Vai alla Home Page About me Courseware Federica Virtual Campus 3D Gli eBook di Federica
 
Il Corso Le lezioni del Corso La Cattedra
 
Materiali di approfondimento Risorse Web Il Podcast di questa lezione

Pietro Maturi » 11.Bilinguismo, diglossìa, dilalìa


Il bilinguismo

  • Siamo abituati a pensare che normalmente un individuo o una comunità utilizzino una sola varietà di lingua
  • In realtà un grandissimo numero di individui e di comunità linguistiche possiede un repertorio complesso che includono due o più lingue
  • I rapporti tra le lingue di un repertorio possono essere di vario tipo
  • Quando un individuo o una comunità linguistica hanno un repertorio formato da due lingue, che svolgono uguali funzioni e godono di pari prestigio, si parla di bilinguismo e di individui o comunità bilingui
  • E’ bilingue, per esempio, un bambino figlio di genitori che parlano due lingue diverse, e che le acquisisce tutte e due fin dall’infanzia. Per questo bambino le due lingue svolgono un ruolo equivalente e le potrà usare indifferentemente

Comunità bilingui

  • Una comunità bilingue possiede due lingue di pari rango, nel senso che nessuna delle due viene percepita come subordinata all’altra, e che si tratta comunque di due lingue standard
  • In Italia è bilingue la provincia di Bolzano, detta Alto Adige o Südtirol (v. anche lezione 10), dove il tedesco e l’italiano svolgono ambedue il ruolo di lingua ufficiale. In quest’area, una parte della comunità è di lingua italiana, un’altra parte di lingua tedesca (bilinguismo bicomunitario)
  • La regione della Val d’Aosta ha un bilinguismo francese-italiano. Qui la popolazione è in maggioranza bilingue (bilinguismo monocomunitario)
  • Molti stati europei ed extraeuropei sono bilingui, e alcuni plurilingui: il Belgio (francese, fiammingo), la Svizzera (tedesco, francese, italiano, romancio), il Canada (inglese, francese), ecc. ecc.
  • In certi casi, si ha un bilinguismo di fatto, cioè non riconosciuto ufficialmente, come in alcune parti degli Stati Uniti (Florida, California, New York, ecc.), dove accanto all’inglese oggi è molto diffuso lo spagnolo

La diglossia

  • Altre comunità possiedono invece due varietà di lingua, che però, a differenza del bilinguismo, non sono percepite come equivalenti e non possono essere usate in tutte le circostanze
  • Una delle due varietà, in questi casi, è una lingua standard, mentre l’altra è una sua variante locale, o dialetto
  • La prima, detta lingua alta o lingua A, viene usata solo nelle situazioni formali, ufficiali, istituzionali, religiose, letterarie, scritte, ecc.
  • La seconda, detta lingua bassa o lingua B, si usa solo nella conversazione informale, privata, e in tutti i contesti non ufficiali
  • Questo tipo di repertorio, detto diglossia, è stato tipico dell’Europa medievale, in cui il latino svolgeva il ruolo di lingua A e i volgari quello di lingua B. Successivamente l’Italia ha conosciuto una diglossia in cui l’italiano era la lingua A e i dialetti la lingua B

Diglossia nel mondo contemporaneo

Nel mondo moderno e contemporaneo si ha diglossia, secondo Ferguson, in quattro aree:

  • i Paesi arabi, cioè le nazioni dell’Africa settentrionale e dell’Asia occidentale in cui l’arabo standard (o arabo classico) è la lingua A e i vari dialetti locali dell’arabo (come l’egiziano, il tunisino, l’irakeno, il marocchino, ecc.) sono la lingua B
  • la Svizzera tedesca, cioè quella parte del territorio svizzero in cui il tedesco è la lingua A e i dialetti svizzero-tedeschi sono la lingua B
  • la Grecia, dove il ruolo di lingua A è svolto dal greco moderno e quello di lingua B dal greco popolare
  • la repubblica di Haiti, nell’America centrale, che ha il francese come lingua A e il creolo franco-haitiano come lingua B

Particolarità della diglossia

  • E’ importante tenere a mente che nelle comunità diglottiche non si può usare la lingua A nella conversazione e non si può usare la lingua B nelle situazioni formali. Le due varietà di lingua hanno funzioni totalmente separate
  • Ogni individuo acquisisce la lingua B come lingua materna, nella primissima infanzia, ossia nella socializzazione primaria. Questo vale per tutti, indipendentemente dallo strato sociale o dallo status culturale della famiglia
  • La lingua A viene appresa a scuola, o nell’insegnamento religioso, o attraverso i media, e costituisce la lingua della socializzazione secondaria
  • La grammatica della lingua B è acquisita spontaneamente, senza nessuna consapevolezza, quella della lingua A viene appresa attraverso lo studio e la conoscenza esplicita delle regole

La dilalia

  • In base a quanto abbiamo detto, dovrebbe risultare chiaro che l’Italia contemporanea, con la compresenza di lingua e dialetti, non è più un esempio di diglossia, perché:
    • in Italia esistono oggi moltissimi individui che hanno l’italiano come lingua materna e non il dialetto (nella diglossia nessuno ha la lingua A come lingua materna)
    • in Italia si usa l’italiano nella conversazione informale (nella diglossia non si può usare la lingua A nella conversazione informale)
  • La situazione italiana vede l’uso esclusivo dell’italiano nelle situazioni formali, e l’uso sia dell’italiano sia dei dialetti in quelle informali
  • Questa particolare situazione è stata definita da Gaetano Berruto dilalìa, per distinguerla dalla diglossia, termine non più adatto per l’attuale situazione sociolinguistica italiana

Sintesi

In estrema sintesi, i tre termini introdotti possono essere così definiti:

Bilinguismo = due lingue alla pari, in tutte le funzioni

A = B

Diglossia = due lingue di diverso rango, una solo nelle funzioni alte, una solo in quelle basse

A

B

Dilalia = due lingue di diverso rango, solo lingua standard nelle funzioni alte, ambedue nelle funzioni basse

A

A-B

Prossima lezione

Acquisizione, apprendimento, competenze

  • Contenuti protetti da Creative Commons
  • Feed RSS
  • Condividi su FriendFeed
  • Condividi su Facebook
  • Segnala su Twitter
  • Condividi su LinkedIn
Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

Fatal error: Call to undefined function federicaDebug() in /usr/local/apache/htdocs/html/footer.php on line 93