Obiettivi-Finalità
I Leader utilizzano differenti strategie allo scopo di raggiungere il comune obiettivo della Stabilità e del Controllo
Risorse:
La presentazione del nuovo e rivoluzionario iphone da parte di Steve Jobs, è una chiara esemplificazione di un’azione di leadership.
Contesto
Risorse:
Institute of Education of London: 100 years of excellence in education, teacher training, educational research, postgraduate and in-service courses, consultancy…
Gli aspetti del potere, del conflitto, delle diversità dei fini e dei valori, del controllo, ecc., possono essere interpretati come una necessaria reazione alle visioni della vita organizzativa centrate sull’autorità, sulla convergenza di fini e valori, sul consenso, sui processi decisionali e così via.
Blase (1991)
analizzando le numerose teorie che hanno trattato della questione del potere organizzativo, ha mirato a presentare le micropolitiche come un approccio in grado di spiegare sia il conflitto, che la costruzione di consenso, attraverso pratiche interattive essenzialmente politiche, di tenere insieme la dimensione individuale e quella di gruppo del potere.
Le micropolitiche si riferiscono all’uso formale ed informale del potere da parte degli individui e dei gruppi per acquisire i loro fini nelle organizzazioni.
Per la maggior parte, le azioni politiche derivano dalle differenze percepite tra gli individui ed i gruppi, insieme con la motivazione all’uso del potere per influenzare o proteggere.
Sebbene tali azioni siano consciamente motivate, qualsiasi azione, sia consciamente che inconsciamente motivata, può avere un “significato” politico in una data situazione.
Sia le azioni e i processi conflittuali che quelli cooperativi sono il regno delle micropolitche.
Ed inoltre, i fattori macro- e quelli micro-politici interagiscono frequentemente.
Stephen J. Ball has spent the last 20 years researching, thinking and writing about some of the key and enduring issues in Education Policy and Sociology of Education.
His writings regard mainly the following three issues: Perspectives on policy research; Policy technologies and policy analysis; Social class and education policy.
Risorse:
The Wallace Foundation provides research to develop educational leaders and resources, promoting education and knowledge such as grants and learning…
Ogni Stile comporta una specifica definizione della situazione e “propone” o “impone” una determinata modalità di interazione sociale tra leader e followers, con rilevanti implicazioni rispetto alle modalità attraverso cui viene esercitato il controllo, e alle modalità di risposta nei confronti dell’opposizione.
Lo Stile Interpersonale è tipico di un capo mobile e visibile, dove l’enfasi è posta sull’interazione personale, sul contatto faccia-a-faccia tra il leader e gli insegnanti.
Il leader privilegia le consultazioni individuali, piuttosto che gli incontri formali ed è dotato di grande loquacità e affabilità, qualità di cui si serve rendendosi molto presente nella scuola, nei corridoi, nelle aule.
Tende a definirsi e a percepirsi più come un “senior professional” che come un capo, così come i membri del suo staff sono sollecitati ad un’identità di professionals, in sintonia con il capo.
Lo stile manageriale è quello del capo della scuola normalmente supportato da un team di collaboratori spesso “anziani”, attraverso il quale si relaziona al corpo insegnanti, mediante una struttura formale di incontri e di impegni. In genere, il funzionamento della scuola è garantito attraverso alti livelli di proceduralizzazione e formalizzazione, con abbondante ricorso a una documentazione ufficiale e dove i ruoli sono ben definiti e la comunicazione passa in netta prevalenza attraverso canali formali e burocratici. E’ possibile, e non insolito, trovare il leader manageriale nel ruolo di burocrate da scrivania, che amministra dall’interno delle porte chiuse dell’ufficio. Accade spesso, inoltre, che gli insegnanti siano esclusi dalla progettazione e si verifica una sorta di separazione di stampo tayloristico tra ideazione ed esecuzione.
Lo stile antagonista è il primo dei due sotto-tipi dello stile politico e si serve essenzialmente della discussione, del confronto, anche ideologico, come mezzo per relazionarsi agli insegnanti.
Come per lo stile interpersonale, anche qui la comunicazione è importante, ma in questo caso essa si svolge a livello pubblico e assembleare e non interpersonale.
Il controllo poggia sulla capacità del capo, come un attivo politico e uno stratega, nel condurre la leadership, nell’uso del linguaggio, nello scegliere alleati e nemici.
Il campo d’azione dello stile autoritario, al pari del leader antagonista, è comunque quello pubblico, ma mentre il primo agisce attraverso il confronto e il dibattito con l’opposizione, il leader autoritario combatte o semplicemente ignora l’opposizione e la strategia prevalente è quella del mantenimento dello status quo.
La comunicazione è unidirezionale e il leader punta a limitare il dibattito sulle questioni controverse o a ridefinirle comunque in modo da renderle non problematiche. Per far ciò si serve di diverse strategie, come il cancellare o rimandare determinati incontri, oppure come l’etichettare come deviante ed isolato chi si fa portatore di idee contrastanti.
In definitiva nonostante una moltitudine di punti di vista, possono essere determinate alcune componenti fondamentali della definizione di leadership.
L’obiettivo è quello di esplorare come una teoria sulla comprensione della leadership può informare e dare le direttive sul modo in cui la leadership è praticata.
Cultura e Significati: la Leadership Trasformazionale
Il filone culturale della leadership educativa
1. Il Corso di Micropolitica dell'organizzazione …
2. La Leadership: Politica e Cultura nelle Organizzazioni Scolastiche
3. Contesti, natura e significato della leadership
4. Le Micropolitiche nella Scuola
6. La leadership Trasformazionale
7. Le componenti della “trasformazione”
8. Cultura e significati della leadership
9. Leadership Democratica e Distribuita
11. Le politiche della Leadership educativa