Sia un dominio regolare dello spazio Euclideo. Ad esso si possono associare alcune misure che ne rappresentano le proprietà geometriche. Nella Meccanica dei Solidi,
identica la regione occupata da un corpo: ad esempio nella flessione delle travi,
rappresenta la sezione retta. Sia
un dominio regolare del piano e cioè un dominio contenente al piu un numero finito di angoli e cuspidi. Denoteremo con r il raggio vettore che individua la posizione di un generico punto di
in un sistema di riferimento cartesiano con origine in O.
Si definiscono le seguenti proprietà di:
il volume ovvero la misura di
il vettore momento statico
ed il tensore d’inerzia
Il tensore gode delle seguenti proprietà: • è simmetrico,
• è definito positivo.
La positività di scaturisce dal fatto che:
per ogni versore
Si definisce baricentro del dominio il punto G rispetto al quale il momento statico è nullo. Detto
il vettore posizione di G, il baricentro è individuato dalla condizione
pertanto, essendo costante, dalla definizione di momento statico si ottiene;
che consente di determinare la posizione di G.
Nel caso in cui il dominio sia piano, l’espressione
fornisce l’area di
; in tal caso il baricentro è dato da
dove A rappresenta l’area.
Nel seguito si farà esplicito rifermento al caso di un dominio piano essendo questo, il caso più significativo per le applicazioni.
Detta la base di un riferimento cartesiano con origine in
, il vettore posizione
è definito da
ovvero
Il vettore momento statico ed il tensore d’inerzia hanno la seguente rappresentazione matriciale
A differenza di quanto comunemente riportato nei testi di Scienza delle Costruzioni, la componente rappresenta il momento statico lungo l’asse x o, equivalentemente, il momento statico rispetto all’asse ortogonale.
Con l’ultima locuzione, si vuole intendere che le distanze vengono prese ortogonalmente all’asse y. Anologhe precisazioni valgono per le componenti del tensore d’inerzia; ad esempio la componente rappresenta il momento d’inerzia lungo l’asse y, quantità che comunemente viene denotata con
ed indicata come momento d’inerzia rispetto all’asse x.
L’applicazione delle formule precedenti al caso di domini piani richiede l’uso di integrali doppi estesi al dominio Di fatto, quindi, il calcolo di tali integrali è possibile solo per domini particolari quali rettangolo, cerchio, ecc. Tuttavia il teorema della divergenza consente di pervenire ed espressioni di gran lunga più semplici poichè esse coinvolgono solo il calcolo di integrali estesi alla frontiera del dominio. Nel caso di domini piani ciò comporta il calcolo di soli integrali di linea. Viceversa nel caso di domini spaziali, le proprietà geometriche del dominio si ottengono mediante integrali di superficie anziché di volume.
Detta d la dimensione dello spazio Euclideo cui appartiene il dominio vale la formula seguente:
dove è il versore della normale uscente alla frontiera
che delimita il dominio, supposta generalmente regolare.
Per fissare le idee supporremo poichè la dimostrazione è concettualmente analoga nel caso
Applicando il teorema della divergenza si ottiene:
il pedice “,k” denota derivazione parziale rispetto all’indice corrispondente. Applicando al secondo membro la regola di derivazione del prodotto si ha:
e quindi osservando che
L’espressione precedente si riduce alla seguente
risulta quindi
e cioè la formula cercata per
Nel caso di domini piani, si ha per
e
rispettivamente,
La trattazione illustrata è facilemente estendibile a casi più complessi, di estremo interesse per le applicazioni, in cui vogliamo calcolare misure, di carattere non più geometrico, analoghe a quelle appena descritte ma associate ad arbitrarie distribuzioni di quantità scalari positive definite in
Per illustrare concretamente l’utilizzo delle formule precedenti si vogliono calcolare le misure geometriche di un’ellisse, rimandando ad una sezione successiva la loro specializzazione al caso di domini il cui contorno sia di tipo poligonale. Si consideri l’ellisse di equazione parametrica
in base alla formula che esprime l’area
essendo il versore della normale uscente in un generico punto del contorno dell’ellisse.
Detto il corrispondente versore tangente, risulta
dove denota il versore della normale al piano contenente
Essendo
risulta infine
Il vettore momento statico vale invece
come era da prevedersi in quanto l’origine del riferimento coincide con il baricentro.
Infine
Integrando per parti il primo integrale, risulta
da cui, ponendo nell’ultimo integrale, si ricava:
Analogamente si dimostra che
da cui, ponendo nell’ultimo integrale, si ricava:
Analogamente si dimostra che
Peranto il risultato finale è
Le espressioni precedenti si specializzano banalmente al caso di un cerchio ponendo Il caso di una corona circolare delimitata da due circonferenze di raggio esterno
e raggio interno
si può trattare immaginando di sovrapporre al cerchio esterno, cui sia stato assegnato una densità di massa,
quello interno di densità
Si ha in tal modo
dove indica il tensore identico.
Più in generale questa tecnica può essere condotta per calcolare le proprietà geometriche di domini pluriconnessi.
Nel valutare le proprietà geometriche di un dominio si adotta come sistema di riferimento quello nel quale è più semplice o naturale assegnare la rappresentazione parametrica della frontiera del dominio o le coordinate dei suoi vertici.
Tuttavia, nelle applcazioni è spesso necessario conoscere tali proprietà in un sistema di riferimento diverso da quello scelto inizialmente. Il calcolo può essere condotto a partire dalle proprietà geometriche calcolate nel riferimento iniziale mediante semplici operazioni algebriche che vanno sotto il nome di formule di trasporto.
A tale scopo si consideri la figura a lato e sia il vettore che definisce la posizione dell’origine del nuovo sistema di riferimento i cui assi si assumono paralleli ed equiversi a quelli del sistema di riferimento iniziale.
Essendo l’area una quantità scalare, e quindi invariante con il sistema di riferimento, occorre calcolare solo e
.
In base alla definizione risulta
e
.
Nel caso in cui il punto coincida con il baricentro
si ottiene
Quest’ultima relazione, così come quella relativa al momento statico, viene comunemente derivata calcolando in funzione di
Ad essa si fa infatti riferimento affermando che il tensore d’inerzia valutato rispetto ad un sistema di riferimento con origine in punto O, con assi paralleli e concordi a quelli del sistema iniziale nel baricentro G, si ottiene sommando a il tensore d’inerzia rispetto al nuovo sistema dovuto all’area della figura immaginata concentrata nel baricentro.
Qualora il nuovo sistema di riferimento nel punto sia individuato rispetto a quello con origine in
mediante i vettori
il vettore momento statico ed il tensore d’inerzia
nel nuovo sistema si ottengono mediante le formule
Nel caso più frequente in cui i riferimenti sono semplicemente ruotati l’uno rispetto all’altro, il tensore è costituito da un tensore ortogonale
definito, nel riferimento assegnato, dalla rappresentazione matriciale
essendo l’angolo formato dal primo asse dei due riferimenti. Le espressioni di
e di
si specializzano allora come segue:
ovvero in componenti
Le componenti del tensore d’inerzia sono:
In particolare detti
i versori che definiscono gli assi del nuovo sistema di riferimento, le formule precedenti si esprimono in modo più sintetico nella forma
Il caso più frequente nelle applicazioni è quello nel quale il dominio , ha una frontiera di tipo poligonale e cioè definita da un numero n di lati rettilinei. La specializzazione delle, che forniscono, l’area, il momento statico ed il tensore d’inerzia conduce ad esprimere gli integrali curvilinei mediante formule, di immediata implementazione in un codice di calcolo, dipendenti dalle sole coordinate dei vertici del dominio. Si supponga allora che i vertici della frontiera
, di
, siano numerati consecutivamente percorrendo
, in senso antiorario e siano
e
, i vettori che individuano la posizione dei vertici
ed
estremi del lato
Si assumerà inoltre
in corrispondenza dell’ultimo lato di
. L’equazione parametrica del lato
è dunque
il versore della normale al lato
orientato verso l’esterno di
in accordo col teorema della divergenza, è quindi definito da
essendo la lunghezza del lato
e
il tensore emisimmetrico che associa ad ogni vettrore
del piano il suo ortogonale,
ottenuto ruotando
di
in senso antiorario rispetto a
In altri termini
E’ evidente che, qualora si decidesse di numerare i vertici percorrendo la frontiera di \partial\Omega\, in verso orario, l’espressione della normale diventerebbe
La formula notevole che fornisce l’area della figura poligonale diventa quindi:
poichè
per le proprietà del prodotto misto.
Si noti che le sommatorie sono estese al numero , dei lati del poligono e che il prodotto
, costante su ciascun lato, è stato posto pari a
Il vettore momento statico si calcola come segue
Infine per il tensore d’inerzia si ha:
Per completezza le formule precedenti sono anche riportate in componenti dopo aver posto
Risulta allora
Il caso di un dominio pluriconnesso, delimitato da un contorno poligonale esterno e da uno o più contorni poligonali interni, si può trattare analogamente al caso della corona circolare. I vertici di ciascuno dei contorni saranno numerati consecutivamente nello stesso verso, ad esempio, quello orario. Si calcolerano quindi le proprietà geometriche relative a ciascuno dei contorni con le formule appena descritte attribuendo a quello esterno una densità di massa e a quelli interni la densità
Un metodo alternativo, benchè equivalente a quello descritto, consiste nel numerare consecutivamente i vertici di ciascuno dei contorni che definisconoil dominio ma con versi di percorrenza opposti per il contorno esterno e quelli interni. Sicchè se il verso di percorrenza prescelto per il contorno esterno è antiorario, i cotorni interni dovranno essere percorsi in verso orario.
A titolo di esempio le formule precedenti vengono applicate al caso della sezione rettangolare di dimensioni riportata a lato.
I vertici sono quindi individuati dai vettori posizione:
Risulta inoltre
L’area del rettangolo è quindi pari a
Risultando nullo il prodotto scalare per
e
la formula relativa al momento statico si specializza come segue:
e in base alla definizione di baricentro, è fornito da
Infine, il tensore d’inerzia rispetto all’origine O del sistema di riferimento si calcola mediante la formula delle slides precedenti.
Essendo come detto, occorre considerare le seguenti quantità:
Si ottiene in tal modo:
e cioè
Applicando le formule precedenti, può essere calcolato il tensore d’inerzia nel riferimento cartesiano traslato rispetto a quello iniziale ed avente il baricentro G come origine:
Essendo
Infine si ha
Pertanto, il momento d’inerzia del rettangolo rispetto all’asse baricentrico è fornito dal prodotto
infatti in base alla terminologia introdotta precedentemente, esso coincide con il momento d’inerzia lungo l’asse
Si consideri un sistema di riferimento baricentrico e sia il tensore d’inerzia di un arbitrario dominio piano
Sia assegnata una retta di equazione parametrica
essendo il vettore posizione di un punto generico della retta e
versore diretto lungo a, si veda la figura a lato.
Si definisce centro relativo del dominio rispetto alla retta
il punto
baricentro della distribuzione di momenti statici di
rispetto alla retta.
Detto il vettore che individua la posizione di
rispetto al baricentro, risulta
con versore ortogonale a
. Poichè il sistema di riferimento è baricentrico, la relazione precedente diventa
2. CALCOLO TENSORIALE - parte 1
3. CALCOLO TENSORIALE - parte 2
9. SOLLECITAZIONE DI TAGLIO E TORSIONE
10. PRESSOFLESSIONE
11. Torsione