Un campionamento si dice non probabilistico quando per ciascun caso la probabilità di essere incluso nel campione non è nota.
=> In un CNP la conoscenza dell’universo non è necessaria.
=> Il CNP non consente l’inferenza per questo i risultati sono estendibili solo al campione.
La differenza con campionamento probabilistico è rappresentata dalla selezione non casuale dei campioni.
Il campionamento non probabilistico non fornisce a ciascuna unità della popolazione la stessa occasione di essere parte del campione: alcuni gruppi o individui hanno maggiore probabilità di essere scelti, altri meno.
Questo metodo, infatti, prevede la selezione del campione in base a criteri di comodo o di praticità: per esempio, perché gli elementi da campionare sono più facilmente accessibili, o per ragioni di costo, o perché in una certa zona sono disponibili volontari ecc. Un campione selezionato con questi criteri, sebbene abbia il vantaggio della rapidità, fornisce dati poco affidabili e può essere facilmente viziato da errori sistematici.
E’ costruito in modo accidentale senza nessun criterio di base.
Esempio 1: sondaggio elettorale telefonico.
Si intervistano le prime 100 persone che rispondono al telefono (considerare orario ecc).
Esempio 2: in un sondaggio di opinioni all’interno di una piccola azienda con 200 impiegati si vuole studiare la valutazione attribuita alla qualità della mensa. A questo scopo si decide di esaminare un campione composto da 20 persone. Per motivi di convenienza, si intervistano le prime 20 persone che si presentano in sala mensa. Questo criterio é molto pratico, in quanto non bisogna attendere l’arrivo di tutti i dipendenti; tuttavia, si esamineranno impiegati di livello più basso: i dipendenti più impegnati o comunque meno “affamati” non entreranno a far parte del campione. Questo campione, è dunque viziato da un errore sistematico.
E’ costituito da soggetti che si ritiene siano particolarmente informate su certi argomenti.
E’ utilizzato nelle ricerche di tipo qualitativo (focus group).
Si distinguono:
Ha la stessa logica del campionamento stratificato, ma le quote all’interno di ciascuno strato sono selezionate dai ricercatori con criteri non probabilistici.
Si ottiene definendo un dato numero di soggetti da campionare secondo certe variabili, o in base ad una quota fissa (100 operai, 100 contadini, ecc) o mantenendo una certa proporzione tra universo e campione ( se in una città ci sono 30% di operai e 70% di contadini si cerca di mantenere la stesa quota nel campione ma la scelta nei singoli strati non rispetta le regole della probabilità).
Le unità campionarie vengono scelte in modo razionale sulla base di alcune loro caratteristiche, e si utilizza quando l’ampiezza del campione è limitata.
Esempio: Campione Prospex dell’Istituto Cattaneo IARD
I Comuni italiani sono stati classificati in 20 stati derivanti dall’incrocio fra la dimensione del comune (meno di 5000 abitanti, 10-50 mila; 50-100 mila; oltre 10 mila) e zona geografica (Nord-Centro – Sud e Isole).
Per ogni strato si è scelto un numero di comuni sulla base del peso demografico della popolazione residente (Es. la popolazione dei comuni del nord con 5000 abitanti è il 6% della popolazione totale sono stati scelti 6 comuni).
E’ utilizzato nel caso la popolazione sia costituita da soggetti che tendono ad occultare la loro identità (omosessuali, prostitute ecc.) o sono di difficile reperibilità (clandestini ecc).
Consiste nel selezionare i casi utilizzando le reti relazionali (sociali, culturali, politiche) di un gruppo di persone inizialmente contattate.
Es. Indagine sugli immigrati senza permesso di soggiorno
Si contatta un immigrato, lo si sottopone ad intervista e poi gli si chiede di indicare un altro immigrato di sua conoscenza disposto a rilasciare l’intervista.
Campionamento telefonico / sistema CATI
Si utilizza nelle inchieste telefoniche ed è gestito dal software CATI che seleziona i soggetti da intervistare direttamente dagli elenchi telefonici.
Campionamento di convenienza o di disponibilità
Si utilizza quando i soggetti da intervistare sono irraggiungibili e ci si basa unicamente su gruppi volontari.
Note di uso per la pianificazione un disegno campionario
L’approccio qualitativo. L’osservazione partecipante
Alcuni “temi della ricerca sociale non possono essere affrontati con strumenti quantitativi. Questi temi richiedono un approccio qualitativo, descrittivo. L’adozione dell’approccio di ricerca qualitativo non implica la rinuncia al rigore nella progettazione della ricerca o nella formulazione di ipotesi o, ancora, nella scelta delle procedure.
Gli strumenti più usati nei metodi qualitativi sono:
1. Metodo, metodologia, tecnica, epistemologia, gnoseologia
2. Il problema del metodo nella scienza
3. Il problema del metodo nelle scienze sociali
4. Il concetto di paradigma nelle scienze sociali
5. I paradigmi fondativi I: Positivismo
6. Gli sviluppi successivi: Neopositivismo e Postpositivismo
7. I paradigmi fondativi II: Interpretativismo
8. Il metodo qualitativo e il metodo quantitativo a confronto
9. Approcci standard e approcci non standard alla scienza
10. La struttura “tipo” della ricerca quantitativa
11. Tipi di unità di analisi nella ricerca sociale
12. Gli strumenti elementari della conoscenza: concetti, asserti e ...
13. La trasformazione del concetto in indicatori
14. La trasformazione di un indicatore in variabile: la definizione...
15. Le variabili
16. Misurazione e scale: la proposta di Stevens
17. Classificazione, misurazione, conteggio, scaling: la proposta d...
18. Classificazione, misurazione, conteggio, scaling: la proposta d...
19. La ricomposizione degli indicatori e la costruzione degli indic...
22. La tecnica delle scale di atteggiamento. La scala Likert
23. La tecnica delle scale di atteggiamento. La scala Guttman
24. La tecnica delle scale di atteggiamento. Le scale auto-ancorant...
25. Le fonti statistiche ufficiali
27. Campionamento non probabilistico
28. L'approccio qualitativo. L'osservazione partecipante
N.A. De Carlo E. Robusto, Teoria e tecnica di campionamento nelle scienze sociali, I Manuali, 1996
L. Fabbris, L'indagine campionaria: metodi, disegni e tecniche di campionamento, Roma La Nuova Italia Scientifica, 1993