La ricerca scientifica è un processo creativo di scoperta (in quanto evoca le capacità personali del ricercatore) che si sviluppa secondo un itinerario prefissato e secondo procedure prestabilite che si sono consolidate all’interno della comunità scientifica.
«L’atto della scoperta sfugge all’analisi logica; non vi sono regole logiche in termini delle quali si possa costruire una “macchina scopritrice” che assolva la funzione creativa del genio» [Reichenbach 1951, trad. it. 1961, 227]
Il lavoro dello scienziato non consiste solo nel produrre teorie, ma anche nel metterle alla prova, e nel farlo deve seguire delle regole ben precise. Per questo la ricerca si deve sviluppare all’interno di un quadro collettivamente condiviso perché essa è, innanzitutto, un processo collettivo.
Ciò implica:
In sintesi, esiste un atto della scoperta che sfugge alle analisi logiche, ma allo stesso tempo la ricerca empirica, per poter essere definita scientifica, deve soddisfare cinque requisiti (metodo scientifico):
Esiste un percorso “tipico” della ricerca sociale che parte dalla teoria, attraversa le fasi si raccolta e analisi dei dati e ritorna alla teoria attraverso cinque fasi.
“Insieme di proposizioni organicamente connesse che, si pongono ad un elevato livello di astrazione e generalizzazione rispetto alla realtà empirica, le quali sono derivate da regolarità empiriche e dalle quali possono essere derivate delle previsioni empiriche” (P. G. Corbetta, 2003, 18)
La teoria trascende da specifiche espressioni empiriche sia dal punto di vista concettuale (astrazione) sia da quello del campo di applicazione (generalizzazioni empiriche). La teoria nasce ed è confermata nella constatazione di ricorrenze nella realtà osservata, ciò consente di inferire accadimenti in altri e differenti contesti.
NB: Le generalizzazioni empiriche sono proposizioni isolate che riassumono uniformità relazionali osservate tra due o più variabili, la teoria nasce quando queste proposizioni sono raccolte e ricondotte ad un sistema concettuale che si colloca ad un livello superiore di astrazione.
Teoria del suicidio: s. egoistico; s. altruistico; s. anomico
Proposizione causale: “più elevato è il tasso di individualismo in un determinato gruppo sociale (causa), maggiore sarà il tasso di suicidi in quel gruppo (effetto)”. Connessione causale con i caratteri di:
Tale proposizione è:
La validità di una teoria dipende dalla sua traduzione in ipotesi empiricamente controllabili, perché se una teoria è troppo vaga per dar luogo ad ipotesi, non può essere controllata nella realtà. Il criterio della controllabilità empirica è il criterio stesso della scientificità. Per spiegare un fenomeno sociale (controllo empirico), la proposizione teorica (teoria) deve essere articolata in ipotesi specifiche perché la sua validità.
L’ipotesi è una proposizione che implica una interconnessione fra due o più concetti (un nesso causale) legati tra di loro attraverso il processo della deduzione.
L’ipotesi si colloca su un livello inferiore di astrazione e di generalità rispetto alla teoria e permette una traduzione della teoria in termini empiricamente controllabili, in altre parole, la teoria è generale mentre l’ipotesi ne rappresenta un’articolazione specifica. Essa è un’affermazione provvisoria, ancora da provare che deriva dalla teoria e che attende il controllo empirico per poter essere confermata.
Rispetto alla teoria, l’ipotesi è:
L’ipotesi è una proposizione che implica la relazione tra più concetti.
Nasce da una conoscenza dei dati, dall’esperienza e dalla teoria di riferimento
L’ipotesi deve essere sottoposta a controllo empirico mediante la raccolta e l’analisi dei dati al fine di stabilire la relazione esistente (o non esistente) tra due fenomeni
Il controllo empirico è l’adozione rigorosa del metodo e l’uso attento delle tecniche che corrobora le risposte.
La terza fase consiste nella raccolta dei dati (informazioni) attraverso l’utilizzo di specifiche tecniche di raccolta. A tale fase si arriva con il processo di operativizzazione ovvero con la trasformazione delle ipotesi in affermazioni empiricamente osservabili (lez. da 12 a 14). L’operativizzazione porta alla definizione del disegno della ricerca, cioè di un piano di lavoro che stabilisce le varie fasi dell’osservazione empirica.
La raccolta dei dati è preceduta dalla predisposizione degli strumenti e sperimentazione sul campo (pre-test), dall’individuazione delle fonti e dal campionamento.
L’analisi dei dati consiste in un’organizzazione dei dati rilevati (codifica e la registrazione dei dati) per essere analizzati. Organizzazione dei dati consiste nel trasferire le informazioni in una matrice rettangolare di numeri, la matrice dei dati, detta anche matrice casi per variabili. La matrice ottenuta è il punto di partenza per l’analisi dei dati, cioè elaborazioni statistiche condotte con l’ausilio di un calcolatore.
L’ultima fase è la presentazione dei risultati, a cui si arriva tramite un processo di interpretazione delle analisi statistiche condotte nella fase precedente; il ricercatore ritorna alla teoria iniziale tramite un processo di induzione, che confronta i risultati ottenuti con la teoria di partenza per arrivare a una sua conferma o riformulazione. La presentazione dei risultati prevede la generalizzazione limitata a tempo e spazio.
La valutazione può avvenire ex ante (relazione tra variabili) o ex post (valutazione dei cambiamenti).
La traduzione empirica di una teoria
Come si è detto in precedenza, la validità di una teoria dipende dalla sua traduzione in ipotesi empiricamente controllabili; l’ipotesi, a sua volta, è una proposizione che implica una interconnessione fra due o più concetti (un nesso causale) legati tra di loro attraverso il processo della deduzione.
Per questo motivo, una volta identificata l’ipotesi è necessario procedere ad una riduzione della complessità della realtà, definendo, innanzitutto, i concetti che costituiscono l’ipotesi specificandone le proprietà e gli oggetti ai quali tali proprietà afferiscono. Ciò consente di identificare gli “strumenti” empirici utili alla raccolta (casi e variabili) e alla elaborazione dei dati (matrice dati).
Nelle prossime lezioni saranno affrontati i singoli “passaggi” da una fase all’altra della procedura empirica di riduzione di complessità della realtà.
Tipi di unità di analisi nella ricerca sociale
1. Metodo, metodologia, tecnica, epistemologia, gnoseologia
2. Il problema del metodo nella scienza
3. Il problema del metodo nelle scienze sociali
4. Il concetto di paradigma nelle scienze sociali
5. I paradigmi fondativi I: Positivismo
6. Gli sviluppi successivi: Neopositivismo e Postpositivismo
7. I paradigmi fondativi II: Interpretativismo
8. Il metodo qualitativo e il metodo quantitativo a confronto
9. Approcci standard e approcci non standard alla scienza
10. La struttura “tipo” della ricerca quantitativa
11. Tipi di unità di analisi nella ricerca sociale
12. Gli strumenti elementari della conoscenza: concetti, asserti e ...
13. La trasformazione del concetto in indicatori
14. La trasformazione di un indicatore in variabile: la definizione...
15. Le variabili
16. Misurazione e scale: la proposta di Stevens
17. Classificazione, misurazione, conteggio, scaling: la proposta d...
18. Classificazione, misurazione, conteggio, scaling: la proposta d...
19. La ricomposizione degli indicatori e la costruzione degli indic...
22. La tecnica delle scale di atteggiamento. La scala Likert
23. La tecnica delle scale di atteggiamento. La scala Guttman
24. La tecnica delle scale di atteggiamento. Le scale auto-ancorant...
25. Le fonti statistiche ufficiali
27. Campionamento non probabilistico
28. L'approccio qualitativo. L'osservazione partecipante
C. G. Hempel, La formazione dei concetti e delle teorie nella scienza empirica, Milano Feltrinelli, 1970; trad. it di A. Pasquinelli
H. Reichenbach,, The Rise of Scientific Philosophy, Berkeley, University of California Press 1951; trad. It. La nascita della filosofia scientifica, Bologna 2003
G. Statera, Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Palumbo, Palermo, 1984
R. K. Merton, Social Theory and Social Structure, New York Free Press, 1968; Trad it. Teoria e struttura sociale, Bologna, Il Mulino, 1992
P. G. Corbetta, Le tecniche quantitative, Bologna Il mulino, 2003