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Enrica Amaturo » 19.La ricomposizione degli indicatori e la costruzione degli indici


Introduzione

Si è visto che quando l’intensione di un concetto di una proprietà è molto ampia non è possibile dare una definizione operativa diretta del concetto; per questo è necessario ricorrere agli indicatori e alle variabili.

Le informazioni, una volta raccolte, devono essere sintetizzate per ricostruire l’unità del concetto.

L’operazione con la quale si realizza questa sintesi è la costruzione di un indice.

La ricomposizione del concetto è necessaria per rilevare il concetto di una proprietà generale.

Dal concetto all’indice

Dal concetto all'indice


I vantaggi dell’indice

Il ricorso agli indici ha tre vantaggi:

  1. é molto più interessante avere informazioni sintetiche sul concetto in toto piuttosto che informazioni frammentate su ciascun indicatore
  2. il legame che intercorre tra concetto ed indice è molto più “solido” di quello che intercorre tra il concetto e l’indicatore
  3. l’indice “corregge” le possibili distorsioni che scaturiscono dagli indicatori

Costruzione di un indice

La costruzione di un indice avviene attraverso combinazioni logico-matematiche che consentono di trasformare la proprietà generale in un indice. L’indice è, in realtà, una variabile derivante dalla sintesi (somma, rapporto o aggregazioni logiche) di modalità della stessa variabile o di più variabili.

A seconda se si attribuiscono valori delle categorie delle variabili:

  • proprietà non cardinali (indici tipologici)
  • proprietà cardinali

Quattro domande a cui rispondere nella costruzione di un indice

  1. Le variabili sono cardinali o possono essere trattate come tali senza fare troppa violenza ai dati?
  2. Le variabili hanno lo stesso orientamento semantico?
  3. Le variabili hanno lo stesso campo di variazione e/o sono espresse nella stessa unità di misura/conto?
  4. Le variabili hanno la stessa validità, ossia colgono in eguale misura la proprietà generale che si vuole operativizzare?

(Corbetta, Gasperoni e Pisati 2001, 89-96).

Non attribuzione di proprietà cardinali (indice tipologico)

La combinazione delle categorie deve essere effettuata seguendo esclusivamente un criterio logico, per cui si assume che due o più modalità di una variabile possono essere aggregate perché definiscono un certo tipo di sotto-proprietà.

L’aggregazione di più categorie deve rispettare i criteri:

  1. previsti per la classificazione (esaustività + mutua esclusività)
  2. omogeneità semantica interna
  3. equilibrio numerico

Indice tipologico: esempi

Indice tipologico: esempio n. 1

Indice tipologico: esempio n. 1

Indice tipologico: esempio n. 2

Indice tipologico: esempio n. 2


Attribuzione di proprietà cardinali

Cardinalità → per combinare le categorie delle variabili si utilizzano strumenti algebrici (somma, media prodotto ecc).

Gli indici si costruiscono sommando valori numerici di variabili cardinali seguendo un certo criterio logico.

Indice additivo: esempio n. 1

Indice additivo: esempio n. 1


Indice additivo: esempio

Indice additivo: esempio n. 2

Indice additivo: esempio n. 2


Considerazioni conclusive

“Ogni volta che si vogliono combinare uno p più indicatori, la complessità semantica aumenta in modo quasi esponenziale, le decisioni necessarie per ridurre la tipologia sono sempre più problematiche e il controllo intellettuale sull’intera operazione e sui suoi risultati diminuisce. Per questo motivo, ogni volta che si possono immaginare definizioni operative che creano variabili cardinali o quasi-cardinali, i ricercatori esperti lo preferiscono. Ma questo non legittima affatto la pratica di trattare come cardinali variabili che non sono neppure ordinali – come spesso si vede fare”.

(A. Marradi, 2007, 186)

Prossima lezione

La rilevazione tramite interrogazione.
Il questionario

  • L’indagine campionaria
  • Problemi di fondo della rilevazione tramite interrogazione
  • La standardizzazione: l’invarianza dello stimolo
  • L’affidabilità del comportamento verbale
  • Sostanza e forma delle domande
  • Regole di base per la costruzione di un questionario
  • Batterie di domande
  • Modalità di rilevazione
  • Tipi di Interviste tramite questionario

Le lezioni del Corso

I materiali di supporto della lezione

P. Corbetta, G. Gasperoni, M. Pisati M., Statistica per la ricerca sociale, Bologna Il Mulino, 2001

A. Marradi, Metodologia delle scienze sociali, Bologna Il Mulino, 2001

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