Nonostante il carattere ridondante degli studi sulla comunicazione, l’osservazione empirica e l’analisi della letteratura specialistica disvela una realtà ancora tutta in progress e, per certi versi, anche piuttosto fragile. Lo studio della comunicazione – nelle diverse articolazioni disciplinari che assume – manca di una teoria generale e di uno statuto disciplinare chiaro e condiviso.
Berger e Chaffee (eds, 1987) scrivevano nell’Handbook of Communication Science che «Sarebbe desiderabile disporre di una teoria generale della comunicazione umana che spiegasse una vasta gamma di fenomeni comunicativi. E’ ugualmente ovvio, comunque, che in questo momento della storia nessuna teoria del genere è disponibile»
La mancanza di una teoria generale della comunicazione fa riflettere sulla definizione operativa dell’oggetto di studio, da cui evidentemente ha origine ogni percorso di ricerca empirica. Fatelli (Paradigmi della Comunicazione 1995) così ha articolato le diverse definizioni del concetto di comunicazione:
Gli ostacoli allo sviluppo di una teoria generale della comunicazione possono essere ricondotti a tre tipologie (Fatelli 1994):
Non c’è dubbio che l’innovazione tecnologica abbia prodotto una radicale trasformazione dei processi comunicativi ed, insieme, una profonda rivisitazione di ruoli e funzioni degli attori classici ad opera della:
Ne consegue che anche i costrutti teorici sono stati adeguati di volta in volta alla realtà mutata.
Nel corso di queste e delle successive lezioni, proveremo a vedere come cambiano gli approcci di studio dei media parallelamente al progresso tecnologico.
Si proporrà dunque una scansione temporale di questa evoluzione, non come cesura netta, ma come periodizzazione meramente indicativa.
Sotto la denominazione di teorie dei media onnipotenti rientrano diversi approcci dai nomi suggestivi: teoria dell’ago ipodermico, del proiettile magico, del singolo sparo etc. Si tratta di ipotesi che similmente propongono l’idea di una forza onnipotente dei messaggi mediatici, tale da influenzare decisamente e direttamente il comportamento dei destinatari. In tal senso il pubblico-destinatario della comunicazione è un pubblico passivo, senza autonome capacità di critica, atomizzato, estremamente vulnerabile ai messaggi persuasivi veicolati da radio, cinema e giornali. Ad uno stimolo si presumeva che seguisse meccanicamente una risposta, così come espresso dalla psicologia comportamentista del tempo.
L’approccio comportamentista dei media considerati onnipotenti ha avuto un certo seguito. Harold Lasswell lo ha visto correlato allo sviluppo delle prime forme di propaganda politica ed a quanto avveniva, a cavallo delle due guerre, nei paesi totalitari e nella Germania nazista (si ricordi il ruolo del Ministero per la Chiarezza Pubblica e la Propaganda).
Di Lasswell oggi si ricorda l’espressione-guida per l’analisi della comunicazione: «Chi dice cosa, a chi, attraverso quale canale, con quale effetto» Essa esemplifica chiaramente le diverse dimensioni di analisi del processo comunicativo:
Come esempio classico di funzionamento del meccanismo dell’ago ipodermico o del proiettile magico può essere preso lo “scherzo” che Orson Wells organizzò nell’ottobre del 1938 quando interpretò all’interno della trasmissione Mercury Theatre on the Air, un adattamento radiofonico del romanzo di fantascienza “La guerra dei mondi” di Herbert George Wells. La simulazione perfetta di un attacco alieno sulla terra provocò il panico nei suoi ascoltatori e non solo. L’isteria collettiva colpì più di un milione di persone e provocò la chiusura di scuole, l’abbandono di posti dei lavoro ed il razionamento del cibo.
Orson Wells, The war of the worlds, 1938: Ascolta l’audio
2. Il paradigma della necessità della comunicazione
3. Il modello pubblicistico ed il modello mediatico della comunica...
4. La mediatizzazione della politica
5. Attori e Flussi della comunicazione politica
6. Media e Istituzioni: Quarto e Quinto Potere
7. Quadro teorico: le teorie dei media onnipotenti
8. Quadro teorico: le teorie degli effetti limitati
9. Quadro teorico: le teorie dei media potenti
10. Il concetto di opinione pubblica: la questione definitoria
11. I processi di formazione dell'opinione pubblica: two step flow ...
12. Approfondimento: Teoria della Spirale del Silenzio
13. Approfondimento: La Teoria della Agenda Setting
14. La campagna elettorale: professionalizzazione e marketing
15. La campagna elettorale: attori e strategie
16. La Campagna Permanente: Presidenza Retorica e Going Public
17. Approfondimento: la War Room dei Consulenti Politici
18. Riti e simboli
Mauro Barisione, Effetti delle Comunicazioni Politiche di Massa sul Voto, in Sani, Mass media ed elezioni, Bologna , Il mulino, 2001