Premessa
Come abbiamo visto nella lezione precedente, un passaggio determinante per la buona riuscita del progetto da sviluppare è rappresentato dalla stesura di uno storyboard di massima (per chi decide di realizzare uno slide show o un filmato), oppure un flow-chart (per chi invece decide di realizzare un ipermedia). In questa lezione vedremo, attraverso i modelli cartacei distribuiti nel corso ed alcuni esempi pratici realizzati dagli stessi studenti, come si utilizzano questi due importanti strumenti metodologici.
Storyboard è un termine utilizzato nel mondo dell’audiovisivo e indica una rappresentazione grafica della sceneggiatura che, in una sorta di anteprima, ci consente di rendere al meglio il processo di preparazione delle scene da girare.
Lo storyboard consiste in una serie di frame, raffigurati in un preciso lay-out grafico, che descrivono la sequenza dell’azione filmica, mettendoci in grado di farci un’idea di come sarà il prodotto che desideriamo realizzare.
In pratica nello storyboard inseriamo il primo fotogramma di ogni sequenza ritenuta importante ai fini dell’obiettivo della comunicazione.
Andiamo poi a specificare il tipo di inquadratura, la durata della sequenza, gli effetti audio e video.
Man mano che andiamo avanti lo storyboard può essere migliorato e perfezionato. A volte si propongono al committente più proposte di storyboard e si sceglie la più convincente prima di andare a girare le scene o organizzare una location.
Di seguito vediamo alcuni esempi che illustrano il processo di costruzione di uno storyboard:
Titolo progetto: Camomilla sweet dreams: dormire è un sogno?
Gruppo di lavoro:
Lo storyboard prevede un primo livello di ideazione della storia; l’inquadratura è integrata da un commento scritto che descrive la scena e gli aspetti emotivi della storia. Il passo successivo consiste nella creazione delle tavole dei disegni di ogni scena prevista.
Titolo progetto: Ragazzi pupazzi
Gruppo di lavoro:
Nello storyboard possiamo vedere il lay-out grafico di ogni fotogramma, il numero di frame, un time code, la descrizione dell’animazione (integrata in questo caso da frecce direzionali per rappresentare la dinamica degli elementi grafici che entrano in scena).
Lo storyboard può essere sviluppato anche attraverso immagini fotografiche oppure con fotogrammi chiave di sequenze video. Negli esempi che seguono vediamo uno storyboard realizzato con immagini fotografiche ed uno con fotogrammi di sequenze video ed effetti grafici delle titolazioni.
Titolo progetto: L’infanzia violata
Titolo progetto: Legalize it
Per la realizzazione di un ipermedia (un prodotto multimediale caratterizzato da una struttura non sequenziale) è prevista la formalizzazione del progetto in un diagramma di flusso: il flow-chart. Gli elementi base da comporre e organizzare nel progetto grafico sono le schermate e i contenuti, specificandone, possibilmente, l’articolazione tra i media (mix di testo, immagini, video, audio…).
In genere si parte dalla home page, la pagina del menù principale da cui poi si dipartono i vari rami dell’applicazione (ad esempio, le sezioni tematiche di una enciclopedia). Ogni flow-chart può essere realizzato per approfondimenti successivi. Nel flow chart le aree dei contenuti di solito sono individuabili come rami dell’applicazione. Le schermate, rappresentate da figure geometriche (nel nostro specifico sono rettangoli), vengono collegate tra loro mediante frecce di connessione che caratterizzano la navigazione.
Il flow chart è in sintesi un diagramma di flusso, un grafico nel quale una serie di figure geometriche molto semplici rappresentano le schermate dell’applicazione. In definitiva il flow chart rappresenta il documento più importante che bisogna realizzare quando si progetta un prodotto multimediale. Da esso si sviluppano poi l’analisi dei dati multimediali da realizzare e le fasi e i tempi operativi per la realizzazione del prodotto.
Titolo progetto: Humanity
Gruppo di lavoro:
Titolo progetto: City of angels
Gruppo di lavoro:
In questa lezione abbiamo visto:
Tipi di inquadrature: campi e piani