Tempo disperso:
Nota:
*Ma altrettanto bene il riferimento potrebbe essere fatto all’opera poetica di F. Pessoa e alla sua concezione delle multiple e simultanee «eteronimie» prospettico-eksistenziali (delle vere e proprie «Second Life» pre-digitali).
Implementazione e caratterialità:
«Pecunia [non] olet»:
Certo il tempo è denaro: e il denaro è tempo solidificato. Tuttavia la quantificazione orario-tariffaria della prestazione consulenziale-filosofica — la spinosa, imbarazzante ma inaggirabile questione della anelata professionalizzazione del sapere consulenziale-filosofico che deve concretizzarsi nella corresponsione di un onorario — rischia non tanto e non solo di ridurre la CF a un business del pensiero incuneato tra cura (finanziaria) di sé e terapia (onerosa) degli altri, ossia a un mercimonio commerciale simile a tante altre pur lecite prestazioni (para)sanitarie e/o liturgico-rituali, quanto piuttosto e soprattutto rischia di schiacciarla ed incastrarla in uno strato oltremodo deiettivo (anche se potentissimo e complicato e sofisticato nella sua elaborazione concettuale sempre più raffinata) quale quello economico-finanziario e materiale, in cui il tempo è dato appunto solo più come un’astratta merce primordiale di cui il denaro esprime il «valore»* assoluto che travalica, travolge e stravolge rapporti umani e non-umani apparentemente incrollabili.
Nota:
*(tradizionale parola magica non solo della critica dell’economia politica, della filosofia trascendentale della cultura e della sociologia comprendente, ma anche e oggi soprattutto della convergenza e alleanza dei più diversi baciapile parafilosofici – anche filosofico-consulenziali – e teologico-politici).
Casi di studio?
A differenza dell’indicazione delle tante altre e possibili «pratiche filosofiche» peculiari, la descrizione di casi di studio specifici nella CF costituisce un vero e proprio buco nero. Si va dal netto rifiuto metodologico-ermeneutico di qualsiasi descrizione formale dei singoli casi (in quanto ciò, con la costituzione di un protocollo operativo, comporterebbe il rischio di una loro tipologizzazione ossia di una perdita della loro inomologabile singolarità e quindi della esiziale de-topicizzazione di quest’ultima) alla incertificata elencazione di casi e situazioni di ordinaria difficoltà esistentiva privata e/o ambientale inquadrati però in un’ottica operativa di counseling parafilosofico, cioè più o meno di nuovo, seppur mascheratamente, analistico-psicologizzante.
Tempo perso………
A questo punto, non resta che domandarci se la CF, la «consulenza filosofica», non debba forse essere considerata in ultima istanza essa stessa come una mera prospettiva pur plausibilmente praticabile, che resta però solo una fuggevole moda, il racconto di una gradevole favola, un’ombra o una nuvola che il prossimo soffio di vento socio-culturale porterà rapidamente e improvvisamente via.
In effetti, essa è anche solo questo, ma è pure una possibilmente imperdibile riscoperta dell’intrinseca dimensione eksistenziale (ekstatica) di ogni minima scheggia e circostanza e prospettiva di vita, solo che essa voglia liberamente, e come che sappia, parlare di se stessa, cioè della ricerca infinita del proprio piccolo o grande «Graal» privato, della propria mediocre o augusta aura di «Gloria», che accompagna ogni singolo attimo nel suo infinito franare e svoltare. È ciò che può far risorgere di volta in volta la possibile nuova aurora di un’irripetibile ed inomologabile pratica filosofica che apparendo nella espressione della sua verticale inermità abbatte una volta e per sempre il flettersi di ogni filosofia accademica (anche di una fraintesa filosofia pratica, applicata alla vita) dall’alto verso il basso. Giacché ogni forma è invece determinata di volta in volta dalla sua materia, e questa è innanzitutto materia immaginale (tempo fuso e rifuso) che, assopita o risvegliata, riproietta in basso e in alto e all’indietro e in avanti immagini e forme, anche quelle dei sogni ad occhi aperti della filosofia e della CF.
Sfingi alate prospicienti all’indietro in due direzioni opposte sormontate dal disco alato simbolo di AhuraMazda (bassorilievo proveniente dall’Apadana del Palazzo di Dario a Susa, Iran, dinastia persiano-achemenide, 522-486 a.C., oggi: Paris, Musée du Louvre, Fouilles Roland de Mecquenem, 1911)
1. La «consulenza filosofica» come problematica contemporanea
2. Cenni storici sulle origini e gli sviluppi della «consulenza filosofica»
3. Definizione terminologica e teorico-concettuale
4. Il panorama italiano. La «consulenza filosofica» tra le altre «pratiche filosofiche».
5. Il campo di intervento proprio della «consulenza filosofica»
7. Indeterminazione e ambiguità nel concetto di Weltanschauung e nelle sue traduzioni e traslati
9. «Distruzione» ermeneutico-esistenziale del concetto di Weltanschauung/«visione del mondo»
12. Ricapitolazione. Aspetti problematici «esteriori» della pratica della «Consulenza Filosofica»
AA.VV., Saperi umani e consulenza filosofica, a cura di V. Gessa Kurotschka e G. Cacciatore, Roma, Meltemi, 2007
Salvo GERACI, Dal divano a fronesi. Presentazione di Lou Marinoff, Palermo, PanastudioProductions, 2007
Ekkehard MARTENS, Filosofare con i bambini. Un'introduzione alla filosofia (1997), trad. it. di E. Tetamo, Torino, BollatiBoringhieri, 2007
1. La «consulenza filosofica» come problematica contemporanea
2. Cenni storici sulle origini e gli sviluppi della «consulenza filosofica»
3. Definizione terminologica e teorico-concettuale
4. Il panorama italiano. La «consulenza filosofica» tra le altre «pratiche filosofiche».
5. Il campo di intervento proprio della «consulenza filosofica»
7. Indeterminazione e ambiguità nel concetto di Weltanschauung e nelle sue traduzioni e traslati
9. «Distruzione» ermeneutico-esistenziale del concetto di Weltanschauung/«visione del mondo»
12. Ricapitolazione. Aspetti problematici «esteriori» della pratica della «Consulenza Filosofica»
I podcast del corso sono disponibili anche tramite Feed RSS.