Vai alla Home Page About me Courseware Federica Living Library Federica Federica Podstudio Virtual Campus 3D La Corte in Rete
 
Il Corso Le lezioni del Corso La Cattedra
 
Materiali di approfondimento Risorse Web Il Podcast di questa lezione

Roberto Serpieri » 2.La Leadership: Politica e Cultura nelle Organizzazioni Scolastiche


Scuola e Dirigenza Scolastica

Governance ed efficacia

  • La questione della dirigenza scolastica in Italia si accompagna a quella dell’autonomia degli istituti educativi costituendone, per molti versi, una condizione chiave di efficacia.
  • Nel percorso di decentramento che il nostro sistema scolastico ha intrapreso in favore delle scuole autonome, decisivo è stato il processo di individuazione di un nuovo centro di governance.
  • Esito di questo bisogno è stata la grande attenzione rivolta al ruolo dirigenziale sia per i nuovo profili di responsabilità sia per le nuove visioni e interpretazioni di tale ruolo.

Letture

Tyler W., (1988),
School Organization: a sociological perspective, Croom Helm, London

Il ruolo del dirigente scolastico: Responsabilità e Interpretazioni

Lo scenario in cambiamento

  • Da un lato, le tradizionali responsabilità di tipo legale-formale sono state ripensate a fronte dell’emergenza di sempre più diffuse responsabilità: nei confronti di utenza, famiglie e studenti.
  • Dall’altro lato, questo ruolo si è caricato sempre più di qualità di leadership professionale e politica in senso ampio – ne è un esempio l’enfasi sulle reti di scuole – per essere, infine, connotato, a volte in modo rilevante, di spirito imprenditoriale.

Le “figure” del cambiamento

  • In sostanza, la dirigenza educativa-scolastica diventa essa stessa una delle leve fondamentali del cambiamento invocato dalla società italiana per la scuola del nuovo millennio.

Rapporto Leadership e Organizzazione

“L’unione fa la forza”

  • La leadership non è “tipica” solo di alcuni limitati ruoli organizzativi, in particolare quelli di capo di istituto e al massimo dei membri dello staff management, ma è piuttosto da vedere come una funzione diffusa attraverso vari ruoli e a vari livelli, quindi largamente condivisa, tanto da essere rappresentabile come una qualità propria dell’intera organizzazione.

La leadership nel caso “scuola”

Dirigente, insegnanti, studenti …

  • Nel sistema scolastico, la “diffusività” della leadership appare un requisito più importante che in altre organizzazioni e chiama in causa anche i singoli insegnanti nelle loro classi e persino gli studenti che assumono ruoli di orientamento nei gruppi di pari.
  • La scuola sarebbe, dunque, un’organizzazione ad alta densità di leadership, dove essa non solo si pratica, ma anche si insegna e si apprende.

Scopi e modalità di esercizio della leadership

Uno sguardo alla letteratura

  • Gli elementi più interessanti e innovativi che emergono dalla letteratura sulla leadership educativa dagli anni ‘70 ad oggi, provengono in particolare da due versanti teorici, diversamente caratterizzati, anche se possibilmente combinabili:
  1. L’approccio politico
  2. Lapproccio culturale

L’approccio Politico alla leadership

Focus: i rapporti di potere

  • Questo approccio ha posto l’attenzione sulla parte latente meno comune della leadership come processo che riflette e struttura i rapporti di potere nei contesti intra- e inter-organizzativi.

L’approccio Culturale alla leadership

All’approccio culturale va il merito di aver posto l’attenzione sulla peculiarità della leadership che può essere considerata anche come un gioco tra le parti in cui rientrano:

  • Questioni tecniche, siano esse di natura organizzativa, economica o pedagogica.
  • Questioni di potere, tipiche del discorso delle “micropolitiche”.
  • Questioni di valori e credenze, alla base della definizione degli obiettivi e dei mezzi dell’azione.

Lo schema analitico di Tyler

Una “interpretazione” delle “interpretazioni teoriche”

Se consideriamo che i principi gerarchici, le forme di controllo, i rituali burocratici rappresentano elementi costitutivi della realtà scolastica che indirizzano, disciplinano e plasmano le identità soggettive di coloro (insegnanti, studenti, dirigenti, famiglie, ecc.) che partecipano a tela realtà, possiamo considerare come molto rilevante lo schema analitico offerto da Tyler (1988) che ha sistematizzato i principali contributi di interpretazione delle tematiche organizzative nelle scuole.

Il comun denominatore dal punto di vista di Tyler

Il concetto di “Legame Debole”

Il concetto cardine su cui ruota la costruzione delle dimensioni intorno alle quali Tyler ridisegna e sistematizza i diversi approcci che toccano con peso adeguato i temi organizzativi delle scuole, è quello di “Legame Debole”. Oltre al rilevante contributo di Weick (1976) che ha suscitato interesse per questo concetto nella letteratura organizzativa, interessante è anche la recente interpretazione e lettura che ne dà Landri (2000) applicandolo al mondo scolastico: il sistema scolastico appare “slegato” perché gli elementi strutturali, la tecnologia, la gerarchia, il ruolo del dirigente, i risultati, ecc., mostrano scarsi livelli di connessione e coerenza reciproca.

La “forza” dei legami

Nello schema messo in opera da Tyler, sono due le dimensioni impiegate per determinare una specifica tipologia degli approcci sociologici alla scuola come organizzazione:

  • La forza dei legami tra gli elementi della struttura formale.
  • La forza dei legami tra gli elementi formali e informali.

Tipologia degli approcci sociologici alla scuola come organizzazione


Quattro modelli di scuola

Ai due modelli ormai classici ovvero della

scuola comesistema razionale

e quello della

scuola come anarchia organizzata“,

Tyler affianca altri due modelli relativamente meno dati per scontati nella letteratura, proponendo un nuovo uso della metafora del “legame debole”, giungendo a una specifica definizione della distinzione tra il modello della scuola come “organismo” e il modello “strutturalista”.

… gli innovativi

  • Nella scuola come organismo contano le relazioni tra gli attori, che al di là di un dato set di regole e ruoli, definiscono e ridefiniscono le situazioni in un flusso di interazioni (come un insegnante che impone le sue definizioni in una nuova classe).
  • Nel modello strutturalista, le pratiche, i codici, le discipline che segnano la vita delle istituzioni scolastiche non sono derivate in base ai condizionamenti del più ampio sistema sociale, ma piuttosto mantengono una loro specificità nell’ambito del discorso pedagogico.
  • Contenuti protetti da Creative Commons
  • Feed RSS
  • Condividi su FriendFeed
  • Condividi su Facebook
  • Segnala su Twitter
  • Condividi su LinkedIn
Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

Fatal error: Call to undefined function federicaDebug() in /usr/local/apache/htdocs/html/footer.php on line 93