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Rosanna De Rosa » 20.Media e istituzioni nel contesto della rete


La rivoluzione tecnologica

La massiccia diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICTs) sta radicalmente modificando il profilo delle società contemporenee.

L’emergere di strumenti come le reti-telematiche sta rafforzando quel processo di informatizzazione della società che, sin dagli anni ‘70, insieme al processo di globalizzazione dell’economia, ha caratterizzato l’intero assetto politico, sociale e culturale del vivere associato.

La società cosiddetta post-industriale si caratterizza così dal prevalere del paradigma tecnologico ed informazionale su quello rigorosamente produttivo (Touraine, La Société post-industrielle, 1969).

L’avvento della società dell’informazione

Con l’espressione Società dell’Informazione si fa riferimento ad una visione della società maturata intorno agli anni ‘70 che sostituisce la società industriale ponendo al centro – come “risorsa strategica” – l’informazione e la conoscenza anziché l’energia, la tecnologia meccanica e la produzione dei beni materiali. La conoscenza e l’informazione diventano i fattori centrali che guidano i nuovi processi di stratificazione occupazionale e sociale.


La rete come sfera pubblica

Nella società dell’informazione la rete, Internet, diviene il più importante mezzo di gestione e condivisione dell’informazione. Essa negli anni va assumendo le caratteristiche di una vera e propria sfera pubblica nella quale ogni attore sociale e politico può esprimere e presentare le proprie idee, le proprie opinioni partecipando così al dibattito pubblico.

La rete rappresenta dunque la più grande sfera pubblica che l’uomo abbia mai creato (Levy 2001).

Pierre Levy, L’intelligenza collettiva


Caratteristiche della nuova sfera pubblica

Secondo Pierre Levy questa nuova sfera pubblica presenta tre caratteristiche essenziali:

  • Inclusività: il ciberspazio è molto più inclusivo di qualunque altro mezzo precedente. Offre opportunità di esprimersi pubblicamente a tutti gli individui, gruppi, istituzioni e comunità, incluse quelle mai esistite prima (comunità virtuali);
  • Trasparenza: Nel ciberspazio i semplici cittadini possono by-passare giornalisti, dottori, avvocati, insegnanti o politici e ottenere informazioni politiche, mediche, scientifiche o legali in maniera diretta (processo di disintermediazione);
  • Universalità: Internet è il primo sistema di comunicazione multimediale interattivo intrinsecamente senza confini. Trascende tutte le barriere nazionali, istituzionali, disciplinari e di altro tipo.

Accesso e partecipazione

L’accesso all’informazione, alla conoscenza, sono fattori essenziali sia per il rafforzamento della chances individuali, che per quelle dei gruppi minoritari. In questo contesto l’accesso ai flussi di informazione alle reti sociali che li mediano non rappresenta una condizione aggiuntiva della partecipazione politica e sociale, ma ne è piuttosto una componente costitutiva, acquistando una crescente centralità proprio per la rilevanza che tali risorse assumono nella società contemporanee.

Jeremy Rifkin, L’era dell’accesso


Trasformazione del sistema politico

Nella società dell’informazione assistiamo dunque ad una profonda trasformazione sistemica sia della politica che degli spazi della politica.

In questo contesto sono possibili due percorsi distinti tra loro: di organizzazione verticale e gerarchica, o di percorsi più orizzontali e diffusi. Da un lato è cruciale delimitare l’accesso alle risorse chiave, dall’altro la loro circolazione è indispensabile per alimentare processi di miglioramento continuo.

La ricchezza della rete, Yochai Benkler; Recensione di Franco Carlini


Democrazia diretta

Alla rete viene così assegnato un ruolo taumaturgico dei mali del nostro sistema politico. Secondo tale visione le ICTs possono contribuire ad un drastico ripensamento del nostro modo di intendere la democrazia. Si confida che queste tecnologie siano in grado di aprire la strada ad una partecipazione diretta ai processi democratici.

Per i sostenitori di questa tesi le ICTs sarebbero in grado di rilanciare, su basi concrete, l’ideale greco di democrazia. Un’agorà elettronica dove tutti i cittadini possono partecipare alle dinamiche decisionali e – dunque – autogovernarsi.


Il Panopticon elettronico

In una lettura più pessimistica, la rete richiamerebbe invece esplicitamente i meccanismi del Panopticon di Bentham, dove il controllo è invisibile ma pervasivo in ogni ambito della sfera pubblica e privata. Un controllo che si compie tra il reale ed il virtuale.

E’ reale in quanto l’utente si sente sorvegliato e si comporta di conseguenza, ma è virtuale in quanto il “guardiano può non essere al suo posto di controllo”.

La rete come panopticon elettronico potrebbe comportare gravi conseguenze in termini di privacy degli individui e potrebbe, in ultima istanza, trasformarsi in guinzaglio elettronico grazie al quale le autorità politiche possono, attraverso la gestione incrociata dei dati, sapere tutto – ma proprio tutto – dei suoi cittadini (come alcuni recenti casi di cronaca nera hanno già dimostrato).


E-politics

Con il termine di e-politics si fa riferimento all’utilizzo dei mezzi elettronici come strumento di gestione delle relazioni tra un soggetto politico ed i propri interlocutori strategici che possono essere istituzioni, partiti, associazioni o il singolo cittadino. Concettualmente la e-politics comprende tanto gli atti rivolti alla fornitura e alla gestione di servizi e informazioni da parte di una determinata amministrazione (es. gli enti locali), quanto le esperienze di organizzazione del consenso in chiave elettorale (es. il comportamento strategico in rete di candidati e partiti politici), e quelle di movimento e partecipazione politica dal basso mediate dalla rete (ad es. si veda la storia recente dei Social Forum).


E-government

Con il termine e-government viene indicato quel processo di trasformazione tecnologica (più o meno radicale) di alcune prassi amministrative, con l’obiettivo (dichiarato) di rendere più trasparente, efficiente e interattiva l’erogazione di alcuni servizi e l’accesso a molte informazioni. In tale accezione l’e-government si colloca tra i processi di ammodernamento della macchina burocratica rientrando nell’affollata categoria dei tentativi di riforma della pubblica amministrazione (Calise, De Rosa 2003).

Per approfondimenti sul tema: Astrid on line

E-democracy

L’e-democracy è un concetto generale che racchiude una serie di visioni su come le nuove tecnologie, in particolare i media elettronici, possano rendere più equa e diretta la partecipazione dei cittadini al processo politico. In linea generale si può dire che nella categoria di e-democracy sono comprese le pratiche e le sperimentazioni di utilizzo delle tecnologie telematiche da parte dei cittadini per condizionare le scelte politiche delle istituzioni democratiche di qualsiasi livello (locale, nazionale, sovranazionale, internazionale).

 

E-campaigning

Con il termine e-campaigning ci si riferisce all’uso delle ICTs, specialmente Internet, per il coordinamento delle azioni di mobilitazione e di coinvolgimento individuale e collettivo nei processi politico-elettorali. L’e-campaigning ha due accezioni principali:

  • una prima è relativa alla campagna elettorale in rete e riguarda esclusivamente i partiti e le loro organizzazioni di supporto;
  • una seconda accezione è invece legata alla promozione di determinate cause con lo scopo di influenzare direttamente o indirettamente la progettazione e l’implementazione delle politiche pubbliche (es. la mobilitazione contro la pena di morte, in Italia contro l’Alta Velocità etc.).

E-polity e cittadinanza elettronica

In questo contesto, anche la nozione di cittadinanza viene ampliata nel suo significato, facendo emergere un nuovo soggetto sociale (la e-polity, la comunità politica in internet). Con e-polity si fa riferimento dunque ad una comunità di cittadini la cui sfera d’azione politica e giuridica che va oltre il territorio di appartenenza, oltre la comunità territoriale e lo stato, fino a raggiungere la dimensione della rete e configurarsi in maniera dinamica in ragione dei temi emergenti.

Con il termine cittadinanza elettronica si fa invece riferimento alla sfera dei nuovi diritti e doveri che tendono a tutelare, garantire e regolare i rapporti tra l’individuo e i nuovi spazi di azione politica e sociale dovuti alla diffusione delle ICTs: garanzia di accesso alla rete, all’informazione utile, alle risorse di comunicazione e partecipazione etc.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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