Per interpretare la relazione tra due variabili è possibile basarsi:
Nello specifico, le relazioni tra due variabili si descrivono mediante le tabelle di contingenza; in altre parole per analizzare la relazione tra due variabili, i dati vengono organizzati in una tabella chiamata tavola o tabella di contingenza.
“Il termine tabella di contingenza (in inglese contingency table) deriva dal fatto che
ogni distribuzione, in riga o in colonna, è limitata ai valori su una variabile dei soli dati
che presentano un certo valore sull’altra variabile.
Si tratta cioè di distribuzioni di frequenza condizionate (in inglese contingent)”.
(Marradi, 1997, 21)
Sinonimi:
Per interpretare la relazione tra due variabili basandosi esclusivamente sull’analisi dei dati contenuti nelle tavole di contingenza è necessario ricorrere alle percentuali.
Esistono tre regole da seguire per la percentualizzazione.
Prima, però, occorre stabilire la direzione della relazione causale, occorre cioè individuare qual è la variabile dipendente e quale la variabile indipendente (var. influenzata – var. che influenza).
X – →Y
Vediamo adesso le tre regole della percentualizzazione.
1. Si percentualizza per Colonna quando si vuole analizzare l’influenza della variabile in colonna (var. indipendente) sulla variabile posta in riga (var. dipendente).
Nell’esempio:
2. Si percentualizza per Riga quando si vuole analizzare l’influenza della variabile in riga (var. indipendente) sulla variabile posta in colonna (var. dipendente – Galtung 1967).
Nell’esempio:
Secondo Zeisel (1968, p.53) le modalità della variabile indipendente devono essere sempre collocate in riga.
3. Se non è possibile stabilire la direzione della relazione si percentualizza sul totale dei casi N
dunque
Quando è possibile ipotizzare la direzione della relazione causale si percentualizza all’interno delle modalità della variabile indipendente.
Per presentare le tavole di contingenza è necessario seguire sei regole:
Date due variabili X ed Y, se la variabile dipendente Y è categoriale ordinata per eliminare l’effetto delle categorie centrali è possibile ricorrere all’indice di differenza percentuale.
L’ indice di differenza percentuale è lo scarto tra le categorie ‘estreme’ della variabile categoriale ordinata dipendente.
Quando una delle due variabili è categoriale ordinata è possibile semplificare la presentazione delle tabelle di contingenza ricorrendo alla forma compatta; ciò implica la presentazione delle % riferite ad una sola modalità della categoriale ordinata.
2. Metodo scientifico e ricerca sociale
3. Le fasi della ricerca sociale
4. Tipi di proprietà e tipi di variabili
5. Le variabili
7. Esercitazione: le variabili
8. L'autonomia semantica delle categorie di risposta
9. Introduzione all'analisi delle variabili
10. L'analisi dei dati con variabili categoriali non ordinate
11. Introduzione all'analisi delle distribuzioni di dati con variab...
12. L'analisi dei dati con variabili categoriali ordinate
13. Introduzione all'analisi dei dati con variabili cardinali
14. L'analisi dei dati con variabili cardinali
15. Lo studio della concentrazione di una variabile cardinale trasf...
16. La curva normale
17. Trasformazioni delle variabili: standardizzazione e deflazione
18. La trasformazione delle variabili
19. Rapporti statistici, serie storiche e territoriali
22. La relazione tra due variabili dicotomiche
23. La relazione tra due variabili con categorie non ordinate - pri...
24. La relazione tra due variabili con categorie non ordinate - sec...
25. Relazione tra una variabile categoriale e una cardinale
26. Il diagramma di dispersione
27. Introduzione all'analisi della relazione tra due variabili card...
28. La relazione tra due variabili cardinali
29. Introduzione all'analisi trivariata
30. Esercitazione: tipi di variabili
Corbetta P. G., La ricerca sociale: metodologia e tecniche- L'analisi dei dati, Bologna, Il mulino, 2003.
Galtung J., 1967, Theory and Methods of Social Research, Universitetsforlaget, Oslo.
Marradi A., 1997, Linee guida per l'analisi bivariata dei dati nelle scienze sociali, Franco Angeli, Milano.
Zeisel H., 1968, Ditelo coi numeri, Marsilio, Padova.
Caputo A. (2007), “La partecipazione giovanile”. In: R. Savonardo, Figli dell'incertezza. I giovani a Napoli e Provincia. Carocci, Roma: pp.3-222