e gestire i procedimenti amministrativi in modo elettronico.

Le visioni: il Reinventing Government

Il programma della National Performance Review fortemente voluto dal Vice Presidente degli Stati Uniti Al Gore e varato dal governo Clinton nel 1993, costituisce il primo ed il più noto esempio di moderna ingegneria amministrativa tendente a cambiare con gradualità, ma anche con radicalità, le relazioni fra amministrazione ed amministrati.

Le direttrici del programma

  • Il programma era articolato su due direttrici. La prima concentrava gli interventi sulla riorganizzazione e gestione del personale, in un’ottica di (tendenziale) omologazione alla logica aziendale dominante nel settore privato.
  • La seconda direttrice riguardava lo sviluppo dell’e-government, con una strategia di diffusione delle pratiche informatiche.

Partnership, Downsizing ed Empowerment

Le tre parole-chiave del processo di cambiamento, vale a dire:

  • Rinegoziazione dei confini inter-istituzionali ed inter-amministrativi.
  • Promozione dell’organizzazione orizzontale dei servizi.
  • Introduzione di nuovi principi di management delle performance amministrative orientate al customer service.
  • Riforma del pubblico impiego introducendo elementi di forte leadership organizzativa.

Un governo che costa meno e funziona meglio

I Risultati:

  • un risparmio di 137 miliardi di dollari;
  • una riduzione di 348.000 unità di personale;
  • 640.000 pagine di regolamenti interni riscritte;
  • 160.000 pagine di norme federali abolite.

Il tutto con il più elevato livello di consenso fra governo e sindacati.

La stagione europea dell’innovazione elettronica

Una prima risposta ufficiale all’attivismo americano venne dal libro Bianco di Delors (1993) per la creazione di uno Spazio Comune dell’Informazione elettronica. Da quel momento, le iniziative di politica comunitaria non hanno avuto sosta con, ovviamente, ampie ripercussioni a livello nazionale e sub-nazionale. Ad una serie di linee guida ufficiali seguiranno con puntualità piani d’azione e programmi-quadro, inaugurando una stagione europea dell’innovazione elettronica.

Il modello europeo

Il modello europeo, pur nascendo dalla stessa sovrapposizione storica fra la inadeguatezza delle vecchie forme di organizzazione burocratica e la crisi dei sistemi di welfare che l’America tentava di superare, basava la propria specificità sullo sviluppo di politiche pubbliche adatte a contrastare la tendenza all’oligopolio ed alla concentrazione tecnologica, rafforzando e stimolando l’introduzione delle ICT nelle diverse regioni d’Europa, alcune segnate già da profonde differenze (eEurope 2002).

Il piano d’azione italiano

Il piano d’azione adottato dal governo italiano nel 2000 è uno strumento di policy nuovo rispetto al passato. Esso – diversamente dal modello ordinamentale tipico degli stati europei con tradizione giuridica forte e saldamente fondata sul diritto positivo – è stato mutuato dal modello anglosassone, di tipo processuale, presupponendo – pur se all’interno di strategie top-down – procedure di pianificazione condivise sia a livello internazionale che a livello territoriale.

La linea politica

Se da una parte si è proceduto affidando molte funzioni di routine alle tecnologie informatiche riducendone la ridondanza (semplificazione) ed incrementando l’accesso all’informazione per via telematica (trasparenza ed interconnessione), dall’altro i governi hanno iniziato una lenta opera di devolution amministrativa attribuendo agli Enti Locali il ruolo determinante di sportello per conto di tutta la Pubblica Amministrazione e garantendo ad essa il compito fondamentale di governare l’innovazione sul territorio.

Il modello italiano

Caratteristiche

  • Erogazione di servizi con modalità innovative e attraverso un unico punto di accesso (portali).
  • Riconoscimento digitale dell’utente attraverso la Carta di Identità Elettronica, la Carta Nazionale dei Servizi e la firma digitale.
  • Multicanalità di accesso ai servizi offerti: Internet, call centre, cellulare, reti di terzi, etc.
  • Organizzazione del back office in modo efficiente.
  • Interoperabilità e cooperazione.
  • Infrastrutturazione delle PA.

Il modello

Il modello e-gov

Il modello e-gov


La risposta regionale

Gli obiettivi strategici

  • Promozione della Società dell’Informazione nella P.A.
  • Promozione della Società dell’Informazione nel tessuto produttivo.
  • Rafforzarmento del potenziale umano per lo sviluppo della Società dell’Informazione.

Metodologie di attuazione

Linee operative

  • Potenziamento delle Infrastrutture di rete.
  • Implementazione dei nodi della RUPAR.
  • Implementazione dei Servizi Base per lo sviluppo dell’Intranet della Regione Campania.
  • Realizzazione di applicativi per lo sviluppo di servizi al cittadino.
  • Promozione della Società dell’Informazione nel tessuto produttivo.
  • Formazione delle risorse umane.
  • Processo Partenariale.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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